L’Occidente è a fine corsa

Migranti, demografia, Internet: in pochi decenni tutto il mondo cambierà.

di Claud’io (*)

Non abbiamo ancora capito bene che l’Occidente e il sistema capitalistico è a fine corsa.

In questo contesto storico gli immigrati sono stati accolti come forza lavoro però mai considerati nostri pari, esattamente come l’immigrazione interna da Sud a Nord. Il problema delle seconde e terze generazioni di immigrati è che sono state isolate: fisicamente nelle orrende periferie e culturalmente nell’essere visti come persone non desiderate a differenza della “prima generazione” accettata e anzi cercata per essere sfruttata.
Si fanno distinzioni fra varie etnie di immigrati, razzismo sul razzismo. Non ci stiamo accorgendo che i migranti (quasi occidentali?) dell’Est Europa possono tornare nei loro Paesi e già iniziano a farlo, mentre chi viene dal cosiddetto Terzo Mondo non può perché quasi sempre sono fuggiti per fame, guerre e catastrofi che rendono impossibile di vivere nella loro terra.
Nella storia gli immigrati – vedasi gli italiani nelle Americhe e in Australia – hanno sempre cercato di fare gruppo fra loro. Andate in Argentina e vi accorgerete che su 45 milioni circa 25 milioni sono italoargentini: in quartieri interi, vere e proprie mini città, di Buenos Aires si parla italiano.

Tempo pochi decenni tutto cambierà.
Il motivo? Quello demografico.
Oggi il mondo è diviso in tre macro situazioni demografiche.

Zone con un calo netto della popolazione: sono i Paesi Occidentali e il Giappone; la natalità è sotto 2 per famiglia.

Zone dove il calo delle nascite è vicino alla soglia di 2 con una diminuzione più rallentata ma già significativa della popolazione. Più o meno parliamo del resto del mondo a esclusione dell’ Africa.

Zone dove la soglia è sopra 2 e la popolazione avrà ancora una forte crescita: è il caso del continente africano. Ma anche lì entro 50 anni si prevede che la natalità scenderà sotto quota 2 e di conseguenza ci sarà una diminuzione degli abitanti.

Chiarisco meglio: due figli per famiglia sono la soglia di mantenimento del numero di abitanti (2 genitori – 2 figli). Sotto, anche di pochi decimali, inizia il calo demografico. Sopra è crescita.

La tendenza nel medio e medio-lungo periodo è questa: la popolazione totale del mondo è tendenzialmente in diminuzione.
Aggiungiamoci i cambiamenti dei metodi di produzione, sempre più automatizzata e capiamo che la necessità di mano d’opera sarà minore in settori industriali e di produzione mentre sarà sempre richiesta mano d’opera nei settori terziari (dalla cura alla persona al business del divertimento).

Il mondo sta cambiando con una rapidità-velocità che molte persone non riescono a vedere. Già 15 anni fa le grandi aziende legate al mondo di internet – ci metto dentro tutto – smisero di investire in ricerca. Tutto quello che ora ci sembra nuovo non è altro che una rivisitazione di quanto c’era.

L’industria di ricerca militare USA aveva già dato tutto quanto aveva prodotto: finisce ai privati anche Internet, nata come rete militare statunitense. Non dovete credere alla favola secondo cui alcuni nerd “sgarrupati” inventano dal niente l’informatica e le comunicazioni globali. Lì iniziarono a investire i gemelli BIG PHARMA e BIG FOOD che sono strettamente legati perché il primo produce per il secondo. Tanto per dirne una la Fondazione degli ex coniugi Gates è socia della Bayer (la più grossa e completa del Big Pharma) e ne detta le linee. Sempre Bill Gates è fra i più grandi proprietari terrieri degli USA e come lui altri grandi dell’impero informatizzato, vedi Bezos di Amazon.

Il resto la prossima volta

(*) Queste riflessioni erano partite, giorni fa, come un breve commento a un articolo di Gianluca Cicinelli, poi mi sono fatto prendere la mano…. Ma il “super problema” è sempre quello: ogni fatto deve essere integrato nella globalità. Il nostro mondo è un cocomero, non ha senso guardare una fetta alla volta.

Redazione
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