L’ultimo saluto a Gustavo Tomsich
Domani a Viterbo
Poeta sin da giovanissimo, poi radiotelegrafista sui mercantili, giornalista “scomodo” e fotografo, occasionalmente editore. E’ morto Gustavo Tomsich (all’anagrafe August Marjan Zlatco Tomšič). Le sue inchieste (su «Tempo settimanale» e «L’illustrazione italiana») sulle sofisticazioni alimentari, sul vaccino Salk, sullo sfruttamento dei marinai nelle navi mercantili fecero scandalo. «Troppo rompicoglioni» (cioè coraggioso) per fare il giornalista … si disse in giro. Venne convinto a cambiar mestiere. Così si dedicò alla fotografia realizzando in 15 anni un archivio fotografico che ha raggiunto le 130.000 diapositive (con il settore di botanica più ricco d’Europa). Continuò a scrivere pubblicando fra l’altro, nel 1976, un libro abbastanza esplosivo: «Comunione e miliardi: trent’anni di pesca miracolosa nelle tasche degli italiani».
Gustavo ha chiesto che le sue ceneri siano disperse in uno dei boschi che amava.
Per salutarlo prima che sia cremato l’appuntamento è martedì 28 aprile – alle 15 – a Viterbo nella “cappella del commiato” della clinica Villa Rosa.