L’Unità d’Italia non ha mai fine

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di Francesco Masala

 

Qualche giorno fa, il 17 marzo 2016,in un teatro di Cagliari, è stata celebrata la “Giornata dell’Unità nazionale, della costituzione, dell’inno e della bandiera” (qui)

Il titolo della manifestazione era “l’Unità d’Italia non ha mai fine”.

Chissà le risate di Carlo V*, degli imperatori cinesi**, di quelli giapponesi***, di Carlo Magno, di Adolf Hitler, dell’imperatore Augusto (e degli altri****), dei califfi*****, che, tutti insieme, anche oggi hanno chiesto a Léo Ferré di cantare “Avec le temps”.

 

*“Sul mio impero non tramonta mai il sole”

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una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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