Macismo politico
di Rom Vunner
Ora sappiamo che Enrico Letta (il nipote) ha le palle d’acciaio, non quelle antistres da far girare tra le mani ma proprio quelle in mezzo alle gambe.Ci eravamo, nostro malgrado, abituati a Umberto Bossi che l’aveva sempre duro (poverino quanto doveva soffrire). Abbiamo accettato le perversioni di Silvio Berlusconi, uno sciupafemmine con i soldi per permetterselo. Letta, il classico ragazzino noioso, ci ha stupiti un po’.
Chi gli avrà suggerito questa frase? Certamente un qualche consulente d’immagine. Senza un consulente di immagine uno non può fare politica. Sarà un caso ma nell’associazione Vedrò ci sono un po’ di venditori di detersivi che hanno lavorato alla campagna elettorale di Barack Obama. Ci hanno lavorato così bene che lui è diventato premio nobel per la pace solo grazie all’immagine che ne hanno costruito i consulenti.
Il 4 novembre il ministro della guerra Mario Mauro ha ricordato l’umanità del cannone dicendo che i soldati (mercenari?) impegnati nell’operazione Mare Nostrum hanno salvato 1800 persone, mica caccole, dalla morte. No, nemmeno una sparata del genere è frutto di chi l’ha detta. Una boiata simile, ma molto smart, l’ha creata qualche consulente per creare una percezione positiva dell’esercito nella popolazione.
Ovviamente è solo la percezione nell’opinione pubblica che conta, non la verità. Compito del consulente è creare narrazioni e slogan utili su Twitter, compito dei media mainstream ripetere all’infinito la boiata sino a quando sembri una frase intelligente e profonda. Ci sono, per questo, due tecniche ben conosciute:
- agenda setting: i media decidono di quali argomenti dovrà parlare/occuparsi l’opinione pubblica;
- framing: i media decidono con che taglio l’opinione pubblica dovrà parlarne di questi argomenti.
Oltre questa cortina fumogena, fatta di personaggi studiati, frasi studiate, notizie studiate, rimane il classico sangue e merda. Per rimanere sull’operazione Mare Nostrum, l’operazione che a detta del ministro ha salvato 1800 persone, in realtà rimane una situazione disperata dei richiedenti rifugio che vengono stipati in campi di concentramento fatiscenti e lì abbandonati. Poi ci sono quelli che rimangono bloccati sull’altra sponda, e non fanno una bella fine. Ci sono quelli che muoiono cercando di scavalcare il muro che separa la Spagna dal Marocco. Ci sono i nostri finanzieri che, a quanto pare, torneranno sulle vedette libiche per effettuare i respingimenti in mare (non si può ma su Twitter non compare). Ci sono anche i disoccupati e tante storie tragiche: un mese fa un ragazzo a Padova si è ucciso dandosi fuoco nel piazzale di un benzinaio: continuava ad essere rimpallato tra il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) e Centro per l’Impiego (CPI) senza ricevere risposte. Ovviamente i media mainstream, nella loro agenda setting, non faranno comparire troppo questo. Preferiranno parlarci dei cattivi che manifestano e, guardando al framing, l’unica cosa bruciata che ci faranno vedere è un cassonetto solitario, così che si parli più del danneggiamento della suppellettile urbana da parte di giovani violenti che non dell’annientamento della dignità umana provocata da questo sistema.