Manovra: più spese militari, meno sanità e diritti…

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…Gli Usa hanno ottenuto ciò che volevano, di Luigi de Magistris (ripreso da ilfattoquotidiano.it)

La manovra economica di bilancio approvata dal governo delinea continuità con il draghismo: tutela dei poteri forti, assenza di volontà di imprimere una svolta a difesa della nazione (tanta cara a parole alla destra) e al popolo italiano. Una chimera, la destra sociale e sovranista. Balle da campagna elettorale.

E invece sempre di più allineamento supino ai diktat della Ue (contrariamente allo strepitio propagandistico dei capi della coalizione di maggioranza) e totale subalternità agli Usa e alla Nato. Tagli alla spesa pubblica e agli enti locali, attacco al ceto medio, maggiori carichi fiscali, tasse, imposte e gabelle sono la conseguenza delle scelte, non obbligate, soprattutto delle politiche di guerra in Europa. 800 miliardi di euro in due anni il popolo europeo comincia a pagarli. Più spese militari, meno diritti e servizi. Tutto questo non per portare la pace – Putin doveva crollare e invece è più forte e meno isolato di prima – ma per assecondare le strategie militari statunitensi che mirano al disegno imperialista e coloniale economico e politico.

Gli Stati Uniti hanno ottenuto il risultato che volevano: un’Europa più debole, più ancora dipendente dagli Usa sul piano militare, economico ed energetico. Gli americani in difficoltà enorme con la Cina hanno operato per indebolire la Russia e l’Europa occidentale, utilizzando il campo di battaglia ucraino. Un’Europa debole è necessaria per gli americani. Le politiche di guerra sono volute e alimentate da gruppi ristretti del potere politico, economico e militare in Occidente, e quindi anche in Italia. Basti vedere il fatturato aumentato in maniera stratosferica delle aziende che producono armi dove gli interessi di politici appartenenti a quasi tutte le forze politiche sono assolutamente evidenti. Opera il partito unico delle armi che lucra sui conflitti.

Governo e maggioranza fanno pagare alle fasce più deboli del Paese le politiche di guerra e le conseguenti neo politiche di austerità senza invece intervenire sui ricchi e potenti che guadagnano con le guerre: produttori e venditori di armi, extra profitti su energia e nel settore bancario e finanziario, super rendite patrimoniali ed economiche.

Ma non è finita qui. Il governo con in testa il ministro della difesa, in conflitto di interessi, stanzia ulteriori 40 miliardi nei prossimi tre anni per armi e dispositivi militari di guerra, addirittura prevedendo la produzione di sommergibili nucleari. Non solo tutto questo è da irresponsabili e traditori della vocazione totalmente pacifista della Costituzione, ma implica l’effetto che non vi saranno risorse sufficienti per i diritti primari previsti dalla Costituzione: politiche del lavoro, sanità, istruzione, cultura, ricerca, servizi.

Il governo e la sua maggioranza ci conducono dritti dritti al baratro per perseguire interessi personali, privatistici, affaristici, politici di parte, lobbistici. La prevalenza dell’opposizione è poi in linea su questo con il governo: Renzi, Calenda e metà del partito democratico. La deriva bellicista trova consensi in tre quarti del Parlamento e invece l’opposizione in tre quarti del popolo italiano.

Per difendere la pace, i diritti e la Costituzione è complice tacere e stare fermi, bisogna invece lottare per sconfiggere i signori della morte e i responsabili di una escalation di guerra sempre più evidente, che sembra condurci un poco alla volta verso una terribile terza guerra mondiale.

da qui

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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