Marcello 80 meno 5: qui 9 figli, fra i tanti

Ovvero libri e opuscoli che raccontano l’altra storia, ambigue utopie, stili di vita migliori, comunità in lotta, le vere droghe consentite ai potenti e la persecuzione del povero spinello, gatti selvaggi e gli anni delle grandi rivolte, la controinformazione dal basso, patriarcato, Chiese, patrie, ragion di Stato e altre infamie dei Palazzi.

 

Il 19 novembre il nostro Barak (cioè Marcello Baraghini) ne fa 80: ovviamente è più giovane di un ventenne ma questo è qualcosa che neanche Epicuro, Ipazia e Jacques Brel – o chi vi pare – avrebbero potuto prevedere. Qui in “bottega” lo ricordiamo attraverso 9 dei suoi “figli”, ma avrebbero pouto essere 80. Appunto.

E se pensate che questo è culto della personalità vi sbagliate. Cioè ci sono persone che, per situazioni oggettive e scelte casual-soggettve, risultano essere «padri della patria» e/o se preferite «madri della matria». Ecco super-Marcello è così: un co-fondatore del sogno in cui continuiamo a credere/lottare: un’umanità libera da “dio patria e famiglia”… che riducono l’umano in poltiglia.

Sul “catalogo dei cataloghi” – come abbiamo scritto in “bottega” – c’è un gran pezzo dell’altra storia (cioè quella che i Palazzi cercano di cancellare) con le utopie ambigue ma anche con certi stili di vita migliori che si possono realizzare in piccole comunità e la vera controinformazione che svela di quanto sangue grondino patriarcato, Chiese, patrie e “la democratica ragion di Stato”. Ne racconteremo qualcosa nelle prossime 4 puntate.

L’immagine qui sopra invece è rubata a  Jacek Yerka, molto amato in codesta “bottega”

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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