Medea?

di Daniela Pia

Medea

 

 

La tremenda Medea che, a volte abita la donna,

 

è una madre crudele che la divora. Nessuna si senta esclusa dalla bestia solitaria che non si palesa ma asciuga il senno. Nessuno punti il dito sulla massima colpa. “Contro Natura” dicono i perfetti. Quale estremo tarlo. Quale negazione. Quale vuoto assoluto può dilagare dentro il seno? Quali spirali, sogni inghiottiti, carezze sospese e colpe? In mezzo la creatura partorita con dolore e cullata al seno doppiamente vittima. Il risveglio è il vero incubo, scoglio contro cui si infrangono nenie, tutele, cure. Le doglie sono appena iniziate e la giostra che tutto inghiotte macina nomi, facce, vite.

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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