Il Messico e la multinazionale italiana Bonatti

L’inchiesta della Ong Poder raccontata da Filippo Taglieri (*)

Oggi in Messico è stata resa pubblica una nuova inchiesta della ong Poder Latinoamerica che esamina gli impatti socio-ambientali e sui diritti umani dell’attività della società italiana Bonatti nell’ambito del mega-progetto PIM (Progetto integrale Morelos).

Il PIM, fortemente voluto dal governo messicano, è stato promosso dalle imprese spagnole Abengoa, Elecnor ed Enagas e proprio da Bonatti, responsabile dei “rapporti con le comunità” e incaricata della costruzione del gasdotto Tula-Tuxpan.

Cantiere Bonatti in Messico, foto Oscar Pineda, Poder Project

Il Progetto Integrale Morelos (PIM), iniziato nel 2011, consiste nella realizzazione di un gasdotto e di varie opere accessorie. Lungo 160 chilometri, il gasdotto attraversa 24 comunità negli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala, per trasportare 320 milioni di metri cubi di gas al giorno per un periodo di 25 anni. Include due centrali termoelettriche a ciclo combinato a Huexca e Morelos, una linea elettrica di 20 chilometri fino alla sottostazione Yautepec nello stato del Morelos e un acquedotto da Cuautla a Huexca. Questi lavori hanno comportato un investimento totale di 1,6 miliardi di dollari, con 270 milioni destinati alla costruzione del solo gasdotto.

Il rapporto di Poder rappresenta un’occasione in più per l’opinione pubblica messicana per mettere a fuoco le lacune del progetto sia dal punto di vista procedurale sia dal punto di vista realizzativo, ma soprattutto l’associazione ha il merito di pubblicare un’inchiesta sul campo dalla quale si evincono possibili violazioni dei diritti umani nelle comunità colpite dall’opera.

Inoltre questo lavoro ci aiuta a capire per la prima volta la reale dimensione della multinazionale italiana, presente in ogni continente con progetti ingegneristici a supporto delle aziende fossili, a partire dalla sua struttura societaria e dalle relazioni che, in particolare, vanta in Messico.

Per noi è l’occasione per ricordare tutti i progetti problematici nei quali Bonatti è, o è stata, coinvolta negli ultimi anni. Insieme a JP-Avax è stata tra i contractor per la realizzazione del gasdotto TAP in Albania e in Grecia. In entrambi i paesi sono state segnalate numerose violazioni del diritto al consenso libero e informato in relazione alla costruzione dell’opera. In Mozambico, nuova frontiera di sfruttamento da parte dell’industria del gas, Bonatti è coinvolta in operazioni di manutenzione e logistica per il settore estrattivo, oltre alla gestione dei workers camps, dove alloggia il personale delle società. In Canada l’impresa parmense è impegnata nella realizzazione del gasdotto Coastal Gaslink, lungo 670 chilometri, che dovrebbe trasportare gas estratto tramite fracking dalla Columbia Britannica fino al Pacifico, attraversando il territorio dei nativi Wet’suwet’en. Da anni, il popolo Wet’suwet’en e i loro alleati in Canada e nel resto del mondo stanno lottando contro la realizzazione dell’opera.

Rilanciamo il rapporto anche per un utile esercizio di memoria: non dimenticare quanti danni le multinazionali fossili fanno in giro per il Pianeta e per ricordare Samir Flores Soberanes, ucciso durante la resistenza e l’opposizione al PIM, proprio alcuni giorni dopo una sua dichiarazione pubblica in cui faceva i nomi delle imprese coinvolte nel mega-progetto infrastrutturale.

(*) Link all’articolo originale: https://www.recommon.org/messico-il-nuovo-rapporto-sulla-multinazionale-italiana-bonatti/

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