«Mia madre è un fiume» – Donatella di Pietrantonio
letto da Francesco Masala
Opera prima di Donatella di Pietrantonio*, una storia familiare, con la quale occorre fare i conti. Una mamma ormai vecchia è seguita da un figlia, che ritrova la madre, i loro rapporti sono stati freddi, lontani, dolorosi.
La mamma faceva parte di una famiglia contadina, poverissima, ai limiti della sussistenza, a volte sotto quei limiti.
Quando Esperina partorisce la bambina i ritmi della vita contadina costringono la mamma a un rapporto minimo e superficiale.
La bambina cresce, soffrendo della mancanza di amore materno, alla fine andrà via, e si farà la sua vita.
Ma quando la madre ha bisogno la figlia riappare, per aiutarla, per quanto possibile, la madre è diventata come una bambina.
E per la figlia sarà l’occasione di fare i conti, di capire, di spiegare le ragioni di entrambe.
Il racconto della vita della madre, della sua famiglia di origine, è quello di una famiglia poverissima, di una comunità ai margini dell’economia, quella contadina e di sussistenza, come in quasi tutta l’Italia, che ha fornito i milioni di migranti (economici) che hanno popolato il mondo.
La lettura del libro non vi lascerà indifferenti, se siete ancora vivi.
*Donatella di Pietrantonio è nata ad Arsita, in provincia di Teramo, da una famiglia contadina, la scrittrice è stata la prima di casa a laurearsi.
ps: trovate e guardate anche questo film (Manodopera – Interdit aux chiens et aux italiens) per sapere qualcosa di quel nostro mondo antico, ma non troppo.
https://stanlec.blogspot.com/2023/11/mia-madre-e-un-fiume-donatella-di.html