Michele Mignano: è passato un anno e «vorremmo sapere»
Il 20 dicembre 2015 moriva un giovane uomo di 37 anni (*) presso il pronto soccorso del sant’Orsola di Bologna
di Vito Totire
Assieme al sentimento di lutto determinato da un decesso in così giovane età, allora la notizia destò forti dubbi circa la dinamica e la cause della morte.
Abbiamo redatto un esposto proponendo contestualmente una istanza di costituzione di parte civile (come circolo “Chico” Mendes e Centro “Francesco Lorusso”) ; successivamente abbiamo fatto osservazioni critiche alla consulenza tecnica d’ufficio alla base della richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero.
Non abbiamo ottenuto alcuna risposta – positiva o negativa – alla nostra istanza; non sappiamo neppure, al momento attuale, se e con chi potremo discutere le nostre osservazioni alla consulenza prima citata.
Nel corso del tempo siamo entrati in contatto con alcuni familiari. Abbiamo dialogato con loro ma essi non hanno ricevuto maggiori e più approfondite osservazioni sullo stato della procedura e in particolare sulla possibilità di discutere una consulenza – che noi non condividiamo e lo abbiamo già detto – ma che ci pare formuli non una ipotesi di ragionevole certezza circa la causa di morte quanto una (mera) ipotesi; ci pare anzi che su questo “limite” intrinseco il consulente abbia operato con adeguata trasparenza e correttezza intellettuale.
E’ passato un anno.
Vorremmo sapere:
- le associazioni che sottoscrivono queste note avranno facoltà di entrare nel procedimento come parte civile?
- i familiari non hanno diritto, ben più di noi ovviamente, a una informazione tempestiva e trasparente e soprattutto a proporre controdeduzioni a una consulenza di cui non condividono la impostazione e le conclusioni?
A noi pare che i dubbi sollevati siano stati davvero rilevanti; abbiamo parlato di ipotesi d’uso incongruo di un farmaco e di una prassi che ricorda quella della “camicia di forza chimica” ben nota nel dibattito sulla assistenza sanitaria pubblica e privata negli ultimi decenni.
Dobbiamo tutti attenzione e rispetto a un giovane deceduto così prematuramente e lo dobbiamo nell’interesse di tutta la collettività.
Rispettiamo l’autonomia della magistratura e abbiamo fiducia nel suo operato. Chiediamo tempi più celeri e possibilità di confronto sui fatti accaduti.
Vito Totire a nome di: circolo “Chico”Mendes e Centro per l’alternativa alla medicina ed alla psichiatria “Francesco Lorusso”
Bologna 19.12.2016
(*) cfr qui in “bottega” Perché è morto Michele Mignano?