Modugno: morti dimenticati e…

pericoli aumentati per la collettività

Un documento di Vito Totire, Patrizia Beneventi e Claudio Orsi

Ancora un anniversario della strage di Modugno passato sotto silenzio : una lapide, un monumento,una commemorazione, una riflessione per il futuro…niente?

Morti dimenticati…

L’atteggiamento di rimozione da parte di istituzioni e organi di informazione – ma anche da parte dei sindacati dei lavoratori – è emblematica.

La censura dell’argomento “strage di Modugno” non riesce a essere proprio totale e a una delle domande che abbiamo posto in passato abbiamo trovato risposta; un documento dell’Inail cita un numero di morti al sud nel 215, tale da far ritenere che i 10 morti sul lavoro di Modugno siano stati riconosciuti. I morti risultano (all’Inail) essere stati 20 dal 2014 al 2016; tutti nel sud d’Italia tranne uno in Abruzzo: la coorte complessiva dei lavoratori risulta essere di circa 500 quindi si è verificato un tasso di mortalità elevatissimo che non ha eguali con tutti gli altri comporti produttivi.

Sorge spontanea una domanda: allo spettrale silenzio sulla strage corrisponde forse un impegno per il futuro finalizzato a una maggiore sicurezza?

Pare di poter affermare il contrario visto che fonti scientifiche autorevoli hanno osservato come la “evoluzione tecnologica” stia incrementando i rischi per i lavoratori con l’introduzione sempre più massiccia di nanoparticelle che aumentano , in fase produttiva, i rischi di esplosione.

L’impatto ambientale generale oggi viene considerato diverso con un calo della dispersione di metalli pesanti e di anidride solforosa ma le nanoparticelle diffuse nell’ambiente significano maggiori rischi di inalazione e di superamento della barriera alveolo-capillare con conseguente più facile diffusione nel circolo sanguigno sistemico.

C’è poi un’altra aggravante legata alle nanoparticelle: i costi sono calati. Questo comporta una spinta maggiore al consumismo e allo spreco di cui si vedono già i risultati. Non c’è quasi più festa religiosa o laica non funestata dai fuochi artificiali: da sant’Apollinare alla sagra del cinghiale.

Stiamo costruendo l’anagrafe dei Comuni spreconi e inquinanti in cui parroci, “pro loco”, partitini, operatori turistici gareggiano per inquinare l’aria e il suolo magnificando nuovi effetti e nuovi colori che appunto sono “merito” delle nano particelle che ci entrano nel sangue.

Tutti (quasi) disposti a commuoversi per Greta, tutti (quasi) pronti a dichiararsi preoccupati per i rischi ambientali per il nostro pianeta, tutti (quasi) parolai pronti a chiedere voti alle prossime elezioni in nome dell’ambiente. E noi dovremmo ancora sopportare questa boiata dei fuochi artificiali?

Una merce nociva, inquinante, mortifera, che uccide operai, fa ammalare le persone e spaventa gli animali, spreca risorse… Una merce che si continua a usare e spargere anche in mesi di estrema siccità e che solo qualche volta è stata vietata in occasione di picchi particolarmente drammatici di poveri sottili.

Ricordiamo alla memoria la chiara denuncia di Giorgio Nebbia: interrogarsi sul livello di sofferenza che c’è dietro ogni tipo di merce !

Organizziamo il dissenso e la protesta, risaliamo la china della omertà;

raccogliamo riscontri dei danni, imponiamo la trasparenza sui costi economici e sui percorsi decisionali.

Vito Totire, a nome di circolo Chico Mendes, AEA nazionale e Centro Francesco Lorusso

Patrizia Beneventi e Claudio Orsi, Lega animalista

IN “BOTTEGA” cfr Morire di fuochi artificiali a Modugno, Modugno: 10 morti da cancellare e Come spiegare l’amnesia sulla strage operaia di Modugno?

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

Redazione
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