Monterenzio: amianto nel cimitero…

di san Benedetto del Querceto

di Vito Totire (*)

Vito-amiantoCimitero

Non si può dire che il Comune di Monterenzio, molto “ipotecato” nelle celebrazioni celtiche (i celti comunque non usavano amianto) sia solerte. Infatti come Aea – cioè Associazione Esposti Amianto -abbiamo chiesto notizie circa una copertura sospetta presente nel piccolo cimitero di san Benedetto del Querceto. A richiesta formulata il 27 maggio 2015, dopo un sollecito del 28 maggio 2016, abbiamo ricevuto risposta il 20 giugno 2016: “il problema c’è ma non abbiamo risorse…”.

Il cimitero di san Benedetto è di interesse storico e architettonico; alle mura perimetrali conduce una fila di colonne votive, stazioni di Via Crucis; è circondato dal parco pubblico “Giuseppe Prati”. Nelle immediate vicinanze un centro sociale con tipologia architettonica forse un po’ troppo cimiteriale (una pulsione imitatoria?) e sottoutilizzato. Ancora poche centinaia di metri, verso la via Idice che conduce a Bologna o verso la Raticosa, a seconda che si giri a destra o a sinistra, ci sono i resti della tragica esplosione del gas di qualche anno fa che fece numerose vittime.

All’entrata del piccolo cimitero, un leggiadro e bellissimo bassorilievo che porta la memoria ai tempi delle epidemie di peste; sono infatti raffigurati san Rocco e san Sebastiano (tipico). Dentro il cimitero potrete vedere una lapide chiara e nitida che evoca una caso di morte per “spagnola”.

Insomma questo luogo di interesse storico-architettonico è deturpato da lastre di cemento amianto che peraltro spiovono verso il parco pubblico prima menzionato.

Il Comune non ha risorse per bonificare? Non è una priorità? Un cimitero è luogo per i defunti ma è frequentato da vivi… E le fibre di amianto svolazzano verso il parco, affollato di vivi, molti dei quali bambini.

Vogliamo fare una colletta ?

Non intendiamo fare le pulci al bilancio del Comune che però in passato ha patrocinato gare del tipo “vediamo chi riesce a mangiare più salciccia e a bere più birra”…

Alla Iarc – cioè International Agency for Research on Cancer – di Lione se lo sapessero rimarrebbero molto preoccupati. Ma anche noi lo siamo. Allora, per farla breve, che il Comune bonifichi immediatamente!

Vogliamo essere chiari: non intendiamo entrare nel merito dei bilanci (se non sarà strettamente necessario). Non giudichiamo antagonisti i Comuni ma, in quanto vittime dell’amianto, li consideriamo nostri “alleati” nella difesa della salute pubblica e perciò li invitiamo a pronunciarsi sulla nostra proposta: CHE LE RISORSE NECESSARIE PER LE BONIFICHE VENGANO ESCLUSE DAI VINCOLI DEL COSIDDETTO «PATTO DI STABILITA’». La vera stabilità è infatti la salute pubblica.

In attesa di sollecito riscontro. E ovviamente andiamo oltre il solo cimitero, per un approccio sistemico e capillare alle bonifiche del territorio.

Bologna, 8.7.2016

(*) Vito Totire è rappresentante della Aea, cioè «Associazione esposti ad amianto e rischi per la salute». L’immagine – scelta qui in “bottega” – è san Rocco in un dipinto di Giovanbattista Pittoni. Ammesso che il santo davvero abbia allontanato la peste, purtroppo  non risulta che abbia poteri contro l’amianto… Però non si sa mai. E una infondata speranza è sempre qualcosa di più della totale inerzia del Comune. (db)

 

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