Morire di povertà in Toscana: 30.420 morti in più…
… nel periodo 2002-2014
di Maurizio Marchi (*)
Lo Studio longitudinale toscano, presentato a Firenze il 13 aprile 2017: aggiornamento 2002-2014
Annibale Biggeri, Giancarlo Fabbro, Laura Grisotto Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze UO Biostatistica, ISPO
Premessa: Il progetto europeo H2020 LIFEPATH ( sette paesi per 1,7 milioni di persone) ha mostrato che il basso livello socioeconomico ha un impatto comparabile a quello dei più importanti fattori di rischio (Stringhini et al. Lancet 2017; 389: 1229–37).
Il costo è 2,4 – 2,8 anni di vita negli uomini e 1,3 – 1,8 nelle donne.
In Toscana l’impatto delle diseguaglianze è stato stimato in circa 90 (donne) 300 (uomini) decessi per centomila persone per anno attribuibili al differenziale di livello di istruzione (GDB-SE FP7 EU – Eikemo et al. PLoS ONE 2014 9(11): e110952).
Lo Studio Longitudinale Toscano (SLTo) ha seguito negli anni 1981-2014 i residenti dei Comuni di Firenze, Livorno e Prato.
È stato promosso nel 1998 dalla Regione Toscana e realizzato dal Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” dell’Università di Firenze e dall’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO).
Introduzione
Nonostante il progressivo miglioramento dello stato di salute della popolazione e della durata media di vita, restano importanti differenziali sociali per reddito, lavoro e stili di vita.
Siamo di fronte al paradosso della loro permanenza negli ultimi cinquant’anni, e del loro aumento nel corso degli anni novanta del secolo scorso.
Su questo passato recente si è andata organizzando la vita al tempo della crisi. Con quali effetti sulla salute forse riusciamo a intuire qualcosa …
Coorti 2001-2014
tutti i soggetti della coorte sono stati seguiti nel tempo, è stato registrato il momento del decesso, ove avvenuto, e la causa di morte. Tutti gli indicatori sono standardizzati per età. tutti i soggetti della coorte sono stati seguiti nel tempo, è stato registrato il momento del decesso, ove avvenuto, e la causa di morte. Tutti gli indicatori sono standardizzati per età. Complessivamente una coorte di circa seicentomila persone (il 17% della popolazione toscana)
Istruzione:
2001-2008 i soggetti con il solo diploma di scuola elementare mostrano un eccesso di mortalità per tutte le cause (aggiustato per età) del 122-114% (Firenze e Livorno) e 70% (Prato) nel sesso maschile, e del 23-30-41% nel sesso femminile, avendo come riferimento la categoria dei diplomati e/o laureati.
2009-2014 i soggetti con il solo diploma di scuola elementare mostrano un eccesso di mortalità per tutte le cause (aggiustato per età) del 215-112% (Firenze e Livorno) e 63% (Prato) nel sesso maschile, e del 45-39-22% nel sesso femminile, avendo come riferimento la categoria dei diplomati e/o laureati.
Deprivazione materiale
2001-2008 la somma di condizioni di svantaggio (bassa istruzione, disoccupazione, indice di affollamento e abitazione in affitto) mostra eccessi del 93% a Firenze, 67% a Prato e 41% a Livorno negli uomini, del 59% , 31% e 59% nelle donne.
2009-2014 la somma di condizioni di svantaggio (bassa istruzione, disoccupazione, indice di affollamento e abitazione in affitto) mostra eccessi del 96% a Firenze, 114% a Prato e 64% a Livorno negli uomini, del 45% , 33% e 45% nelle donne.
Interpretazione
Da questo quadro risulta come le diseguaglianze socio-economiche si riflettono in una sovra-mortalità precoce che si esplica nell’età adulta ed è a carico del sesso maschile e relativamente a cause specifiche legate alla professione ed alle abitudini di vita.
Tutte condizioni che rimandano a maggiori esposizioni a fattori nocivi, ad un difetto delle misure di prevenzione selettivo per le persone in condizioni di svantaggio sociale e della loro incapacità di sfruttare le potenzialità di benessere personale che le moderne società sviluppate offrono.
Conclusioni
Cosa vi aspettate come effetto della crisi economica?
Le disuguaglianze si sono ridotte?
390 morti in più l’anno X 13 anni X 6 centinaia di migliaia = 30.420; calcolo di Maurizio Marchi
(*) ripreso da www.medicinademocraticalivorno.it/
L’IMMAGINE – scelta dalla “bottega” – è di Giuliano Spagnul.