Morire di smog, una “normalità”

L’Italia è fra i Paesi peggiori per la qualità dell’aria

ripreso da gruppodinterventogiuridicoweb.com

Parigi, smog (da http://www.meteoweb.eu)

Secondo il Rapporto 2018 sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (E.P.A.), la situazione della qualità dell’aria nel Vecchio Continente è tuttora molto grave.

Le politiche passate e attuali insieme ai progressi tecnologici hanno portato a una riduzione lenta ma costante di tali effetti negativi. Le stime aggiornate riportate nella relazione indicano che nel 2015 le concentrazioni di PM2,5 hanno causato circa 422 000 morti premature in 41 paesi europei, di cui circa 391 000 nei 28 Stati membri dell’UE. Una valutazione di più ampio respiro, inclusa nel rapporto di quest’anno e che risale al 1990, mostra che le morti premature dovute al PM2,5 sono state ridotte di circa mezzo milione all’anno grazie all’attuazione delle politiche europee in materia di qualità dell’aria e all’introduzione di misure a livello nazionale e locale che hanno portato, ad esempio, ad automobili e industria meno inquinanti ed energia più pulita”.

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) rincara la dose.

Il Rapporto presentato in occasione della prima Conferenza Globale sull’inquinamento dell’aria e la salute afferma che quotidianamente più del 90% dei bambini e ragazzi sotto i 15 anni nel mondo respira aria inquinata.  Ciò è causa di 600 mila morti infantili dovute allo smog respirato in casa e fuori.

L’Italia fa parte dei paesi con la qualità dell’aria peggiore, tanto che il 98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili.

Il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) 2018 aveva già rivelato dati piuttosto drammatici.

Di fatto, Il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata.

Si stimano ben 7 milioni di decessi dovuti, direttamente o indirettamente, all’inquinamento atmosferico, dati costanti negli ultimi anni.

Bisogna cambiare registro, se non ora quando?

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

smog-torino

Torino, smog (da http://www.meteoweb.eu)

A.N.S.A., 30 ottobre 2018

Smog, in Nord Italia il 95% degli europei a rischio.

Agenzia Ue, Italia prima per morti da No2 e ozono. Oms, 90% bimbi respira inquinamento, 600mila morti.

In Europa 3,9mln di persone abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell’aria (Pm10, biossido di azoto e ozono). Di queste, 3,7mln, cioè circa il 95%, vive nel Nord Italia. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Ue per l’ambiente. Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per morti per Pm2.5 (60.600) e al primo per le morti da biossido di azoto (20.500) e per l’ozono (3.200).

Trieste, la "ferriera" di Servola dal mare

Trieste, la “ferriera” di Servola dal mare

– Oms, 90% bimbi respira inquinamento, 600mila morti 
 Rapporto mondiale, Italia fra peggiori per la qualita’ dell’aria

Ogni giorno più del 90% dei bambini e ragazzi sotto i 15 anni nel mondo respira aria inquinata, che è la causa di 600mila morti infantili dovute allo smog respirato in casa e fuori. L’Italia fa parte dei paesi con la qualità dell’aria peggiore, tanto che il 98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili. Lo afferma un rapporto presentato oggi dall’Oms in occasione della prima Conferenza Globale sull’inquinamento dell’aria e la salute che inizia domani a Ginevra. l problema, sottolinea il documento, riguarda sia i paesi in via di sviluppo, dove il 98% dei bambini sotto i cinque anni respira livelli di polveri ultrasottili superiori al limite fissato dall’Oms, sia quelli ad alto reddito, dove la percentuale è comunque superiore al 50%. “L’aria inquinata sta avvelenando milioni di bambini e rovinando le loro vite – afferma il direttore Generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus -. Questo è imperdonabile. Ogni bambino dovrebbe poter respirare aria pulita per crescere al massimo del proprio potenziale”. Gli effetti dell’inquinamento dell’aria, sottolinea il rapporto, iniziano già dalla gravidanza, durante la quale l’esposizione causa parti prematuri e basso peso alla nascita. Lo smog inoltre ha un impatto sullo sviluppo cognitivo, e può scatenare malattie respiratorie come l’asma ma anche favorire tumori infantili. Chi ha respirato aria inquinata da piccolo inoltre ha un rischio molto maggiore di malattie croniche cardiovascolari da adulto.

 

automobili e smog (foto da stadio24.com)

automobili e smog (foto da stadio24.com)

da Il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2018

Smog, quasi quattro milioni di persone in Europa vivono in aree ad alto inquinamento. Il 95% è nel Nord Italia.

L’allarme della Agenzia europea dell’Ambiente di Copenaghen sulla qualità dell’aria nel vecchio continente. Intanto inizia a Ginevra la conferenza dell’Oms: “95% di under 15 nel mondo respira aria inquinata”. (Luisiana Gaita)

Il nostro Paese è al primo posto in Europa per morti da biossido di azoto (20.500 vittime) e per l’ozono (3.200) e al secondo posto per i decessi causati dall’inquinamento da Pm2.5 (60.600 i decessi). Per capire meglio le cause e le proporzioni del problema nel nostro Paese, basta una percentuale: in tutto il Vecchio Continente ci sono 3,9 milioni di persone che abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell’aria (Pm10, biossido di azoto e ozono). 3,7 milioni (il 95 per cento) di questi cittadini europei vivono nel Nord Italia. È quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente di Copenaghen (Aea), ‘Qualità dell’aria in Europa – Rapporto 2018’. I dati del rapporto sono tutt’altro che rassicuranti, così come quelli contenuti in un secondo dossier, quello sull’inquinamento atmosferico e la salute dei bimbi che l’Organizzazione mondiale della sanità lancia alla vigilia della prima Conferenza mondiale dedicata a questo tema e che si apre domani a Ginevra. L’Oms avverte: “Circa il 93 per cento dei bambini under 15 nel mondo respira aria inquinata”. E, anche in questo caso, l’Italia non dà certo il buon esempio.

Taranto, acciaieria Ilva

Taranto, acciaieria Ilva

MAGLIA NERA IN EUROPA – Dall’analisi dell’Agenzia europea risulta che l’inquinamento atmosferico è tra le principali cause di morti premature in 41 Paesi europei, tra cui i 28 Stati membri dell’Ue. In quei 41 Paesi nel 2015 l’esposizione al particolato ha determinato la morte prematura di 422mila persone. Sotto questo aspetto è confermato il primato negativo dell’Italia, rispetto al rapporto pubblicato lo scorso anno, con un lieve peggioramento delle cifre sui decessi. Solo la Germania fa peggio per le morti causate da Pm2,5. Nella Pianura padana la situazione si conferma particolarmente critica per quanto riguarda l’ozono e gli ossidi di azoto (principalmente da motori diesel). L’Aea misura anche il parametro degli anni di vita persi, con i valori più alti nelle economie più grandi del continente e quelli relativi (calcolati su 100mila abitanti) che sono appannaggio dei Paesi dell’Europa centro-orientale. Nonostante i lenti miglioramenti, sottolinea lo studio, l’inquinamento atmosferico continua a superare i limiti e gli orientamenti dell’Unione europea e dell’Organizzazione mondiale della sanità, e “rappresenta ancora un pericolo per la salute umana e per l’ambiente”. Secondo l’Aea, l’inquinamento da particolato, ozono troposferico e biossido di azoto causano o aggravano problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e diminuiscono l’aspettativa di vita. Ma l’inquinamento atmosferico può anche danneggiare gli ecosistemi danneggiando suolo, foreste, laghi e fiumi e riducendo i raccolti. Come confermato, di recente, dal rapporto Global Warming presentato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc). Le principali fonti di inquinamento atmosferico? Trasporto su strada, agricoltura, produzione di energia, industria e abitazioni. “In termini di inquinamento atmosferico, le emissioni dei trasporti stradali sono spesso più dannose di quelle provenienti da altre fonti, poiché si originano a livello del suolo e tendono a verificarsi nelle città, vicino alle persone” ha dichiarato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea.

Sarroch, impianti Gruppo Saras s.p.a., fumo nero (23 dicembre 2015)

Sarroch, impianti Gruppo Saras s.p.a., fumo nero (23 dicembre 2015)

IL 93 PER CENTO DEI BAMBINI NEL MONDO RESPIRA ARIA INQUINATA – All’allarme lanciato dall’Agenzia europea dell’Ambiente si unisce quello dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui 1,8 miliardi di bambini under 15 in tutto il mondo respirano aria inquinata, mettendo seriamente a rischio la salute e lo sviluppo. Il problema, sottolinea il rapporto, riguarda sia i Paesi in via di sviluppo, dove il 98% dei bambini sotto i cinque anni respira livelli di polveri ultrasottili superiori al limite fissato dall’Oms, sia quelli ad alto reddito, dove la percentuale è comunque superiore al 50%. L’Italia fa parte dei Paesi con la qualità dell’aria peggiore, con il 98% dei bambini esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili. In tutto il mondo, si stima che nel 2016 siano morti 600mila bambini per le infezioni acute delle basse vie respiratorie causate all’aria inquinata. “Oltre il 40% della popolazione mondiale (che comprende un miliardo di bambini sotto i 15 anni) è esposta a livelli elevati di inquinamento dell’aria domestica – spiega l’Oms – dovuto principalmente alla cottura con tecnologie e combustibili inquinanti”. Il report sottolinea i pericoli dello smog per le donne in gravidanza, perché “hanno più probabilità di partorire prematuramente e possono avere figli con un peso inferiore alla media”. L’inquinamento può inoltre “influire sul neurosviluppo infantile e può scatenare l’asma e il cancro”. Uno dei motivi per cui i bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti dell’inquinamento atmosferico – sottolineano gli esperti dell’Oms – è che respirano più rapidamente degli adulti e quindi assorbono più inquinanti”.

Taranto, manifestazione contro l'inquinamento

Taranto, manifestazione contro l’inquinamento

IL SINDACO DI MANTOVA: “UN PIANO PER L’ARIA NELLA PIANURA PADANIA” – Sulla situazione in Pianura Padana si è espresso Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, città che si è piazzata al primo posto nel 25/o rapporto annuale Ecosistema urbano di Legambiente, sulle performance ambientali delle città. Nella classifica Mantova è seguita nell’ordine da Parma, Bolzano, Trento e Cosenza, mentre in coda alla classifica delle 104 principali città italiane si piazza Catania, poi risalendo Agrigento, Massa, Frosinone e Palermo. Nella prima edizione del report, nel 94, Milano occupava la penultima posizione. Peggio faceva solo Napoli. Lo scorso anno Milano era 31°, oggi è 23°. Napoli è rimasta negli anni stabilmente nella parte bassa della graduatoria (oggi è 89°) e Roma è ripiombata in basso a partire dal 2010. Dopo un’ascesa che l’aveva portata nel gruppo delle prime trenta, ora è 87°. Torino (78°) era quarta nel 98, ma da oltre dieci anni è sempre abbondantemente sotto la sufficienza. “Governo e Regioni dell’area padana mettano a punto un piano straordinario per l’aria nella pianura” ha detto. “Sembra che l’aria sia un problema delle città, ma è un problema di tutta la Pianura Padana” ha commentato invece l’assessore milanese all’Urbanistica, agricoltura e verde Pierfrancesco Maran. Che ha aggiunto: “Da tempo sollecitiamo un piano di ampie dimensioni, che viene spesso contestato a livello regionale, come accaduto con l’Area B. La Regione dovrebbe agevolarlo e non occuparsi di deroghe che ne limitano l’efficacia. L’aria non rispetta i confini comunali, ha bisogno di una pianificazione ampia, anche perché Lombardia e Piemonte, insieme a Olanda e Polonia, hanno l’aria peggiore d’Europa. Serve lo sforzo di tutti”.

 

fumi industriali

scarichi in atmosfera

(foto A.N.S.A., da http://www.meteoweb.eu, stadio24.com, da windoweb.eu, da mailing list ambientalista)

 

Redazione
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Un commento

  • per altri problemi che ci toccano da vicino, si può pensare a uno sciopero generale: purtroppo per la respirazione, non è il caso di pensare a uno sciopero!! però dobbiamo farci sentire, esigere quanto meno che tutti i dati che indicano quanto siano pericolosi i gas letali che respiriamo, combinati con le polveri sottili, siano esposti ogni giorno in luoghi pubblici, enunciati da radio e TV. Forse allora la gente si sveglierà e esigerà che si prendano le misure adeguate

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