Morte a s. Giorgio di Piano: dopo la strage di Brandizzo non è cambiato niente

di Vito Totire

Anche quella di Attilio Franzini sarà una morte prevenibile e “inutile”?
Rete nazionale lavoro sicuro presenterà istanza di costituzione di parte civile nel prevedibile prevedibile procedimento per omicidio colposo.
Per difendere la vita e la salute dei lavoratori occorre superare certe forme inveterate di amnesia politica (legge regionale 33/1979).
L’evento mortale sul lavoro accaduto sui binari a s.Giorgio di Piano (Bo) è stato seguito dai soliti commenti spesso inutili e rituali. Eppure la situazione è chiara: dietro ogni evento mortale di questo tipo c’è o un DVR (documento di valutazione del rischio) lacunoso oppure un DVR ben redatto ma “sconosciuto” ai lavoratori.
I commenti e gli intervistati del “giorno dopo “ sono sempre gli stessi e, apparentemente , si è costretti a brancolare nel buio.

Dal 26 maggio del 2022, giorno della nascita a Modena della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO, poniamo tre punti:
– Garantire la stessa speranza di vita di salute e di benessere a tutti i lavoratori
– “Arrivare il giorno prima e non il giorno dopo”
– Nessun passo avanti si potrà fare senza lo spostamento dei rapporti di forza nei cantieri e
nelle fabbriche tra capitale e lavoro.

Non si tratta di slogans; il passaggio fondamentale per una vera strategie di prevenzione primaria sui luoghi di lavoro passa inevitabilmente attraverso il rilancio e la diffusione capillare del gruppo operaio omogeneo.
Chiunque trova facile, sempre il “giorno dopo“, ormai giunti al funerale proclamare che “occorre aumentare le ispezioni”. E’ necessario infatti aumentare la vigilanza ma constatiamo che dietro il falso unanimismo emergono prassi che vanificano le invocazioni ipocrite:
– Il governo Meloni alla vigilanza nei luoghi di lavoro ha dato un colpo quasi mortale stabilendo il preavviso di 10 giorni alla azienda prima della ispezione. Questa misura è foriera di nuovi lutti e nuove stragi perché la vigilanza per essere efficace non deve essere prevedibile.

– La patente a punti in edilizia: è una misura penosa per innumerevoli ragioni. Anzitutto un
morto sul lavoro decurta la patente di 15 punti, il che inibirebbe la attività imprenditoriale
della azienda, ma questa può tornare in pista riguadagnando 5 punti con “corsi di formazione “ che ovviamente saranno affidati a privati e consulenti dei datori di lavoro con i quali alcuni membri del governo hanno grande dimestichezza.
Ma quando la azienda perde i 15 punti? Non pare sia possibile che ciò accada al momento dell’evento. Sarà dopo la eventuale condanna definitiva in cassazione per omicidio colposo, magari 10 anni dopo ?
Il governo Meloni ha perso il contatto con la realtà e scambia i cantieri con i supermercati dove con i punti si porta a casa qualche gadget; o meglio scambia per realtà le esigenze delle imprese preoccupandosi affinché la vigilanza non sia un fattore di distress per gli imprenditori (come dichiarato apertamente).
– La vigilanza nei luoghi di lavoro è da incrementare, ma non si incrementa dichiarando assunzioni di personale (assunzioni che poi non vengono fatte) ma associando ad assunzioni vere e non dichiarate il metodo di lavoro adeguato che consiste nella sinergia
tra GRUPPO OPERAIO OMOGENEO E SERVIZI ISPETTIVI.
Abbiamo detto che una assemblea di gruppo omogeneo con gli operatori dei servizi di vigilanza prima della strage di Brandizzo avrebbe semplicemente evitato la strage. Questa semplice previsione è confermata dalle dichiarazioni dell’operaio Cantalemessa che ha lavorato a Brandizzo, dichiarazioni che abbiamo commentato con un comunicato stampa di qualche giorno fa.
– Anche a S. Giorgio di Piano la prassi del gruppo operaio omogeneo avrebbe prevenuto l’evento mortale.
Loperaio andava a recuperare materiale da un furgone? Improbabile che si vada a recuperare materiale quasi a fine turno. Lavorare di notte era una esigenza indifferibile o una esigenza “produttivistica”. La sicurezza doveva essere estesa dal perimetro del cantiere all’area circostante con regole di comportamento (stop assoluto dei treni in transito in caso di esigenze possibili di attraversamento ?)
– In che misura oggi i servizi di vigilanza riescono a monitorare le attività lavorative in orari
che vanno oltre gli orari di ufficio degli ispettori? Al di là della vigilanza notturna che è sempre stato difficile organizzare, le prassi da monitorare possono essere registrate anche
con assemblee di gruppo operaio omogeneo che si tengono di mattina o di pomeriggio.
– Per l’evento mortale di S.Giorgio di Piano, come per la strage del lago di Suviana qualcuno ha richiamato la utilità della lettura della “scatola nera” (nel caso di S.Giorgio quella del treno cha ha investito l’operaio). E certo si tratta di un riferimento utile, ma utile e non ancora citata è la necessità di acquisire e valutare il DVR del cantiere di S.Giorgio: come sono stati valutati rischi, confini del cantiere, modalità per l’attraversamento di aree
esterne a questo.
NEL DVR SI DOVREBBERO TROVARE RISPOSTE IMPORTANTI ALLE ANGOSCIANTI DOMANDE CHE OGGI DOPO L’ENNESIMO EVENTO MORTALE SUL LAVORO CI STIAMO PONENDO, se non più importanti della scatola nera sicuramente utili e necessari.
– Se vogliamo andare al nocciolo del problema bisogna che facciamo appello anche alla memoria delle esperienze operaie e persino di quelle istituzionali: nel rilanciare dal convegno di Modena (2022) in poi la proposta e la prassi del GRUPPO OPERAIO OMOGENEO ABBIAMO FATTO AFFIDAMENTO SULLA MEMORIA INCLUSA NELLA LEGGE REGIONALE E-R N.33 del 1979, che definisce anche sul piano legislativo la prassi del
gruppo omogeneo nei rapporti con i servizi di vigilanza.
Si tratta di un percorso che, superando ogni forma di “amnesia politica”, dobbiamo riabilitare se vogliamo fermare la strage nei luoghi di lavoro.
Le stragi e le morti sul lavoro si riuscirà a prevenirle solo quando sarà riconosciuto ai
lavoratori un ruolo da creditori passivi di sicurezza elargita dall’alto (e che di fatto non arriva mai),  ma quando essi saranno protagonisti della prevenzione attraverso la DIFFUSIONE CAPILLARE IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO DEI GRUPPI OPERAI OMOGENEI CHE DEVONO ESSERE MESSI IN CAMPO “IL GIORNO PRIMA” DEGLI EVENTI ACUTI MORTALI O MALATTIE PROFESSIONALI CHE SIANO.
Siamo solidali con lo sciopero indetto, ma gli scioperi devono individuare obiettivi adeguati e proposte “risolutive”.

Vito Totire, medico del lavoro, RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
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alexik

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