Nel 70° anniversario di Mumia Abu Jamal

Sono 42 gli anni trascorsi in carcere dall’attivista, giornalista ed ex Pantera Nera, arrestato il 9 dicembre 1981 per l’assassinio del poliziotto bianco di Filadelfia, Daniel Faulkner in un processo pieno di testimoni falsi e prove fabbricate ad arte

di Raúl Zibechi (*)

“Ciò che ci porta qui oggi è il compleanno di Mumia”, ha detto la veterana attivista Pam Africa salita su un carro. “Per mostrare a questo governo che la gente è qui per amore del movimento, per amore dei nostri media e per amore della gente, che continua a crescere, di più e di più”.

Ogni 24 aprile gli amici e i compagni di Mumia Abu Jamal fanno un dimostrazione di fronte alla casa municipale (City Hall) di Filadelfia. Quest’anno è speciale, perché Mumia ha compiuto 70 anni, di cui 42 li ha passati in carcere. I manifestanti chiedevano in coro giustizia per Mumia con striscioni e bandiere, distribuivano volantini e il giornale “The Jamal Journal” che pubblicano amici e familiari. Le principali richieste dei manifestanti sono consistite nel chiedere la sua libertà e un nuovo giusto processo.

Dopo hanno marciato bloccando brevemente la strada per dirigersi alla successiva attività solidale. Alcune auto suonavano i loro clacson in segno di sostegno a Mumia, che sconta la sua condanna in un carcere di questo stesso stato, Pennsylvania.

“Il 9 dicembre 1981, Mumia Abu-Jamal, giornalista ed ex Pantera Nera, fu arrestato per l’assassinio del poliziotto bianco di Filadelfia, Daniel Faulkner. Fu dichiarato colpevole e condannato a morte in un processo pieno di testimoni falsi e prove fabbricate che, secondo Amnesty International, ‘non rispettavano le minime norme internazionali per un giusto processo’. Mumia stava lavorando come tassista per guadagnare del denaro extra quando si imbatte nel’ufficiale Faulkner, che aveva arrestato suo fratello Billy Cook e lo stava colpendo alla testa con una torcia elettrica di metallo”, si può leggere nel sito dedicato mobilization4mumia.com.

Nella notte è stata effettuata una conferenza nella chiesa Waters Memorial con la partecipazione di Marc Lamont Hill, Johanna Fernández, Vijad Prashad, veterani del partito Pantere Nere e familiari di Mumia. Hill è un professore e giornalista, che alcuni giorni dopo ha solidarizzato con gli studenti accampati nell’Università della Pennsylvania. La Fernández ha recentemente pubblicato il libro “The Young Lords”, dedicato a ricostruire la storia del movimento dei portoricani ispirato alla Pantere Nere a Chicago nel decennio del 1960.

“La classe dominante americana e i suoi alleati nel mondo cominciarono un’offensiva contro coloro che lottavano per una rivoluzione, come le Pantere Nere, Young Lords e gli indigeni nordamericani, e organizzò l’assassinio di dirigenti popolari come Fred Hampton, Malcolm X, Martin Luther King, e la detenzione di Angela Davis, tra molti altri”, ha detto la Fernández. Ha spiegato che fu in questo quadro che avvennero i fatti attribuiti a Mumia.

Nel suo intervento ha tracciato un ponte tra le lotte dei popoli del Sud e del Nord, insistendo specialmente a legare la resistenza nera negli Stati Uniti con l’attuale lotta palestinese per continuare ad esistere come popolo. E ha terminato con un appello ad unire le più diverse lotte, “perché è l’ora di comprendere che la liberazione della Palestina è la medesima lotta per la libertà di Mumia, è la lotta contro il colonialismo e il capitalismo”.

Dopo c’è stata una breve telefonata con Mumia, al quale i presenti all’atto hanno cantato “buon compleanno”, che il prigioniero ha ringraziato emozionato. Nel momento più emozionante della notte anche suo figlio Mazi lo ha salutato, così come gli altri familiari.

Da parte sua, il giornalista Hill ha detto che l’essere arrivato a 70 anni è un trionfo di Mumia, perché “la prigione distrugge lo spirito, la mente, le famiglie e le comunità. Per questo Mumia è un testimone di quello che succede quando resisti e lotti, perché i suoi 70 anni sono stati possibili per la sua stessa lotta ma anche per quella di tutta la comunità che lo sostiene, perché lo stato vuole che muoia”. Dopo ci sono stati vari interventi di attivisti e persone solidali. Alla fine ha parlato il giudice Wendell Griffin, che chiede un nuovo processo per Mumia Abu-Jamal, difende l’abolizione della pena di morte e rifiuta la guerra.

Il collettivo “Mobilitazione 4 Mumia” include diversi gruppi di familiari e amici di Mumia in tutto il mondo, il Centro d’Azione Internazionale, la Coalizione Mumia Abu-Jamal Libero di Nueva York, LoveNotPhear ed Educatori per Mumia.

Il sito segnala: “Il movimento a favore di Mumia Abu-Jamal è una rete internazionale che per più di trent’anni è sceso nelle strade per fermare le esecuzioni patrocinate dallo stato, organizzata per annullare la sua sentenza di morte e recentemente ha patrocinato un caso giudiziario storico che ha obbligato il Dipartimento Correzionale a fornire cure per la sua epatite C. Il DOC per anni ha occultato la sua diagnosi e dopo che è stato scoperto, si è rifiutato di fornire la cura a Mumia”.

Una cosa certa è che ai suoi 70 anni e più di quattro decenni in prigione, la salute di Mumia si è seriamente deteriorata: ha avuto degli interventi, ha perso i suoi capelli e ha problemi alla pelle, oltre al fatto che non riceve un’alimentazione adeguata né un trattamento medico. Come dicono i suoi familiari, lo stato vuole che muoia il prima possibile, un castigo che subiscono i prigionieri negli Stati Uniti, che nella loro immensa maggioranza sono neri.

Nel monolito dello spazio dove è stata realizzata la riunione per Mumia, uno striscione riproduce una frase del militante: “Questa è la storia del diritto appreso, non nelle torri d’avorio di università dotate di miliardi di dollari, ma nelle viscere della nave schiavista, nelle celle occulte e umide degli Stati Uniti (…) in luoghi dove vivono milioni di persone, ma altre milioni di persone vogliono ignorarle o dimenticarle”.

L’esempio militante di Mumia e il criminale comportamento dello stato, hanno fatto il giro del mondo, risvegliando solidarietà e inanellando lotte lungo quattro decenni.

Giustizia per Mumia!

Foto: mobilization4mumia.com e Raúl Zibechi

14 maggio 2024

Desinformémonos

(*) Traduzione in italiano del Comitato Carlos Fonseca.
Articolo e foto originali: “En el 70 aniversario de Mumia Abu Jamal”, pubblicato il 14-05-2024 in Desinformémonos, su https://desinformemonos.org/en-el-70-aniversario-de-mumia-abu-jamal

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