Hanno ucciso Nick e Bart
di Alfredo Bascetta, Bartolomeo Vanzetti e Joan Baez (testi “montati” da Sergio Falcone)
Il 23 agosto 1927 i compagni Sacco e Vanzetti furono assassinati dal governo degli USA
«Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti». Questo il proclama (del 23 agosto 1977) con il quale l’allora governatore del Massachusetts Michael Dukakis assolveva i due anarchici italiani dal crimine a loro attribuito, esattamente 50 anni dopo la loro esecuzione sulla sedia elettrica.
Gli Stati Uniti, riconoscendo l’errore e riabilitando Sacco e Vanzetti, hanno cercato di riabilitarsi di fronte all’opinione pubblica. Non ci sono riusciti.
L’Usignolo
Quando nel corso d’infiniti mutamenti cosmici,
Alla fine dell’inverno, scuro e triste,
Di lontano, benevola,
coronata di rose,
Vediamo apparire la dolce attesa primavera;
Quando, con mani lievi riscalda divina, trasforma
In piccoli ruscelli vivi le nevi alpine,
Libera le sorgenti ed i torrenti dalle loro
catene ghiacciate,
E sui campi, ravviva ogni fiore che nasce;
Risveglia ovunque migliaia di dormienti voci,
Rasserena fronti annuvolate, e nel cuore ardente dell’uomo,
Ravviva il coraggio e la fiducia, nuove speranze
ispirando –
Allora, anche tu ritorni, delicato cantante.
Radiosa di luce, la primavera ci viene incontro
Tra armonie stellate nell’alto del cielo;
Poiché tu l’hai desiderata tanto a lungo
e seguita,
Fedele tra le ombre della notte.
Così hai ritrovato i vecchi luoghi cari,
La sorgente, la siepe, i verdi boschi silenziosi,
Il cespuglio di rose da cui hai cantato
l’estate passata,
E costruito il tuo nido dietro al loro sipario d’ombra.
Così – nel mio giardino – nello splendore luminoso del mattino,
Io ti ho vista, un aprile –
di tanto tempo fa.
Bartolomeo Vanzetti
Lacreme ‘e cundannate
Sta tutt’o munno sano arrevutato,
pe’ Sacco e p’e Vanzetti cundannate.
E chì vigliaccamente la ‘nfamate,
maie n’ora ‘e pace nun addà truvà!
A tutte parte arrivano pruteste ‘nquantità
Facenno appello, cercano e farle aggrazià!
Doppo sett’anne e pene carcerate,
tra vita e morte, chisti sventurate.
Mo ca cundanna l’hanno cunfermata:
nun c’è sta mezze pe putè salvà!
Sulo ‘o Guvernatore giustizia le po fa,
si Dio c’ho mette ‘ncore, a grazia le farrà.
So state senza core tutt’e quante,
pure e giurate, ma che ‘nfame e ggente!
Nun sentene e raggione e chì è ‘nnuccente:
chesta nun è giustizia, è ‘nfamità!
Sti sfurtunate chiagneno, so rassignate già
E dint’a celle aspettanno ca Dio l’addà salvà!
Alfredo Bascetta
ECCO LA TRADUZIONE
LACRIME DI CONDANNATI
Tutto il mondo sano è in rivolta
per Sacco e Vanzetti condannati
e chi vigliaccamente li ha infamati
mai un’ora di pace deve trovare.
Da ogni parte arrivano
proteste in quantità
facendo appello cercano
di farli graziare.
Dopo sette anni di pene, carcerati,
tra vita e morte questi sventurati
ora che la condanna l’hanno confermata
non c’è più mezzo di poterli salvare.
Solo il governatore
gli può fare giustizia
se Dio glielo suggerisce
la grazia gli farà.
Sono stati senza cuore tutti quanti
anche i giurati, ma che gente infame.
Non sentono le ragioni di chi è innocente
ma non è giustizia, no, è una viltà.
Questi infelici piangono
sono già rassegnati
e nella cella aspettano
che Dio li salvi.
Giuliano Montaldo, Sacco e Vanzetti (1971)
The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part One
di Joan Baez
(a seguire la traduzione)
“Give to me your tired and your poor
Your huddled masses yearning to breathe free
The wretched refuse of your teeming shore
Send these, the homeless, tempest-tossed to me.” [1]
Blessed are the persecuted
And blessed are the pure in heart
Blessed are the merciful
And blessed are the ones who mourn
The step is hard that tears away the roots
And says goodbye to friends and family
The fathers and the mothers weep
The children cannot comprehend
But when there is a promised land
The brave will go and others follow
The beauty of the human spirit
Is the will to try our dreams
And so the masses teemed across the ocean
To a land of peace and hope
But no one heard a voice or saw a light
As they were tumbled onto shore
And none was welcomed by the echo of the phrase
“I lift my lamp beside the golden door.”
Blessed are the persecuted
And blessed are the pure in heart
Blessed are the merciful
And blessed are the ones who mourn.
[1] versi di The New Colossus, ovvero il poema scritto sotto la Statua della libertà
LA BALLATA DI SACCO E VANZETTI, PRIMA PARTE
“Portatemi i vostri stanchi e i vostri poveri
le vostre masse riunite per respirare libere
i rifiuti scartati delle vostre rive affollate
mandateli, i senzacasa, quelli colpiti da tempesta, da me”
Benedetti siano i perseguitati
e benedetti siano i puri di cuore
benedetti siano i misericordiosi
e benedetti siano i portatori di lutto
Il passo è difficile che strappa le radici
e dice addio ad amici e famiglia
i padri e le madri piangono
i bambini non possono capire
ma quando c’è una terra promessa
i coraggiosi andranno e gli altri seguiranno
la bellezza dello spirito umano
è la volontà di provare i nostri sogni
e così le masse si affollano attraverso l’oceano
in una terra di pace e speranza
ma nessuno udì una voce o vide una luce
e furono sbattuti contro la riva
e nessuno fu accolto dall’eco della frase
“alzo la mia lampada dietro la porta d’oro”
Benedetti siano i perseguitati
e benedetti siano i puri di cuore
benedetti siano i misericordiosi
e benedetti siano i portatori di lutto
xxxxx
The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Two
di Joan Baez
Father, yes, I am a prisoner
Fear not to relay my crime
The crime is loving the forsaken
Only silence is shame
And now I’ll tell you what’s against us
An art that’s lived for centuries
Go through the years and you will find
What’s blackened all of history
Against us is the law
With its immensity of strength and power
Against us is the law!
Police know how to make a man
A guilty or an innocent
Against us is the power of police!
The shameless lies that men have told
Will ever more be paid in gold
Against us is the power of the gold!
Against us is racial hatred
And the simple fact that we are poor
My father dear, I am a prisoner
Don’t be ashamed to tell my crime
The crime of love and brotherhood
And only silence is shame
With me I have my love, my innocence,
The workers, and the poor
For all of this I’m safe and strong
And hope is mine
Rebellion, revolution don’t need dollars
They need this instead
Imagination, suffering, light and love
And care for every human being
You never steal, you never kill
You are a part of hope and life
The revolution goes from man to man
And heart to heart
And I sense when I look at the stars
That we are children of life
Death is small.
LA BALLATA DI SACCO E VANZETTI, SECONDA PARTE
Sì Padre, son carcerato
Non aver paura di parlare del mio reato
Crimine di amare i dimenticati
Solo il silenzio è vergogna.
Ed ora ti dirò cosa abbiamo contro di noi
Un’arte che è stata viva per secoli
Percorri gli anni e troverai
cosa ha imbrattato tutta la storia.
Contro di noi è la legge con la sua immensa forza e potere
Contro di noi è la legge!
La Polizia sa come fare di un uomo un colpevole od un innocente
Contro di noi è il potere della Polizia!
Le menzogne senza vergogna dette da alcuni uomini
saranno sempre ripagate in denari.
Contro di noi è il potere del denaro
Contro di noi è l’odio razziale ed il semplice fatto
Che siamo poveri.
Mio caro padre, son carcerato
Non vergognarti di divulgare il mio reato
Crimine d’amore e fratellanza
E solo il silenzio è vergogna.
Con me ho il mio amore, la mia innocenza, i lavoratori ed i poveri
Per tutto questo sono integro, forte e pieno di speranze.
Ribellione, rivoluzione non han bisogno di dollari,
Ma di immaginazione, sofferenza, luce ed amore e rispetto
Per ogni essere umano.
Non rubare mai, non uccidere mai, sei parte della forza e della vita
La Rivoluzione si tramanda da uomo ad uomo e da cuore a cuore
E percepisco quando guardo le stelle che siamo figli della vita
… La morte è poca cosa.
xxxxx
The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Three
di Joan Baez
My son, instead of crying be strong
Be brave and comfort your mother
Don’t cry for the tears are wasted
Let not also the years be wasted
Forgive me, son, for this unjust death
Which takes your father from your side
Forgive me all who are my friends
I am with you, so do not cry
If mother wants to be distracted
From the sadness and the soulness
You take her for a walk
Along the quiet country
And rest beneath the shade of trees
Where here and there you gather flowers
Beside the music and the water
Is the peacefulness of nature
She will enjoy it very much
And surely you’ll enjoy it too
But son, you must remember
Do not use it all yourself
But down yourself one little step
To help the weak ones by your side
Forgive me, son, for this unjust death
Which takes your father from your side
Forgive me all who are my friends
I am with you, so do not cry
The weaker ones that cry for help
The persecuted and the victim
They are your friends
And comrades in the fight
And yes, they sometimes fall
Just like your father
Yes, your father and Bartolo
They have fallen
And yesterday they fought and fell
But in the quest for joy and freedom
And in the struggle of this life you’ll find
That there is love and sometimes more
Yes, in the struggle you will find
That you can love and be loved also
Forgive me all who are my friends
I am with you
I beg of you, do not cry
LA BALLATA DI SACCO E VANZETTI, TERZA PARTE
Figlio mio, invece di piangere sii forte
sii coraggioso e conforta tua madre
non piangere perché le lacrime sono sprecate
non lasciare che anche gli anni siano sprecati
Perdonami figlio, per questa morte ingiusta
che ti porta via tuo padre
perdona tutti coloro che sono miei amici
io sono con te, quindi non piangere
Se tua madre cerca di essere distratta
dalla tristezza e dalla depressione
portala a camminare
lungo la campagna tranquilla
e riposa sotto l’ombra degli alberi
dove qua e là raccogli fiori
oltre la musica e l’acqua
è la pace della natura
che lei apprezzerà molto
e sicuramente anche tu l’apprezzerai
ma figlio, devi ricordarti
non agire tutto da solo
ma abbassati solo un passo
per aiutare i deboli al tuo fianco
Perdonami figlio, per questa morte ingiusta
che ti porta via tuo padre
perdona tutti coloro che sono miei amici
io sono con te, quindi non piangere
I più deboli che piangono per un aiuto
il perseguitato e la vittima
sono tuoi amici
e compagni nella lotta
e sì, qualche volta cadono
proprio come tuo padre
sì, tuo padre e Bartolo
sono caduti
e ieri combatterono e caddero
ma nella ricerca di gioia e libertà
e nella lotta di questa vita troverai
che c’è amore e a volte di più
sì, nella lotta troverai
che puoi amare e anche essere amato
Perdona tutti coloro che sono miei amici
io sono con te,
ti prego non piangere
L’immagine qui sopra e quella sotto sono di Ben Shann; in “bottega” vedi Scor-data: 23 agosto 1927 ma anche Lettere ai figli (e per il figlio)
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
La redazione – abbastanza ballerina – della bottega
bruno vitale
chi ricorderà anche l’assassinio di ethel e julius rosenberg,1953?
“Tuttavia, anche alla luce di quanto emerso dalle trascrizioni di Venona e da quanto dichiarato da Morton Sobell nel settembre del 2008 al «The New York Times», su qualcosa si è giunti ad una qualche convergenza: «nessuno dei due aveva commesso le azioni per le quali furono condannati; il governo degli Stati Uniti aveva sempre saputo che Ethel Rosenberg non era una spia di alcun genere». Quest’ultima posizione è stata confermata anche da David Greenglass che nel dicembre del 2001 ammise in un’intervista per il programma televisivo Sixty Minutes II di aver mentito sotto giuramento quando dichiarò di ricordare la sorella che batteva a macchina i suoi appunti. Sulla completa innocenza di Julius, invece, permangono dei dubbi in quanto la possibilità che egli abbia trasmesso informazioni di carattere industriale-militare ai sovietici non è esclusa, ma oltre a non essere del tutto appurata, essa non rappresenta, come sostengono i figli, il capo d’accusa per il quale loro padre fu condannato e ucciso.”
Ringrazio Bruno Vitale per il suo commento.
*
[anarcopedia] Andrea Salsedo
https://www.anarcopedia.org/index.php/Andrea_Salsedo
Strettamente legata alla vicenda umana, ideale e politica di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti è quella del compagno Andrea Salsedo.
Andrea fu precipitato da una finestra degli uffici dell’FBI al quattordicesimo piano del Park Row Building, nella città di New York.
Vi ricorda qualcuno?…
NEL RICORDO DI NICOLA SACCO E BARTOLOMEO VANZETTI
Ricorre oggi l’anniversario della morte di molti nostri maestri e compagni.
Da don Giovanni Minzoni a Ruza Petrovic, da Ronald Laing a Paolo Volponi, da Bruno Trentin a Tullio Seppilli.
Ma nella memoria condivisa dalle oppresse e dagli oppressi di tutto il mondo in lotta per la liberazione dell’umanita’ da ogni violenza e da ogni oppressione, il 23 agosto e’ il giorno in cui nel 1927 furono assassinati Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Cosi’ oggi commemorando loro, e con loro tutte le persone vittime della violenza dei poteri dominanti, vittime della violenza dello sfruttamento, vittime della violenza del razzismo; ricordando loro, e con loro ogni essere umano ucciso dall’ingiustizia e dalla violenza; ripensando a loro, e con loro ad ogni essere umano insorto per far cessare l’ingiustizia e per questo perseguitato fino alla morte; noi oggi rendiamo un addolorato omaggio a tutte le sorelle e i fratelli vittime dell’oppressione e della violenza, ed a tutte le sorelle e i fratelli che non hanno rinunciato alla lotta affinche’ gli esseri umani siano di aiuto agli esseri umani, affinche’ cessi ogni oppressione e si realizzi quell’universale fraternita’ e sororita’ che e’ fin dall’inizio della storia impegno comune di ogni persona cosciente della propria ed altrui umanita’.
*
E nel ricordo di Sacco e Vanzetti qui ed ora proseguiamo quindi nell’impegno affinche’ cessi immediatamente in Italia la violenza razzista che il governo da pochi giorni caduto ha portato al culmine della ferocia e del delirio, fino all’omissione di soccorso di esseri umani in pericolo di morte, fino alla piu’ barbara persecuzione di persone innocenti, fino a una furiosa istigazione all’odio razzista e ad una concreta e abissalmente disumana pratica dell’odio razzista, fino alla commissione di crimini contro l’umanita’, fino all’attentato contro la Costituzione repubblicana cui pure l’esecutivo aveva giurato fedelta’ assumendo la sua carica.
Ora il governo razzista e’ caduto, ma non e’ affatto finito l’orrore e il pericolo; e quindi non puo’ cessare ma anzi deve intensificarsi la lotta nonviolenta contro il razzismo e contro il fascismo che torna; la lotta nonviolenta per la vita, la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani.
*
E per ripetere ancora una volta cose che tante volte abbiamo ripetuto, occorre ora che in Italia si realizzi una concreta politica dell’umanita’, una politica coerente con la lotta della Resistenza antifascista, una politica coerente con la Costituzione della Repubblica, una politica coerente con la Dichiarazione universale dei diritti umani, una politiche che inveri qui e adesso i seguenti impegni.
Soccorrere subito tutti i naufraghi.
Accogliere subito tutti i profughi.
Assistere subito ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare tutte le vite.
E quindi:
– tornare alla legalita’ che salva le vite: abrogare immediatamente tutte le misure razziste e persecutorie imposte dal governo razzista teste’ caduto (ma anche le altre imposte dai governi precedenti che hanno aperto la strada all’inabissamento nella brutalita’ di quest’ultimo anno);
– tornare al primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto: ripristinare l’adempimento del dovere di soccorrere chi e’ in pericolo;
– distinguere il bene dal male: escludere da ogni incarico di governo chi e’ stato complice dell’esecutivo razzista ora caduto; e che siano processati nei tribunali della Repubblica i responsabili di crimini contro l’umanita’ e di attentato contro la Costituzione;
– tornare alla Costituzione: ripristinare la legalita’ costituzionale che il governo della disumanita’ ha infranto;
– una persona, un voto: riconoscere il diritto di voto e tutti gli altri diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono in Italia, facendo cessare l’effettuale regime di apartheid e di schiavitu’ di cui sono vittima milioni di nostri effettivi conterranei;
– far cessare la strage nel Mediterraneo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Che si insedi un nuovo governo rispettoso della Costituzione e quindi dei diritti umani di tutti gli esseri umani, che sia guidato da una personalita’ di provata fede antifascista, che si opponga al razzismo e a tutte le persecuzioni, che si opponga allo schiavismo e alla depredazione e devastazione dei beni comuni, che si opponga al regime della corruzione e ai poteri criminali. E se il Parlamento, attualmente dominato da partiti razzisti e totalitari, non sostiene questo nuovo governo, allora con questo nuovo governo rispettoso della Costituzione si vada anche subito al voto. E se si andra’ subito al voto si unisca l’Italia antifascista in una coalizione, in un nuovo Comitato di liberazione nazionale per contrastare e sconfiggere il razzismo e il fascismo che torna.
Con la forza della democrazia.
Con la forza della verita’.
Con la scelta della nonviolenza.
Con la scelta della legalita’ che salva le vite.
In difesa della Costituzione.
In difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Siamo una sola umanita’ in un unico mondo vivente casa comune dell’umanita’ intera.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
*
Una minima notizia su Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti
Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 – Charlestown, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Charlestown, 23 agosto 1927), proletari, emigrati, militanti del movimento operaio, portatori dell’ideale della pace, della giustizia e della fraternita’ fra tutti gli esseri umani, limpidi e generosi avversari di ogni potere sfruttatore e oppressivo, vittime innocenti della violenza del potere. Essi testimoniano ancora e per sempre della dignita’ umana, della lotta contro ogni menzogna e ingiustizia, dell’ideale anarchico di una societa’ di persone libere, eguali in diritti, solidali.
*
Un estratto da una lettera di Nicola Sacco al figlio Dante
“Ma ricordati sempre, Dante, nel gioco della felicita’ non prendere tutto per te, ma scendi d’un passo e aiuta i deboli che chiamano al soccorso, aiuta i perseguitati e le vittime, perche’ sono i tuoi migliori amici, sono loro che combattono e cadono come tuo padre e Bartolo hanno combattuto e son caduti ieri per conquistare la gioia della liberta’ per tutti e per i poveri lavoratori. In questa lotta della vita troverai molto amore e sarai amato… Si’ Dante, oggi possono crocifiggere i nostri corpi, e lo fanno, ma non possono distruggere le nostre idee, che rimarranno per le giovani generazioni future”.
(Nicola Sacco, dalla lettera scritta al figlioletto Dante di dieci anni, pochi giorni prima di essere ucciso innocente).
*
Un estratto dall’ultima dichiarazione in tribunale di Bartolomeo Vanzetti
“Ho gia detto che non soltanto non sono colpevole di questi due delitti, ma non ho mai commesso un delitto in vita mia: non ho mai rubato, non ho mai ucciso, non ho mai versato una goccia di sangue, e ho lottato contro il delitto, ho lottato sacrificando anche me stesso per eliminare i delitti che la legge e la chiesa ammettono e santificano… sono tanto convinto di essere nel giusto che se voi aveste il potere di ammazzarmi due volte, e per due volte io potessi rinascere, vivrei di nuovo per fare esattamente cio’ che ho fatto finora”.
(Bartolomeo Vanzetti, dalle parole pronunciate alla conclusione del processo, dinanzi alla Corte che condannava a morte lui e Nicola Sacco innocenti).
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo
Viterbo, 23 agosto 2019
Mittente: “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo e’ una struttura nonviolenta attiva dagli anni ’70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E’ la struttura nonviolenta che oltre trent’anni fa ha coordinato per l’Italia la piu’ ampia campagna di solidarieta’ con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino” che e’ possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito http://www.peacelink.it
La Tragedia mondiale
L’episodio che si è concluso con l’esecuzione di due eroi innocenti è mostruoso quanto terribile.
Un tempo, quando la corda impiccatrice si spezzava era la grazia. Quei tempi si chiamano barbari, oggi. Oggi in cui è possibile un’esecuzione capitale dopo un ripetuto aprirsi e richiudersi di parentesi speranzose, che ha aggiunto ingiustizia ad ingiustizia, ferocia a ferocia; fino a raggiungere il fantastico.
L’atroce attesa, l’evidente innocenza, la agitazione mondiale avevano fatto sperare che la mostruosità giudiziaria del Massachusetts avesse per epilogo la liberazione. Invece è stata la morte.
E la morte di Sacco e Vanzetti è una sventura che colpisce la civiltà intera non solo come cordoglio universale, ma anche, ma soprattutto come segno dei tempi.
Non è il solo Massachusetts retrogrado e plutocratico che sfida l’Europa. Sono gli Stati Uniti: la sua borghesia, il suo governo, Wall Street.
I sei anni, le sei eternità di supplizio, la angoscia dei genitori e dei parenti, la barbarie dei giudici e del governatore, la cinica venalità, la durezza inumana, l’insidia criminale sono gli elementi immediati e particolari del dramma, ma il dramma ha, nelle sue origini e nelle sue ripercussioni, una estensione infinitamente più vasta delle corti di giustizia, della cella, della cappella funebre, della stanza di morte. Il dramma ha assurto importanza mondiale con la ripulsa della domanda di grazia. L’implacabilità di Fuller non è insolita durezza, ferocia fine a sé stessa. Fuller è boia per il suo ceto, per la sua classe, per la sua patria, forse. E la testardaggine dei giudici non è spiegabile per tutti con la corruzione o l’errore. E’ il mito dell’infallibilità della giustizia che alcuni di essi hanno difeso. L’inquisizione continua!
Se i giudici non hanno dovuto cedere, se Fuller ha potuto essere implacabile, si è perché accanto, attorno afd essi è sorto tutto il conservatorismo xenofobo. Ieri bastava una corda, un fanale e una ciurma di boia improvvisati. Oggi ci vuole la sedia elettrica per essere all’altezza dei tempi. Così il linciaggio, improvvisa, rapida, isolata tragedia è superato. Si aggiungono il tormento del processo, del carcere, della vigilia funebre. Ma non è questa la maggiore terribilità, ripeto. La vera tragedia è nel fatto che due innocenti possano essere giustiziati quando tutto il mondo CIVILE protesta epr la loro innocenza ed ammira la loro purezza d’animo.
Con l’esecuzione di Sacco e Vanzetti l’inquisizione americana dice all’ Europa , al mondo: – non ti temo. Non credere di irretire e divagare i miei giudici con ricorsi assiomatici, con plebisciti numerosissimi, con comizi e con cortei grandiosi. E’ l’American Legion, è il Ku Klux Klan che conta, e non i vostri comitati. E’ il volere dei banchieri e degli industriali, dei commercianti che conta e non le chiacchiere dei letterati, dei filosofi, degli artisti, degli scienziati. Così non parla zio Sam in veste di governatore, di giudice, di giornalista. Ma questo è il significato della tragedia di Boston.
La guerra ha sviluppato i germi della reazione politica e dell’oppressione sociale in quasi tutte le nazioni di Europa, ed ha asservito l’Europa al capitalismo americano.
Oh, la prudenza della stampa ufficiale di Francia e d’Italia. Oh, la prudenza del Papa e di Mussolini.
Wall Street governa l’Europa. Sul piedistallo ginevrino della Società delle Nazioni si erge il vitello d’oro americano. A lui gli incensi della stampa gialla, a lui i più ostinati segni di reverenza e di simpatia dei governi dittatoriali.
Il governo ed il capitalismo degli Stati Uniti sono i banchieri della reazione europea. Ogni voce che si erga dal popolo è voce che si infrange sui gradini del tempio di Mammona. L’Europa intera non ha rimproveri, né ammonimenti, né consigli da dare. La parente indebitata è esclusa dai consigli di famiglia. Se strilla le si dice: paga! E v’è di peggio. I governi che ancora ondeggiano, come quello francese, fra la reazione ed il liberalismo sono spinti dal governo e dal capitalismo americano verso la prima.
L’esecuzione di Sacco e Vanzetti è un passo avanti della reazione. Le disperate proteste lampeggiano, mentre il cielo si abbassa. Guardando le nubi nere che si addensano sul mondo, occorre un esame della situazione che ci dia una chiara coscienza delle forze di resistenza, che ci persuada che è necessario un lucido, costante, tenacissimo volere. Se gli entusiasmi e gli sdegni di questi anni di passione scaturiscono da profonde attitudini dell’animo, e non da un’ebrietà sfrenata e passeggera, sapremo polarizzare e potenziare le nostre forze, organizzandole, impiegandole razionalmente con soste e riprese, con scatti e temporeggiamenti. Noi non diciamo come la conservatrice “Deutsche Zeitung” di Berlino che ” se i giudici avessero ceduto, la strada sarebbe divenuta il potere supremo”, ma crediamo che la morte dei dei nostri due eroici fratelli sia una sconfitta proletaria. Prepariamoci a difendere le ultime posizioni! La causa di Sacco e Vanzetti è la causa della libertà e della giustizia. Per la vecchia Europa, per la troppo giovane America, per l’umanità tutta, lottiamo con serena energia, con intelligente coraggio. Così vendicheremo i nostri martiri! Così ci renderemo compagni dei nostri eroi!
Camillo Berneri
Germinal (Chicago), anno II, n. 16, 15 settembre 1927
Anniversario:
18/08/1927, Nicola Sacco, l’ ultima lettera al figlio Dante.
https://nuovosoldo.com/index.php/2024/08/19/per-non-dimenticare-lultima-lettera-di-nicola-sacco-al-figlio-dante-18-agosto-1927/
23 agosto 1927: Anniversario, Sacco e Vanzetti.
Sacco E Vanzetti ….il Tg1 di ” ieri” .
https://youtu.be/bqqRTAiJChA?si=qr4NIZ16k16vH9k-
** Vanzetti la violenza.
https://youtu.be/JPPqcRQLuzY?si=CMvcRYJ3TFpRgOpn