Noam Chomsky parla di “American Sniper”
di Ismaele (*),
non so se non ho avuto tempo o voglia di vedere questo film, poi ho letto le parole di Noam Chomsky e allora penso che non lo sapevo consciamente, ma forse non avevo voglia di vederlo.
un morto “nostro” vale molti morti non “nostri” (qui e qui è spiegato benissimo)
la vita di un cecchino ci commuove (ci deve commuovere) più di quella delle tante sue vittime mai raccontate.
allora sì, credo di non averlo visto apposta.
ecco cosa dice Noam Chomsky
Noam Chomsky ha avuto parole di critica sulla popolarità di “American Sniper”, il suo ardore recensione del New York Times, e ciò che il culto di un film su un assassino a sangue freddo dice del popolo americano.
Non va bene.
Nel corso di un evento di Cambridge, Massachusetts ospitato da The Baffler, Chomsky prima di leggere la recente recensione incandescente che il New York Times ha pubblicato sul film. La recensione inizia in modo inatteso per insultare l’intellighenzia costiera degli Stati Uniti…
Così, Chomsky chiede ad alta voce: “Qual è stato il film patriottico, pro-famiglia che ha così incantato gli americani? Si tratta del cecchino più “mortale” nella storia americana, un ragazzo di nome Chris Kyle, che sostiene di aver utilizzato la sua precisione per uccidere centinaia di persone in Iraq.”
La prima vittima di Kyle fu una donna pare camminasse in strada con una granata in mano quando i Marines attaccavano il suo villaggio. Ecco come descrive Kyle l’uccisione con un solo colpo:
“Odiavo i selvaggi maledetti che combattevo,'” ha detto Chomsky, citando Kyle.”‘Selvaggio, spregevole, il male – questo è quello che stavamo combattendo in Iraq. Ecco perché un sacco di gente, me compreso, chiamava i nemici selvaggi. Non c’era davvero altro modo per descrivere quello che abbiamo trovato lì.'”
Chomsky ha anche sottolineato che il New Yorker ha amato il film, dicendo: “è stato fantastico,di alto valore cinematografico, e che era ben fatto.” D’altra parte, Jeff Stein, di Newsweek, un ex ufficiale dell’intelligence USA, dissentiva, definendola spaventosa. In tale recensione, dice Chomsky, Stein ha ricordato la visita che aveva fatto a un “club house per i cecchini, dove citando le parole dello stesso Stein,’c’erano i muri bianchi da bar e sopra il nero nazista delle insegne delle SS, e altre oggetti della Wehrmacht. I tiratori scelti dei Marines si identificavano chiaramente con i cecchini della macchina di morte più infame del mondo, piuttosto che con le truppe regolari.”
Tornando a Chris Kyle Chomsky dice che “egli considerava la sua prima uccisione di un un terrorista a questa donna che camminava per strada, ma non possiamo attribuirlo alla mentalità di un killer psicopatico dal momento che siamo tutti nella stessa condizione nella misura in cui tolleriamo o non prendiamo posizione rispetto alla politica ufficiale”.
Ora, la mentalità del cecchino aiuta a spiegare perché è così facile ignorare quella che è chiaramente la più estrema campagna terroristica della storia moderna, se non di sempre, la campagna globale di omicidi di Obama, la campagna tramite i droni, rivolta ad uccidere persone che sono sospettate di volerci fare male, forse, un giorno”.
Chomsky consiglia di leggere qualche trascrizione degli operatori di droni, chiamandoli “strazianti” nel loro trattamento disumanizzante delle persone cui sono diretti.
L’implicazione è chiara e agghiacciante. Siamo tutti, almeno tacitamente, cecchini americani?
da qui
su cecchini e piloti di droni ho letto un libro piccolo e molto efficace, ne avevo parlato qui
Sono entrato in perfetta risonanza con lo sdegno racchiuso in questo periodo nell’articolo di cui sopra: “Ora, la mentalità del cecchino aiuta a spiegare perché è così facile ignorare quella che è chiaramente la più estrema campagna terroristica della storia moderna, se non di sempre, la campagna globale di omicidi di Obama, la campagna tramite i droni, rivolta ad uccidere persone che sono sospettate di volerci fare male, forse, un giorno”.
Il governo americano, dopo l’attacco ‘terroristico’ nella sede di Charlie Hebdo (con un totale di 20 vittime, attentatori compresi), ha fatto sapere orgogliosamente di aver ucciso con attacchi aerei migliaia di ‘terroristi’. Quanti di costoro erano veramente terroristi?
la contabilità dei morti, da una parte martiri e vittime cadute nell’adempimento del dovere, dall’altra terroristi e, al massimo, effetti collaterali.
quanto era più onesta la guerra di un tempo!
La violenza e’ la base della cultura americana popolare. I nativi americani erano selvaggi, quindi non umani proprio come chiunque difenda il proprio territorio contro la predazione USA.
I pretesti delle guerre dello zio Sam sono sempre stati autoprodotti, quello per l’ultima devastazione irakena era l’11settembre 2001 EPPURE nessuno dei dirottatori che causarono il crollo delle 3 torri … si:tre cercate wtc7 in rete, era irakeno, ma saudita.
e magari a New York c’era la carta d’identità del “terrorista” come a Parigi…