Nodo alla gola

di Fabio Troncarelli (*)

Se anche alla Bbc notano qualcosa di strano nei filmati “amatoriali” sulla tragedia di «Charlie Hebdo»

CharlieHebdoF-foto

E’ noto che la celebre fotografia dei marines che innalzano la bandiera a Iwo Jima, scattata da Joe Rosenthal nel 1945, è una foto di propaganda e un falso: lo sa bene chi ha visto il film «Flags of our fathers» di Clint Estwood, che si basa sulla “confessione” di uno dei figli dei marines che furono fotograti. Egualmente noto che la altrettanto celebre foto della bandiera rossa che sventola sul Reichstadt dopo la presa di Berlino, scattata da Evgenij Chaldej nel 1945, è falsa; ed è stata pure ritoccata al momento dello sviluppo, aggiungendo il fumo sullo sfondo. Ma oltre alle foto di propaganda esistono anche i documentari propagandistici, che raccontano bugie in movimento, apparentemente più vere del vero. Un esempio celebre è quello che i nazisti realizzarono nel campo di Theresienstadt («Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet»). Il documentario fu girato nel 1944 da un grande artista ebreo, Kurt Gerron (quello che fa il direttore nel film «L’angelo azzurro» di Von Stemberg) che fu obbligato dai nazisti a offrire una visione idilliaca sulla vita del campo di concentramento e fu ucciso subito dopo, insieme a tutti gli attori per non lasciare testimoni.

Gli esempi si potrebbero moltiplicare ma fermiamoci qui. Se la macchina della propagandistica arriva fino a questo punto, con risultati estremamente efficaci, perché oggi tutti cascano dalle nuvole di fronte ai falsi della propaganda moderna? Sta succedendo proprio questo. L’uso propagandistico della strage di «Charlie Hebdo» ha suscitato molti dubbi e critiche, ma chi le ha espresse è stato pubblicamente linciato e trattato da imbecille. Per questo motivo va segnalata l’iniziativa in controtendenza della Bbc, di solito autorevole, che ha invece dedicato il 12 gennaio un breve servizio (lo trovate a http://youtu.be/kZl0tMUDgf0) sui possibili dubbi nei confronti dei video amatoriali girati durante la strage. In particolare è degno di attenzione un dettaglio riferito dalla Bbc che fino ad allora nessuno aveva detto e che dopo nessuno ha commentato: il video dell’assassinio del poliziotto ferito è stato composto incollando insieme DUE RIPRESE DIVERSE, CON DUE DIVERSE ANGOLAZIONI che pur essendo molto simili non sono uguali (per capirlo basta osservare il fermo immagine della automobile all’inizio e alla fine della ripresa e notare la diversa inclinazione dei terroristi rispetto alla macchina). Si potrebbe pensare che chi gira ha cambiato inquadratura per seguire meglio l’azione, mentre si svolgeva. Ma non è così. Nel video NON SI VEDE ALCUN MOVIMENTO DI MACCHINA CHE CAMBIA L’INQUADRATURA. Cioè: la ripresa non è un piano-sequenza, non è continua, anche se SEMBRA continua.

Chi ha una minima esperienza di montaggio sa che è possibile legare insieme due riprese simili e dare l’illusione della continuità temporale. Basta solo trovare un punto di raccordo fra la prima sequenza e la seconda attraverso un oggetto fermo – una porta, un muro – che viene inquadrato alla fine della prima sequenza e all’inizio della seconda: l’intervento del montatore non lo noterà nessuno perché l’oggetto sta fermo, mentre se la macchina da presa inquadrasse una persona in movimento due volte e si cercasse di raccordare le sequenze, tutti si accorgerebbero del “salto” fra la prima inquadratura e la seconda, anche se sono molto simili, perché i movimenti non sono identici e sovrapponibili così che la minima differenza risalta subito. Pensate che con questa tecnica Alfred Hitchcck ha girato un intero film, il celebre «Nodo alla gola» nel quale apparentemente non c’è mai uno “stacco” e l’azione sembra continua, perché gli stacchi fra una ripresa e un’altra sono dissimulati da inquadrature di oggetti fissi. Nel caso del video “amatoriale” deve essere accaduto lo stesso: infatti c’è proprio un momento in cui la fotocamera passa sopra un oggetto fermo, la parte inferiore della finestra che per un secondo impedisce di vedere la strada e i terroristi. E’ questo il punto ideale per mascherare uno “stacco”.

Riassumendo: a noi sembra di vedere un’unica ripresa senza soluzioni di continuità, ma invece la scena è composta da due “sequenze” GIRATE IN DUE MOMENTI DISTINTI E POI MESSE INSIEME. Perché e come ciò sia avvenuto non è dato sapere e qualunque interrogativo su questo argomento è destinato a rimanere senza risposta. E’ invece possibile rispondere in modo sensato a una domanda sensata: se è vero che il video di Parigi è stato ritoccato e taroccato come la foto della bandiera rossa sul Reichstadt, non potrebbe darsi che sia tutto tarocco, come il film dei nazisti su Theresienstadt?

 

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