Non spegnete le luci
di Sandro Sardella
Il vento
sfacciato
strattona
il lavoro sconfitto
e
la sua dispersa
epopea
Lo scardinamento
lo sberleffo
rottamatore
nell’artefatta
naturalezza
riverbera
spregiudicati
devastanti
squarci
d’animalità
padronale
Nel cimitero d’occidente
la farfalla ateniese
è
una nebulosa
capace di
riscattare
le rovine
delle storie
la disfatta
sui più poveri
ormai
scorie
del tempo
del sentimento
dell’esecuzione
dell’economia
Leggere Marx con una mano sola
l’altra è imbrattata
di merda
di sangue
con farciture
pubblicitarie
nel cielo
stellato
del capitale
E’ necessario
in questo senso di
annientamento
tradire le consegne
mostrandone le
nudità
cercare
la lezione
clandestina
contro
il potere
Unità & frammenti
incandescenza & lotte
dopo & oltre
l’ingombro
della deriva
come scavando
nel sottosuolo
disseminare
raccogliere
bruciare
bruciarsi
in rotture & saldature
corpo che diventa anima
anima che torna corpo
di una disperata & sperata
danza
Nelle luci del mattino
tra le nuvole
del mutevole cielo
di Milano
galleggia
il profumo
degli amori
clandestini
volano
migliaia di
fogli di carta
colorati
volano & parlano
fragili
duri
teneri
disperati
di
tre uomini soli
in cima
alla torre
di una fabbrica
Non spegnete le luci
ANCHE L’IMMAGINE E’ DI SANDRO SARDELLA