«Non voglio scendere: femminismi a zonzo»

Il libro di Barbara Bonomi Romagnoli e Marina Turi sarà presentato il 10 marzo a Roma (ore 16) alla Casa internazionale delle donne

Nel cromosoma X delle femmine non è implicita una propensione maggiore a caricare la lavatrice, a utilizzare l’aspirapolvere o il ferro da stiro, ad accudire mariti, amanti, figliolanza, persone anziane o disabili, animali domestici e piante in vaso, sino allo sfinimento o “a che morte non ci separi”. Esiste una cultura dominante che continua a ripetere e cerca di convincere che il mondo dell’affettività è femminile. Così le attività di cura includono necessariamente una componente affettiva, prevedono una dimensione emozionale e relazionale; e le donne si ritrovano obbligate ad accettare lavori e situazioni che le portano e le mantengono nella diseguaglianza. Tuttx hanno il diritto sociale di essere accuditi trovandosi in una situazione di dipendenza ma ricevere affetto non è un diritto. Continuare a pensare che le donne sono per definizione biologica quelle con un extra di affetto, da elargire intorno a loro stesse, è un imbroglio.

«Non voglio scendere: femminismi a zonzo» (Malatempora editore) di Barbara Bonomi Romagnoli e Marina Turi sarà presentato il 10 marzo – ore 16- a Roma, alla Casa internazionale delle donne (via della Lungara 19) in dialogo con Elvira Seminara.

IL SESSISMO IMPERA, LA SESSUALITÀ TERGIVERSA E LA RIVOLUZIONE ARRANCA

Non resta che salire al volo sulla metropolitana femminista.

Sei tragitti per l’autodeterminazione e la ribellione, attraversando i femminismi in lungo e in largo, con la curiosità di inciampare in qualche evento straordinario e il piacere di riguardare le fermate della vita quotidiana.

Sei tragitti per andare a scovare femminismi felici e appassionati, (auto)ironici e pungenti, includenti e visionari, capaci di produrre un progetto politico nella cornice del tempo che viviamo, quando tutto sembra bloccato, stereotipato e ripetitivo.

LE AUTRICI

Barbara Bonomi Romagnoli (1974) apicoltrice e Marina Turi (1959) informatica, sono giornaliste freelance e raccontano storie che non sono neutre. Si sono conosciute nel 2001 in una serata femminista e da allora ridono e discutono fra cortei e assemblee, mailing list e collettivi, inseguendosi per coordinate geografiche diverse, telefonandosi per ore.

Quando sono nella stessa città e devono lavorare insieme scelgono  come ufficio una piccola e affollata enoteca. Hanno condiviso il progetto A/matrix e con altre hanno infiltrato dosi di sovversione soprattutto dove non sembrava possibile.

Purtroppo il libro non è in distribuzione nazionale, qui info per averlo https://www.golenaedizioni.com/page.php?192… Per organizzare presentazioni le autrici vi rispondono qui: nonvoglioscendere@gmail.com

 

Redazione
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