Non vogliono bambini liberi
di Giovanna Mulas (*)
L’ultimo rapporto di Save the Children “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa” è stato già dimenticato. Ecco alcuni dati emersi:
In Italia una parte ancora troppo ampia degli adolescenti è priva delle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita: più di un minore su dieci vive in condizioni di povertà estrema e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento già presenti nel nucleo familiare.
Povertà economica ed educativa si alimentano reciprocamente, trasmettendosi di generazione in generazione.
Pare che nel Sud il 48,4 per cento dei minori non abbia letto neppure un libro nell’anno precedente, il 69,4 per cento non ha visitato un sito archeologico e il 55,2 per cento un museo, il 45,5 per cento non ha svolto alcuna attività sportiva.
La metà delle scuole è priva di un certificato di agibilità e o abitabilità, il 54 per cento degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio, il 32 per cento non rispetta le norme anti sismiche. Nel Sud e nelle isole, la percentuale di adolescenti che non consegue le competenze minime in matematica e lettura raggiunge rispettivamente il 44,2 per cento e il 42 per cento, con un picco estremo in Calabria (46 e 37 per cento).
La lettura è indispensabile per crescere, comprendere, per cambiare visione dell’esistenza. Quando e se un popolo non deve conoscere i propri diritti al fine di pretenderne il rispetto, un governo deve fare in modo che la massa sia incapace di comprendere tecnologie e metodi usati per il suo controllo.
La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, affinché la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori.
Vogliamo parlare anche della censura dei testi scolastici? Addirittura cancellazione, dai piani di studio, di nomi tra i più validi e riconosciuti della Letteratura mondiale, rappresentanti del pensiero puro.
Vogliamo parlare della privatizzazione dell’istruzione? Destinare lentamente e a pochi eletti uno dei diritti fondamentali dell’Uomo, ogni Uomo …
Ricordiamo che nulla è meglio, per un Sistema corrotto, dell’ignorante: chi si renderà conto della profonda ignoranza del Sistema, della sua pericolosità? Per far accogliere una misura inammissibile, basta applicarla gradualmente, per anni consecutivi.
Ricordiamo che è in questo modo che condizioni socioeconomiche energicamente nuove (neoliberismo) vennero imposte durante i decenni degli anni Ottanta e Novanta: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi …, cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione, se applicati in un’unica soluzione.
(*(*) Ripreso da «Comune-info» che presenta così Giovanna Mulas: «scrittrice, critica letteraria, pittrice e giornalista, nomination al Nobel per la letteratura e vincitrice di numerosi premi premi letterari internazionali, i suoi romanzi e i suoi libri di poesie sono tradotti in molte lingue. L’articolo inviato a Comune è stato pubblicato anche sul suo blog (con il titolo “Umanità alla catastrofe?”)».