Nonni vigili e nonni insegnanti

di Francesco Masala (*),

dagli alunni e i nonni a Karl Marx e Adam Smith, passando per Fornero.

 

1 – Quando andavo a scuola i supplenti avevano 20-25 anni erano ragazzini, i professori che avevano 30-35 anni erano “normali”, secondo noi fingevano di fare i giovani, quelli dai 40 in su erano già anziani, avevano l’età dei nostri genitori, dopo i 50 anni (ma non erano tanti) erano vecchi, nelle nostre classificazioni di alunni.

Quando ho cominciato a insegnare gli alunni avevano l’età di fratelli piccoli, e i loro genitori erano, a volte, più anziani dei miei genitori.

Con il tempo, passano gli anni, gli alunni cominciano ad avere l’età dei figli dei miei amici, e i genitori degli alunni cominciano ad avere la mia età.

Adesso gli alunni hanno l’età dei nipoti, alcuni colleghi sono nonni, e anagraficamente potrei esserlo anch’io.

Qualche giorno fa, per fare un lavoro preciso, ho preso le date di nascita di tutti i docenti della scuola dove lavoro, un’ottantina di numeri.

La metà dei docenti ha dai 57 anni in su, fino a 63 (cioè per altri 3-4 anni nessuno potrà andare in pensione); il 90% ha almeno 51 anni.

Sembra che l’età degli alunni sia cambiata, ma è solo un effetto ottico, questione di relatività, direbbe Einstein.

Dal MIUR si danno tanto da fare per la scuola, alcune cose, le migliori, sono inutili, tutte le altre sono dannose, i quiz, le liste dei buoni e dei cattivi, le nuove tecnologie, i progetti.

Tutti si sciacquano la bocca con la libertà, l’efficienza, l’economicità, l’efficacia, i giovani, ah, i giovani.

 

2 – Probabilmente succede lo stesso, o quasi, in molti settori, tranne che nello sport e altro che non voglio nominare.

Quando il ministro Fornero, docente con il posto fisso, come anche i figli, poverini, ha deciso per il bene dei giovani, lei e il suo governo (e tutti i governi successivi, che si sono creduti e si credono molto meglio), che il bene dei giovani sia che i vecchi continuino a lavorare e i giovani marciscano, o emigrino e facciano gli schiavi, ma precari, chi ha protestato? I soliti due gatti, poi basta, si accetta tutto, da molto, si subisce, rassegnati.

 

3 – Marx dice(va): “I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in diversi modi; ora si tratta di trasformarlo”.

Lorsignori (avrebbe detto Fortebraccio) lo trasformano, lo violentano, lo distruggono, lo uccidono, la maggior parte di noi clicca “mi piace” o “non mi piace” su Facebook.

Adam Smith dice(va): “Non è comunque difficile prevedere quale delle due parti in una situazione normale prevarrà nella contesa…I padroni, essendo in numero minore, possono coalizzarsi più facilmente; e la legge, del resto, autorizza o almeno non proibisce le loro coalizioni, mentre proibisce quelle degli operai…[Inoltre] in tutte queste contese i padroni possono resistere più a lungo”.

200 anni e quello che sappiamo è che “Noi siamo il 99 per cento” e ci fregano come scemi lo stesso.

(*) «Nella prefazione a “Le folgori d’agosto” (edizione Vallecchi 1973) alla domanda sul perché scrive Jorge Ibargüengoitia ha confessato che scrive un libro ogni qual volta desidera leggere un libro di Ibargüengoitia, che è il suo scrittore preferito. Quella lettura fu una folgorazione, da allora ogni volta che voglio leggere qualcosa di veramente bello e interessante che non riesco a leggere da nessuna parte, me la scrivo da me, anche perché non è mica facile per gli scrittori sapere quello che voglio leggere io».Francesco Masala si presenta così. Aggiungo solo che una delle sue frasi preferite è «La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta» di Theodor W. Adorno. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

  • Ciao Francesco. Grazie per il tuo intervento. Senza voler polemizzare, anche se poi alla fine a volte non riesco a trattenermi, a me il sistema scuola, non solo il ministero, ma l’intero sistema, sembra arroccato, chiuso, e prigioniero di continue lamentele, vittimismi, carenza di motivazioni. Io ho interrotto la mia carriera pur di avvicinarmi, partecipare e provare a sostenere coi fatti e giorno per giorno il mondo dei ‘servizi sociali’ e della scuola. Da parte dei ‘servizi sociali,’ ho trovato molte opportunità, ma la stragrande maggioranza per volontari. Da parte della scuola, ho trovato ostacoli e muri eretti a difesa dello status quo, ad esempio le griglie di valutazione per i progetti PON e per il punteggio titoli del concorso docenti, tutte griglie distorte a vantaggio di chi del sistema scuola fa già parte. 110 e Lode in Educazione Interculturale; 110 e Lode in Fisica; dottorato di ricerca con 2 borse di studio internazionali; tre pubblicazioni come primo autore in un giornale di ricerca britannico; certificazione DITALS 1 e CEDILS; IELTS 8/9. Totale: 6 punti su 20 disponibili.

    Il sistema scuola ha bisogno di esperienza e professionalità, ma anche di apertura, voglia di rischiare e sperimentare, entusiasmo e motivazioni.

    • Preciso: dottorato, e pubblicazioni, in fisica. Classe: A059. Idoneo in attesa. Al momento ultraprecario all’estero. 37 anni. Devo rifare il concorso ?

      • Nota tecnica: sì, secondo almeno un paio di sindacati a cui non sta bene che il 50% delle immissioni in ruolo sia destinato a vincitori e idonei, pur se con graduatorie distorte, e il restante 50% alle graduatorie ad esaurimento, sì dovrei rifare il concorso, oppure ‘attaccarmi al tram’ … Insomma Ago ma chi pensi di essere ? Ma che cosa vuoi fare ? Va bene, va bene, fate voi però è anche questo che intendo quando dico ‘tribalismo’ nella giungla. Comunque, grazie, buona giornata e buon lavoro.

      • E chiudo:

        Sindacato USB:

        <>

        L’anzianità di servizio fa riferimento a un servizio che iniziò a suo tempo. A me l’opportunità di iniziare questo servizio pubblico chi la dà ? Certo, avrei potuto cercare di inserirmi dai salesiani di Palermo, quelli che al tempo facevano la campagna elettorale a Salvatore Cuffaro, ma orgogliosamente ti dico che ho preferito fare l’ultraprecario all’estero, raccogliere patate e tirar su qualche muro, intonacare e imbiancare. A margine, alcuni colleghi d’università lavorano in banche svizzere. Chiudo. Ciao

        Ago

      • P.s.: la citazione del comunicato USB era questa:

        “Perché è chiaro che l’anzianità di servizio è il più importante criterio di selezione in qualsiasi lavoro, tanto più nella scuola.”

    • Francesco Masala

      ciao Ago.
      quello che ho scritto non era in alcun modo relativo a lamentele o rivendicazioni corporative.

      solo è una fotografia di una situazione a partire da numeri veri (l’istruzione delle ragazzine e dei ragazzini affidata a dei nonni.

      il punto è che quando, un paio d’anni fa, si è portata l’età pensionabile a 67 anni (e più a crescere), per tutti, per il bene dei giovani, con l’apporto convinto e determinante del partito di Renzi (ma tutti i suoi votanti lo ricordano, o pensano sia stata la strega cattiva?), si poteva intraprendere un’altra strada:

      tutti a 60 anni in pensione, anche con una riduzione dell’importo della pensione, o almeno per chi voleva (diverse centinaia di migliaia di “giovani” sarebbero arrivati a lavorare, nel pubblico e nel privato)

      credo che si sia scelta la strada che conosciamo per un motivo semplice, occorre smontare le sicurezze che ancora esistono, sopratutto nel pubblico, nella normativa del rapporto di lavoro, per rendere tutti precari.

      il PD, un partito di destra, appoggiato dall’establishment (dai “poteri forti”), fa e farà questo lavoro.

      nella neolingua si dice che è per i giovani, far morire la gente sul posto di lavoro, come dire che il PD è di centrosinistra.

      ah, la neolingua.

      • Ciao Francesco, purtroppo è forse nella mia natura una vena un po’ polemica esacerbata dalla rabbia. Cerco di mantenere sotto controllo entrambe e di renderle costruttive.

        Non ho pensato che il tuo intervento fosse corporativo. Non lo penso, e se questa è l’impressione che ho dato allora mi dispiace. Ho apprezzato il tuo intervento, come anche il tuo precedente, ed è per questo che ho commentato e commento, ho semplicemente voglia di scambiare idee, anche per chiarire le mie.

        Non entro nel merito delle tue opinioni su Matteo Renzi e il partito democratico.

        Però, ho cercato di presentarti in breve la mia storia. Sembra incredibile, ma è vera. Forse sono troppo ingenuo, non so più quale sia il problema, ma credo di essermi meritato con la fatica e l’impegno un punto di partenza che mi permetta di fare esperienza e con il tempo diventare un insegnante migliore, e penso di avere le qualifiche e il potenziale per potere diventare un insegnante di scienze e matematica nelle scuole secondarie inferiori. Questo punto di partenza non mi viene concesso, perché di fatto i regolamenti e le griglie di valutazione seguono il principio espresso dal sindacato USB, ho citato il loro comunicato stampa reso pubblico dopo l’emissione del ‘decreto idonei.’

        Ma se, cito di nuovo, “è chiaro che l’anzianità di servizio è il più importante criterio di selezione in qualsiasi lavoro, tanto più nella scuola,” allora io che devo fare ? Che posso fare ? È mai possibile che debba necessariamente emigrare ? Io vorrei sostenere la Repubblica di cui sono cittadino e partecipare alla lotta quotidiana per attuare la sua Costituzione.

        Ma se “è chiaro che l’anzianità di servizio è il più importante criterio di selezione in qualsiasi lavoro, tanto più nella scuola,” allora emigrare è una delle tre possibilità. La seconda è che mi ritiro a casa dei miei genitori e dormo fin quando non sarò così anziano che forse mi sarà concesso entrare in servizio. Non scherzo. Vado a dormire. Mi sveglio tra vent’anni, a 57 anni. Sarò abbastanza anziano, secondo il sindacato USB ? La terza non la scrivo perché non è questo il contesto opportuno.

        Sono d’accordo con te quanto a garanzie e precarietà. La giungla non è l’ambiente più adatto per provare insieme a risolvere problemi e per costruire soluzioni. Il corporativismo trasforma però la giungla in inferno per chi dal corporativismo non viene difeso. Per me la posizione espressa dal sindacato USB quanto al ‘decreto idonei’ è puro e semplice corporativismo.

        Grazie per la tua replica. Ciao

        Ago

        P.s.: volevo aggiungere, chi vuole intenda, che ignorare una persona che cerca di dialogare, o alludere alle spalle aggirando il confronto ed eventualmente il conflitto, da risolvere, ignorare una persona che cerca di dialogare non è meschino. È triste. A queste persone auguro buona fortuna. Io un po´di esperienza con un centro sociale l’ho fatta, e di persone tristi ne ho incontrate. Tra l’altro, quel centro sociale, a cui ho dedicato centinaia e centinaia di ore, tutte volontarie e gratuite, è stato autodissolto. È fallito. Non che mi sorprenda. Ho forse, spero, imparato a ignorarle, le persone tristi, e provo a seguire l’indicazione di Italo Calvino, di cui sono grato a Daniele, che stimo e rispetto moltissimo, e gli sono grato perché di tanto in tanto me la ricorda. E ciò mi aiuta. Forse in questo momento mi aiuterebbe anche tornare a fare il pesce, muto.

  • Grazie Francesco, come sempre Grazie.

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