NOTAI

(di Pabuda)

 

notai una volta

(… anche se “sorpresi”   notaio-e-tasse-per-notai

sarebbe il verbo

più preciso,  più indicato) –

nel corso

di una di quelle inutili

ma obbligatorie

sedute notarili –

notai… un notaio

che si ficcava un dito

nel naso.

avendolo beccato

in un atteggiamento

talmente inappropriato,

ero indeciso sul da farsi:

faccio finta di niente

o lo tengo sotto tiro?

dopo qualche

tentennamento,

decisi

per la seconda opzione:

osservai

e mentalmente

registrai, annotai

ciascuna operazione

portata a buon fine

dal notaio sporcaccione:

tutto il lavorio di scavo,

(coll’evidente godimento

allegato a quella pratica:

glielo si leggeva sul faccione)

poi d’un qualcosa l’estrazione

e per finire…

(eh, eh: qui ti volevo,

coglione!)

senza ombra d’esitazione:

della caccola,

estratta e rapidamente

tra due dita

minutamente appallottolata,

la (come dire?) applicazione

sotto il piano ligneo

della pregiatissima scrivania.

proposi e pretesi

che l’accaduto

(che mica era avvenuto

per caso:

il costoso professionista

s’era deliberatamente,

e senza costrizione alcuna,

ficcato quel ditaccio

nel naso)

fosse compiutamente

verbalizzato

nel papiro notarile

che si stava redigendo.

ma il notaio in questione

oppose in vario modo

resistenza,

gli altri clienti presenti

si divisero

in due fazioni equipollenti:

ci fu un bel volar di sedie,

di vaffanculo, di volumoni,

di raccoglitori,

e di risme di carta bollata

ridotta in coriandoli:

insomma: una bella rissa da osteria

presso lo studio notarile,

una scazzottata in piena regola.

tempo dopo, ancora, notai

che s’era sparsa una voce

tra i notai:

diceva la voce:

“quel Pabuda è un pazzo,

lasciatelo perdere o son guai”.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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