Nuovo «FeSf» e vecchio Lins
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Mentre in edicola arriva anche «Roma eterna» di Robert Silverberg
(ma è un po’ caro per le mie tasche attuali) come d’abitudine mi butto sull’edizione italiana di «Fantasy and Science Fiction»: è il numero 10 – 160 pagine per 5,90 euri – con data maggio/giugno ma uscito a inizio luglio.
Come ho già scritto in blog, dò un giudizio molto positivo di questa rivista: un numero fiacco può capitare ma la media è piuttosto alta. Qui sorprende positivamente Bruce Sterling (come molte/i sanno io non lo amo, non lo amo, non lo amo) che con «Lo stratagemma del Blemmye» – del 2005 – esce dall’abituale modernariato con punte di tecnoprevisioni per aggirarsi all’epoca delle crociate con qualche galoppata temporale concessa a chi può vivere migliaia di anni. Il racconto successivo invece – «La creatura perfetta» del 1953 – è noioso e stupido prima che orribile e spiace anche perché John Windham fu capace di storie notevoli.
Nel suo abituale spazio Paul Di Filippo azzecca il finale e così «Sopravvivenza del più fan» guadagna un buon voto.
Magia e dintorni nel lungo racconto «In volo» di Nina Kiriki Hoffmann: non è il mio genere ma l’ho letto con gusto. A seguire «Il rifugio altrove», uno degli ultimi racconti scritti da Robert Sheckley: non è fantascienza e certo siamo stati abituati a uno Sheckley ben più geniale “muriatico” (nel senso di acido). Un discorso analogo per il brevissimo «Tutta l’estate in un giorno» – del 1954 – di Ray Bradbury: io non sono mai stato un suo fan però due-tre suoi libri meritano ogni lode; qui però la melassa è insopportabile. Non sono contrario alla “dolcezza”, anzi; ma ogni tanto Bradbury mi fa venire in mente quell’esame medico che prescrivono per vedere con che velocità il sangue assorbe gli zuccheri (o una cosa del genere): così alle 9 ti danno da bere un bibitone dolcissimo… è tanto, ma va bene; poi alle 10 te ne danno un altro e insomma risulta poco gradito; alle 11 però ti arriva il terzo e a quel punto il dolce ti “ributta”. Mi sono spiegato?
2 –
Il mio bancarellario di fiducia (vecchi libri a prezzi stracciati: il Bengodi) mi mostra un minuscolo “blu” della Sellerio – 42 pagine di testo più altre 12 di Angelo Morino sull’autore – datato 1964 e intitolato «L’isola nello spazio» del brasiliano Osman Lins, del quale tutto ignoro. Al solo sfogliarlo capisco che non è fantascienza ma si aggira tra fantastico e poliziesco; però la prima pagina mi aggrada, così lo prendo. Non me ne sono pentito.
3 –
La fanta-notizia del millennio è che persino db a volte si riposa, pur non avendo la barba bianca. Il prossimo Marte-dì in blog infatti non troverete il mio abituale post di fantascienza e maaaaaaagari ad agosto persino super-Melodia perderà qualche colpo… ma asciugate le lacrime (disse il poliziotto dickiano?) perché troverete ogni giorno, proprio a partire da oggi, «il meglio (forse) del blog»; era inevitabile che il marte-dì anche con il “il meglio (forse)” si uscisse dal cosiddetto mondo reale.
4 –
Occhio ai prossimi due sabati del blog però. Ci sarà da fanta-stupirsi.