«Nuvole marziane di Antonio Caronia»: terrorismo e…
… comunismo (a proposito di Lev Trockij e Slavoj Zizek)
Cosa c’entra un testo di Slavoj Zizek con il Marte-dì, giorno nel quale la “bottega” pubblica sempre un paio di articoli dalle parti del fantastico? Beh, potrei ghignare: “scopritelo voi” ma… se poi non lo scoprite? E’ chiaro che qui ci teniamo a dare continuità al prezioso lavoro di Giuliano Spagnul per recuperare testi e pensieri di Antonio Caronia – vedi nota sotto – prima e dopo la rivista (fanzine, in verità) «Un’ambigua utopia» ma proprio negli anni ’70 abbiamo avuto conferma di come siano labili i confini fra il mondo cosiddetto reale e gli universi alternativi e/o le ucronie. Come spiegò Paul Watzlawick (difficile a scrivere e pure a pronunciare): «Fra tutte le illusioni la più pericolosa è credere che esista una sola realtà».
Così se la migliore fantascienza irrompe di continuo nei giorni “del realismo” (che qui vanno da mercoledì a lunedì)… ovvio che il mondo cosiddetto reale ogni tanto si infiltra nei Marte-dì. In ogni caso il meditato consiglio di db – a ciò delegato dalla redazione della “bottega” ma sopratttutto dall’assemblea di 19 specie senzienti delle galassie note – è: non fermatevi alle prime “nuvole” ma proseguite e leggete tutto il testo di Caronia che c’entra davvero poco con le fantascienze visto che affronta la più controversa opera di Trockij nella rilettura di Zizek. «D’ accordo o no sarà sempre bello litigare (virtualmente) con bipedi davvero pensanti come Antonio» disse una volta – ma se ci penso arrivo a tre – il mio socio di scrittura Riccardo Mancini.
Chiudo con una nota personale (e con groppo in gola): quanto si sono ristretti gli universi – almeno quelli che frequento io – da quando loro due sono volati via… non so bene dove.
CONTINUA QUI: https://un-ambigua-utopia.blogspot.com/2021/09/nuvole-marziane-di-antonio-caronia.html
Nota “bottegarda” sulle precedenti puntate: Nuvole marziane (*) e ucronia italiana, Le nuvole marziane: un’incursione…, Riflessioni ballardiane: ancora…, «Cazzo, se fossimo dio»