Ogm, Web e nostalgia. Qua prima era tutta campagna…
di Alessio Adamiano – fedorpavlovic@yahoo.it
Non c’è modo di capirci nulla. Neanche i giornali possono darci una mano e, per piacere, non provate a farvi un’idea leggendo i post pubblicati nei vari blog, sparsi nella rete, che trattano di argomenti pseudo-scientifici. Digitando la parola “Ogm-dannosi” su google, la maggior parte delle informazioni che troverete sono leggende, fiabe, storie frutto della fantasia e della voglia di stupire i propri lettori di tutti quei bloggers che credono a qualsiasi cosa purché confermi le loro idee (in ambito scientifico si chiama confirmation-bias o myside-bias). Se non ci credete, provate a cliccare sul seguente link, è il primo nella lista di google. Fatto? Allora continuate a scorrere la pagina fino alla fine dell’articolo; avete trovato la lista di articoli scientifici, o almeno dei libri (una volta la chimavano “Bibliografia”), che è possibile consultare per approfondire l’argomento? Se non l’avete trovata è perché non c’è. Adesso provate a fare un altro giochino. Inserite in google la sigla “mais MON863”, il primo link che troverete vi rimanderà ad un file .pdf edito da Greenpeace. Qui è narrata la storia della lotta tra Greenpeace e Monsanto sui dati degli esperimenti ottenuti dai ratti alimentati con questo mais. A piè pagina trovate una breve lista di link, la maggior parte relativi a comunicazioni dell’ Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) o di Greenpeace stessa. Di articoli scientifici pubblicati in riviste internazionali che trattano l’argomento, ne è citato solo uno ad opera di un ricercatore della Monsanto [1]. L’apice dell’incoerenza e dell’autoreferenzialità tuttavia viene raggiunto a pagina 4, dove si legge che “Un esperto indipendente in biostatistica dell’università di Amburgo consegna a Greenpeace un parere sullo studio della Monsanto sull’alimentazione dei topi”. Nessun nome, nessuna pubblicazione da leggere. Se volete maggiori informazioni, dovrete per forza rivolgervi a Greenpeace. Ma chi è questo esperto, e chi lo definisce come tale? Greenpeace, verrebbe da dire.
Altro giro altra corsa. Digitate la parola “glifosato”, componente del Roundup, un erbicida prodotto dalla Monsanto per le coltivazioni di soia geneticamente modificata (da cui il nome “soia Roundup”) , e su google troverete come primo link quello relativo a Wikipedia (evviva!). Aprite la pagina con speranza perché sapete che è un sito web in cui le informazioni pubblicate vengono controllate sistematicamente ad opera di utenti qualificati che richiedono la citazione delle fonti originali. Se ciò non avviene, o se l’articolo non è neutrale, Wikipedia ci avvisa con una nota in centro pagina, dicendoci che “Questa voce o sezione sull’argomento X è ritenuta non neutrale”. Beh, avete già indovinato, no? Nella pagina relativa al glifosato compare proprio questa scritta, e la motivazione è tanto ingenua quanto sensata : “La voce parla quasi esclusivamente degli studi di tossicità sul Roundup e su quanto è cattiva la Monsanto”. Nessuna citazione degli studi originali anche in questo caso (non basta scrivere “studio del Dott. Tal dei tali dell’Università del Caucciù”; ma dove diavolo è pubblicato questo lavoro? Dove lo trovo?).
Se non vi gira ancora la testa e se il vostro web browser non è impazzito nell’aprire 30 pagine in contemporanea, allora andatevi a leggere le affascinanti avventure della fragola merluzzo o della patata scorpione Ogf (Organismi generati dalla Fantasia – chissà se Borges ne avrebbe fatto un manuale).
La mia favola preferita è quella dei geni-killer.
Se inseriti in una pianta, questi geni potrebbero determinare la sterilità, per non dire la morte di tutte le altre piante, fino a ché non ci saranno più vegetali commestibili, ma solo steppe e deserti in cui non crescerà nulla, a parte tappeti infiniti di una varietà mutata geneticamente di Amanita phalloides in grado di spruzzare i propri veleni verso qualsiasi cosa in movimento.
Ma questo proprio me lo devono spiegare: se un gene causa la sterilità di una pianta (il che vuol dire che non può generare prole) come cribbio fa a diffondersi in altri individui ed a causare la nascita di individui sterili? Avete mai visto due muli accoppiarsi e generare un individuo sterile? No, perché il mulo è già sterile di suo, essendo un incrocio tra cavallo ed asino con un corredo cromosomico dispari (63 cromosomi).
Il gene della sterilità, o gene-killer, purtroppo non è mai stato inserito con successo nei semi di piante Ogm prodotti dalle varie multinazionali, altrimenti potremmo smettere di preoccuparci della loro diffusione nelle coltivazioni di agricoltori che preferiscono non utilizzare questi organismi (magari per coltivare a biologico). Se invece stiamo parlando di geni in fase latente, con attivazione ritardata di una generazione, vi avviso che gli organismi gm in questione non sono piante utilizzate in agricoltura, ma insetti responsabili della diffusione di alcune malattie. Il rilascio di questi organismi nell’ambiente, per cui l’innesto di geni-killer (che brutto nome!) è avvenuto con successo, ha luogo soprattutto nei paesi in via di sviluppo. In Africa ad esempio milioni e milioni di zanzare del genere Anopheles modificate geneticamente vengono rilasciate ogni anno per ostacolare la diffusione della malaria, con buoni risultati e senza effetti negativi sull’ambiente (a voler essere precisi, gli effetti negativi non sono stati ancora individuati). Più che killer insomma, sembrano salvare la vita.
Se non credete al fatto che gli Ogm possano essere buoni, andate pure a cercare su internet ma, vi prego in ginocchio, non fidatevi ciecamente del primo post o del primo articolo o della prima scemenza propostavi da google!
E non credete neanche a questo post! L’autore è notoriamente affetto da bastian-contrario-bias.
[1] Hammond, B.G., Dudek, R. Lemen, J.K. & Nemeth, M.A. (2006), Results of a 90-day safety assurance study with rats fed grain from corn borer-protected corn. Food and Chemical Toxicology, 44(7): 1092 – 1099
Sulla tossicità degli OGM ascoltai tempo fa un servizio addirittura al telegiornale, che descriveva gli effetti di quel famoso esperimento sui topi della Monsanto come qualcosa di disastroso per gli animaletti. Quindi non era un media di “nicchia”, ma se tu dici che non ci sono informazioni realmente scientifiche reperibili in giro, ebbene, questo non è già molto strano? Non è strano che si spacciano per buoni certi semini che non hanno alle spalle un gran numero di anni di ricerca sui potenziali effetti? Questo per tacere sul fatto che le coltivazioni sono infestanti e tendono a sostituire i biotipi originali. E, mi pare, alla fine si dovrebbe essere costretti a comprare i semi sempre dalla stessa simpatica multinazionale, se si vuole continuare quella determinata coltivazione… multinazionale che li introduce già abusivamente in molte spedizioni di semi “normali”, e che sta corrompendo i politici di mezzo mondo, in primis quelli della UE, per ottenere i permessi di vendita. A me sembra abbastanza per rifiutare gli OGM, con tutti i mezzi.
Se gli oppositori agli OGM non hanno un vero supporto scientifico alle loro tesi, perché non lo forniscono i produttori? Ciao
L’intento di questo post non era quello di prendere una posizione in materia Ogm. Non sono ne totalmente pro (per motivi etici, che riguardano i brevetti su i geni, come se ad ognuno di essi corrispondesse un fenotipo, e per l’oligo-polio che si è creato nel corso degli anni, ma su questo la colpa è anche dei detrattori degli Ogm), ne totalmente contro (una tecnologia non è né buona né cattiva, dipende da quel che ne fai). Comunque, cercherò di risponderti, ma mi rendo conto che se rervirebbe un confronto tête-à-tête per capirci meglio.
Non c’è uno studio,e dico uno solo, che abbia dimostrato che gli Ogm siano dannosi per la salute. La comunità europea ha speso 70 milioni di euro negli ultimi 15 anni per analizzare i rischi degli OGM. Risultato: non ci sono rischi (o meglio non sono riusciti a dimostrarlo) e, per inciso, i laboratori erano di centri di ricerca o Università “pubbliche” senza conflitto di interessi con le Multinazionali produttrici di OGM. E in ogni caso, molti alimenti che mangiamo tutti i giorni contengono sostanze tossiche. Le patate ad esempio contengono “solanina”, un alcaloide che prende il nome proprio dalla famiglia delle Solanacee di cui fanno parte patata e pomodoro. Il basilico contiene una molecola cancerogena (si scatenò l’inferno a Genova su chi diede questa notizia) e via dicendo.
Per quanto riguarda le pratiche di inserire semi Ogm nelle sementi di altri agricoltori, ti avviso che si tratta di un’altra leggenda raccontata da Greenpeace. Ho tutte le fonti, ma come ti dicevo sarebbe più facile parlarne a tu per tu.
In ultimo, se proprio non vuoi gli Ogm in Italia (per la felicità di Coldiretti che ti ringrazia), o in Europa, e sei preoccupato per gli effetti tossici che possono avere sugli umani ed in generale sui mamiferi, non mangiare più carne (magari sei vegano!), perchè tutti i paesi Europei importano cereali transgenici per gli impianti zootecnici e ingrassare le prroprie bestie (ed i loro portafogli).
Solo un’altra cosa: i nostri politici sono fondamentalmente soggetti a conflitti di interessi mostruosi; temono di perdere i voti portati da associazioni come la coldiretti o la confederazione italiana agricoltori. Gli Ogm non sono solo delle multinazionali. Alcuni brevetti sono ad esempio delle Università pubbliche Italiane e non di Monsanto.
PS: La pasta che mangiamo tutti i giorni viene da grano modificato con raggi gamma. Chiamasi varietà “creso”. L’unica differenza tra questo ed un Ogm è che il Creso è il risultato di una mutazione casuale indotta dall’uomo, gli Ogm sono mutazioni mirate e ottenute con DNA ricombinante.
Ho fatto scorta grande di quanto non sapevo, aggiungo e ti aspetto di nuovo, frellooh.
Grazie.
clelia
Grazie per questo articolo. In efetti le leggende sono moltissime ma non è che un senso ce l’hanno? Se corro dietro a una fragola trasformata in scorpione cercando di spremerci sopra un limone con le sembianze di un orsacchiotto allora magari mi distraggo e non considero che il sistema delle multinazionali più che gli ogm sfrutta i contadini
Sì, la discussione è interessantissima, effettivamente. Dici che non c’è uno studio che dimostri che gli OGM siano dannosi. E quanti mesi o anni si sono concessi i vari enti scientifici, pubblici o privati, per dimostrare l’eventuale pericolo per la salute umana? E quanti studi ci sono che dimostrano che non fanno male invece? E quanti mesi o anni o (decenni) si sono concessi i produttori di OGM per dimostrare che queste modificazioni genetiche non fanno male? Ci sono medicinali che sono stati venduti per decenni e decenni per poi scoprire che forse ti aggiustavano una cosina ma ti inguaiavano tre o quattro organi interni…
Si sarà capito che non ho particolari conoscenze scientifiche in merito, ma cerco di usare quel poco di cervello che mi rimane per seminare qualche dubbio. Dici che certi laboratori che hanno studiato il problema erano centri di ricerca senza conflitti di interesse o università pubbliche… Io penso che in una società capitalista non esistano luoghi immuni dal conflitto di interessi, soprattutto se si considera che molte università “pubbliche” di molti paesi occidentali sono organizzate come aziende private con un budget e l’obbligo di portare “risultati” a fine anno; sempre le stesse università poi, godono di sinergie economiche con l’industria privata che elargisce finanziamenti e “donazioni” (chiamamole così) che forse, dico forse, un qualche potere di “indirizzo” verso determinate ricerche lo possono avere, o no? Il potere di corruzione delle multinazionali lo consideriamo un elemento trascurabile? Un tipico politico italiano penserebbe ai tanti soldi oggi (che poi significano anche finanziamento della campagna elettorale) o alla ipotetica perdita di voti domani?Il fatto poi che molti alimenti che consumiamo quotidianamente contengono o possono contenere sostanze tossiche è un esempio non pertinente, se sono cibi naturali e non modificati dall’uomo cosa c’entra? Anche per quanto riguarda i mangimi transgenici o la pasta “Creso”, sono semplicemente pratiche esecrabili e non legittimano affatto l’uso degli OGM. Se scelgo di mangiare carne, possibilmente non adulterata – con antibiotici o ormoni, estrogeni ecc. – sono affari miei. Cosa c’entra col fatto che qualcuno voglia imporre a livello mondiale un “cibo” dei cui effetti si sa ancora poco o nulla?
Sono convinto che poggi le tue opinioni su solide conoscenze scientifiche, eppure permettimi di stupirmi del fatto che dimostri assoluta convinzione sulla malafede di Greeepeace ma poni pochi dubbi sulla condotta delle multinazionali.
Grazie, articolo preziosissimo. Come si dice, ho aggiornato la mia ignoranza. Ciao
aria fresca, come diceva mia nonna quando passava dallo scirocco alla tramontana. ho appena finito di leggere il tuo post e non posso che essere d’accordo. il problema infatti non è il concetto di ogm in se e per se contro cui schierarsi, ma, come al solito, l’industria che sta dietro. mi viene da pensare che, come al solito, “noi” si sbaglia obiettivo. berlusconi in luogo del wto, le cfl in luogo della co2, gli ogm in luogo della monsanto (o il sistema che rappresenta)
le micotossine in fondo esistono anche nelle patate e nei pomodori, eppure le mangiamo senza per questo morire. il grano creso esiste da anni, eppure mangiamo spaghetti senza battere ciglio, e via discorrendo
ricordo però qualche anno fa che giovanni monastra (inran) mi disse due cose interessanti, e cioè che secondo gli studi preliminari di un lavoro (che poi uscì confermando tutto, ma nel silenzio della stampa…) alcuni tipi particolari di ogm altererebbero le difese immunitarie. esperimento fatto in doppio cieco, e con tutti i crismi del caso
http://radiocittafujiko.it/home/node/4550
non riesco ad avere un parere netto (come al solito), ma in fondo tutta la scienza è perfettibile e non perfetta…
Come avevo già detto, l’intento del post non era quello di dire: “Ogm bello, Greenpeace brutto”e l’unica cosa di cui sono convinto è che se ne parlassimo a quattrocchi sarebbe tutto molto più facile. Il concetto che volevo passare a tutti, è che credere alla prima fandonia che ci viene raccontata spesso è controproducente. Se vuoi sentir parlare male della Monsanto, vai da Greenpeace, se vuoi sentir parlar male di Greenpeace, vai dalla Monsanto. Il fatto è che tutto ciò non aiuta la comunità scientifica, che è parte del sistema, ma genera solo ostacoli e confusione. Molto spesso si discute di questi argomenti non di testa, ma di pancia; ci si lascia coinvolgere da fattori emotivi, che in alcuni casi possono anche portare a qualche vantaggio (del genere: “ma che me stai a coglionà?”), ma non quando diviene prassi comune. Ti ripeto che non sono pro-Ogm, ma neanche contro. Il soggetto del post non è la Monsanto o la Bayern (che mi stanno sullo stomaco), ma gli Ogm come tecnologia. Sulla carne poi, la mia era una battuta (anche se sono vegetariano), ma c’è un fondo di verità. In Europa, molti allevamenti utilizzano piante Ogm importate.
Quel che volevo dire con la mia risposta (e non con il post che invece ha un obiettivo ben diverso), è che non si può lasciare una tecnologia in mano alle multinazionali perché trascinati da fattori emotivi la cui onda viene cavalcata allegramente da associazioni di vario stampo (Slowfood, Coldiretti, GP etc…). L’argomento è grande e complesso, e non era mia intenzione esaurirlo anche perché dubito che ne sarei capace. Per quanto riguarda il grano creso, è da 36 anni che lo mangiamo, e prima di lui ci sono state altre varietà ottenute per irraggiamento, a cominciare dal 1925 con la battaglia del grano. Lo facciamo da un bel pò. Il problema della corruzione poi c’è di sicuro, ma i segnali dati dalla Cee vanno in tutt’altra direzione. Si sovvenzionano biologico, sinergico, biodinamico (quantomeno bizzarro), si sviluppano tecniche agricole con un ottica alla sostenibilità, nel rispetto della biodiversità, come l’agricoltura low input, l’agro-ecologica, e tante altre. Perchè accantonare gli Ogm quando si sono già dimostrati utilissimi in alcuni casi? So già che questa risposta non ti basterà, e hai tutte le ragioni del mondo, e sono contento che tu mi abbia risposto. In fondo credo che abbiamo una base comune da cui cominciare il confronto, e che questo sia di stimolo sia per me che per te.
Volevo solo dirti un’ultima cosa: hai mai considerato l’avversione delle persone per gli Ogm come un pregiudizio, come se ci fossimo catapultati nuovamente nel Medioevo?
Io a volte si, e la cosa mi inquieta molto. Fortunatamente credo che questo non sia il caso.
Perdona la mia ambiguità su qualche passaggio.
A rileggerti presto.
Ciao
Grazie jolek.
E sì…il problema è di difficile inquadramento. Pendere una posizione è cosa dura. Aspetto con impazienza i nuovi risvolti di queste ricerche, ma sinceramente mi dispiacerebbe molto se i test fossero positivi. Però sempre meglio una tecnologia dannosa in meno, che una inutile in più. Beh, almeno non li conduco Io i test, così si evita il myside-bias. Come dice sempre mia nonna (che è napoletana come me): “Stamm’ sott ‘o cielo figlio mio”.
Ciao e a presto
Rettifico…ho capito solo adesso che c’era un link da aprire nella tua risposta.
Comunque, quanto scritto sopra vale sempre. E se è vero che la scienza non può spiegare tutto (come dice Guzzanti quando imita Ghezzi), la nonna può spiegare molto.
Sono io a ringraziare te, oltre che per le notizie anche per il tuo equilibrio.
P.S. Ah, sei napoletano… come me.
care e cari,
splendida e ricchissima questa discussione; mi spiace in questi giorni di non avere il tempo per intervenire e aggiungere carne (anzi zucchine e ceci: sono vegetariano) sullo scoppiettante fuoco.
Della mia gran schizofrenia (innamorato e desiderante ma insieme spaventato per le scienze come per le loro cuginette, le tecnologie) qualcosa sa-intuisce chi frequenta me o codesto blog; qualcosina ho scritto (qui lo trovate in data 17 agosto) sotto il titolo “Vogliamo essere STUPITI non STUPIDI” e si evince (forte ‘ sto verbo eh?) anche da “Il tranquillo calduccio della paura” e altre robe più o meno fantascientifiche che ho scritto (da solo e/o in compagnia)…
Molto avevo tentato di riflettere anni fa sulla rivista (ora defunta) “Alfazeta”. E mi piacerebbe ripartire da lì e/o intervistare (chiamare in causa?) Antonino Drago e magari Marcello Cini e altre/i. Raccontare quel poco che so dei cpsì diversi movimenti di “scienza critica” negli anni ’60-’70 del secolo scorso. Ci proverò prima o poi a riassumer qualcosa e magari a fare-farmi le 23 domande fondamentali. Per ora, cioè nelle presunte vacanze in arrivo, mi leggerò-ascolterò FINALMENTE con calma tutto il “fotone”, ri-mediterò su qualche saggio zio (tipo Kuhn e Fayerabend), raccoglierò le idee e i dubbi.
Avrete mie notizie
Voi intanto continuate e grazie.
Non tenete conto del PS (un subdolo modo per farvelo leggere)
db
PS: E ora compilate il questionario qui sotto.
– se considerate la frase “avrete mie notizie” una minaccia premete il tasto blu, in alto sul trapezio
– se considerate la frase “avrete mie notizie” una simpatica promessa premete il tasto rosso, sul naso del clown
– se considerate la frase “avrete mie notizie” come la più grande sciagura dei nostri tempi dopo D’alema, vi avviso che le scialuppe di salvataggio sono sotto la quarta fila di panche nella parte est del tendone