OH ! .. la Scrittura Working Class ..
Il precariato nella poesia e nella letteratura
di Sandro Sardella
mentre truppe di mestieranti ci intortano con le patacche di un
coglionazzo reale ..
mentre l’eccitazione dell’industria culturale ci ammorba .. mentre .. con questi chiari di luna ..
ecco uno spettro che si aggira nel mondo delle lettere ..
“E’ lo spettro di una letteratura che racconta il mondo del lavoro dall’interno, fatta da scrittrici e scrittori di estrazione proletaria o appartenenti alla nuova classe lavoratrice precaria. .. “
“Non è un pranzo di gala – Indagine sulla letteratura working class“ di Alberto Prunetti – minimum fax – 2022.
sono pagine che grattano raspano sputano sul devastamento del mondo del lavoro fatto anche da molta “sinistra” liberalista e rinnegata ..
è un saggio alla maremma maiala dalla scrittura scoppiettante .. pagine di orgoglio della propria origine .. pagine di dignità .. niente polpettoni intellettualoidi come certe pagine di cultura del Manifesto ..
pagine che aprono finestre .. scardinano cancelli .. saltano muri .. c’è l’umanità degli sconfitti .. c’è la voglia, il desiderio di lotta .. di riscatto .. pagine che emozionano .. ricche vive .. la scrittura della carne delle idee dei sogni ..
è l’intreccio tra “io & noi” .. ci sono santi & demoni che spazzano topi ..
Prunetti ci trascina ci esorta ci accusa ci esalta .. ci fornisce temi e materiali per praticare una vivida “scrittura working class” ..
rompe un silenzio .. si ritorna a scrivere la propria storia .. si va a lottare contro la storia scritta dai padroni vincitori ..
e .. un altro libro
“Trucioli” di Matteo Rusconi – Aut Aut – Palermo – 2021
.. ci regala poesie ferrose e taglienti .. chapliniane e ricche di salutare rabbia ..
Matteo Rusconi è del 1979 .. lodigiano .. operaio metalmeccanico ..
*
PIOVE
Piove
sui cassonetti della differenziata
sulla carta macerata
sulle misure di sicurezza addormentate
sulle nostre unghie sudice
sulle tute blu di sudore umide
sugli scoli delle industrie fatiscenti
e sui becchi dei corvi appollaiati
che mirano alle nostre carcasse.
Piove
sulla vita al minimo salariale
sull’agenzia interinale
sulla busta paga e la lavatrice guasta
sulle pensioni sempre più chimera
sui cassetti vuoti di sogni ma pieni di attrezzi
sulle impalcature che ci uccidono di palazzi
sui morti del lavoro in nero
sui turni che di stanchezza massacrano
sulla dignità persa del lavoro
e che non vale un posto trovato in paradiso.
Piove ruggine su tutto questo
e con lei piovono
finestre che guardano altre finestre
porte lasciate aperte sull’asfalto affamato di verde
piovono vecchie ciminiere
sopra le sigarette nei posacenere
piovono negre al ciglio della provinciale
piovono le loro schiene curve come sciabole magre
piovono le rose dei bengalesi
e gli H24 dei cinesi
tra rumori di pneumatici nel traffico di cantieri.
Piove, piove e piove ancora
e tutto questo piscio di angeli che su di noi si ribalta
non disseta né sciacqua
il capitale umano, la nostra condizione scialba.
*
LUNEDI’
(panem et circense)
Dall’altro lato del reparto
quattro operai
parlano in modo animato.
Uno agita il pugno in alto
un altro getta a terra il martello in bronzo
gli altri due visibilmente scuri in volto
Ci sarà uno sciopero?
Qualcuno è stato licenziato?
Non saranno state pagate
le ore di straordinario?
No, si discute
per un cazzo di rigore non dato.
Grazie Sandro per la segnalazione del libro di Alberto Prunetti, che con ” Amianto ha dato prova della sua bravura a proposito delle tematiche del lavoro.Lo inserirò tra le prossime letture.