Pabuda: «Pier Paolo Pasolini mi scrive»
Il meglio del blog-bottega /85…. andando a ritroso nel tempo (*)
Pier Paolo Pasolini mi scrive.
delle lettere d’amore mi scrive.
delle letture sacre mi scrive,
delle sacre scritture non mi dice.
non lo conosco ma so che ne sa
anche di salmi, preghiere e profezie.
Pier Paolo Pasolini mi scrive
di letture americane e di sceneggiature
finite chissà dove.
delle lettere piene di poesia mi scrive
e scrive
che non mi scrive in stile poetico
quelle cose
affinché io lo legga
come se non fosse un poeta.
io
non me lo sarei mai sognato!
io leggo le poesie
di Pier Paolo Pasolini
come fossero
conti della spesa,
partiture musicali per me incomprensibili,
telegrammi dirottati dal controspionaggio,
istruzioni per cucinar polenta taragna,
ordini impartiti con tutta l’autorevolezza
che può avere uno
come Pier Paolo Pasolini.
(*) Come l’anno scorso, ad agosto la “bottega” – che prima dell’11 gennaio 2015 fu blog – recupera alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché 10mila articoli (avete letto bene: 10 mila) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque… all’incirca di 5 anni fa: recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. (db)