Padova, quartiere Palestro: «Chinatown resiste»
Assemblea il 1 settembre e corteo l’8
comunicato di Associazione Culturale Nicola Pasian – InfoSpazio ChinaTown
SABATO 8 SETTEMBRE ore 17 CORTEO nel RIONE PALESTRO di Padova
CONTRO IL GOVERNO LEGA-M5S, L’ATER E GLI SPECULATORI
Comunicato per lo sgombero della sede (nella quale si ritrovava anche il Collettivo Tazebao): http://www.tazebao.org/linfospazio-non-si-tocca /
Riceviamo e condividiamo dall’Associazione culturale Nicola Pasian – InfoSpazio ChinaTown l’appello al corteo per lo sgombero avvenuto venerdì 27 luglio e, più in generale, contro il governo pentaleghista, l’Ater e gli speculatori.
Collettivo Tazebao
Sodalizi criminosi, organizzazioni parallele e illegali, utilizzo di bambini contro le forze dell’ordine, circonvenzione di immigrati e senza casa, capi che abitano negli attici delle palazzine occupate, percosse e minacce all’Associazione Sordi del Veneto… e chi più ne ha più ne metta.
La quasi totalità dei giornalisti padovani, nelle edizioni del 28 luglio, ha copiato e incollato il comunicato stampa della Questura di Padova, condendolo con accuse, invenzioni e riscritture della realtà che sorpassano abbondantemente la diffamazione.
Secondo gli scribacchini al soldo del questore, sarebbe questa la realtà da estirpare e ricondurre alla legalità dietro l’Infospazio Chinatown e il Comitato di Lotta per la Casa ospitato nella sua sede.
Molti residenti e i tanti che ci conoscono hanno riso o si sono incazzati a leggere simili nefandezze.
La verità è che, in questo periodo, a Padova – come a Milano, Torino, Cagliari e Niscemi – alcune realtà stanno subendo una stretta repressiva perché, da sempre, sono in prima fila nelle lotte a fianco dei proletari. Inoltre, altre realtà padovane (come la Mensa Marzolo Occupata e l’occupazione a scopo abitativo di via Facciolati) sono state minacciate di sgombero. In via Facciolati la polizia ha addirittura fatto ampio sfoggio dei manganelli e di modalità da antiguerriglia. Una vera e propria minaccia intimidatoria all’indirizzo delle famiglie lì residenti su cosa potrebbe accadere in un eventuale prossimo sgombero. Una stretta repressiva caldeggiata dal nuovo governo in carica che sta mettendo a punto un nuovo provvedimento per dare più poteri ai sindaci in tema di sgomberi di occupazioni.
Un governo figlio della crisi, prodotto del crollo dei partiti del grande capitale e di una montagna di illusioni promesse in campagna elettorale che stanno prontamente per essere disattese (sentite più le sirene dell’abolizione della Fornero, dell’introduzione del reddito di cittadinanza, del blocco della TAV e del TAP?). Per il grande e vero potere di questo sistema (il capitale industriale e finanziario) l’unica utilità di questo governo è quella di soffiare sul tema della discriminazione sociale e della guerra tra poveri. E sappiamo bene come la guerra tra poveri non possa che essere vinta dai ricchi.
Beninteso, non riteniamo questo governo peggiore di quelli precedenti, anzi. I precedenti sono stati tutti governi nemici dei proletari, dei lavoratori, dei quartieri popolari e a loro imputiamo la principale responsabilità della deriva politica e sociale che sta attraversando il Paese. Questo governo è semplicemente funzionale, in modi diversi dai precedenti, alle esigenze della grande borghesia del nostro Paese.
Tornando a noi, nella nostra città coloro che vengono dipinti come criminali e delinquenti sono compagni, attivisti e militanti che hanno impegnato, senza alcun tornaconto personale, le proprie energie e il proprio tempo ad impedire che decine e decine di famiglie si ritrovassero per la strada, a far sì che il quartiere Palestro non fosse abbandonato a se stesso, contribuendo tramite tante attività a renderlo vivo e vivibile, a far sì che chi volesse lottare per difendere i propri diritti e il proprio futuro avesse un posto e la possibilità di farlo. E’ questa l’illegalità che vogliono estirpare da Padova!
Per noi l’illegalità non consiste nell’occupare le case sfitte da anni, ma nel lasciarne centinaia di vuote per favorire la speculazione edilizia, come fa da decenni l’Ater seguendo la sua politica supina alle esigenze del mercato immobiliare.
A Padova ci sono oltre 600 alloggi pubblici vuoti, molti lasciati a marcire, altri abitabili, altri ancora addirittura ristrutturati, a fronte di assegnazioni con il contagocce e a danno di tutti coloro che vivono in situazioni di sovraffollamento o addirittura in macchina.
La stessa azienda che dovrebbe gestire il patrimonio pubblico – commissariata negli ultimi due anni a causa delle molteplici ruberie dei suoi dirigenti (da che pulpito poi blaterano di legalità!) – è infatti responsabile non solo di questa situazione e delle mancate manutenzioni, ma anche del tentativo di espellere i residenti delle case popolari del quartiere Palestro verso i margini delle periferie.
Stando a contatto con le famiglie, abbiamo infatti sentito numerosi casi in cui – a fronte della richiesta di manutenzione da parte degli inquilini – Ater propone piuttosto un altro alloggio a Paltana, a Ponte di Brenta, a Camin, a Mortise…
Infatti le mani dell’Ater e dei palazzinari pian piano si allungano sempre di più sul nostro quartiere, come accade in tante altre città d’Italia, in nome di quella legalità che mira a sfrattare i residenti storici e le famiglie migranti e a relegarli nelle periferie, lontani dal centro che invece è a pochi passi dal nostro quartiere e che lo rende altamente appetibile dal punto di vista immobiliare.
Il punto è anche questo. Non è un caso che recentemente i giornali locali abbiano dato spazio al cosiddetto – e sconosciuto – Movimento del Buon Senso (espressione della Lega) che ha gettato fango sulle esperienze della Palestra Popolare ChinaTown e sul Bios Lab, presenti anch’esse nel quartiere Palestro, reclamandone lo sgombero, nonostante ci siano 80 alloggi Inps sfitti e numerosi locali nella medesima situazione da oltre 20 anni.
Evidentemente a questi signori risulta intollerabile che il patrimonio pubblico abbandonato venga recuperato e finalizzato alle attività popolari senza scopo di lucro.
D’altronde abbiamo capito benissimo di che legalità parlano: quella che permette agli speculatori di lucrare distruggendo i quartieri popolari come il nostro. Questa non è una nostra supposizione: è ormai assodato che dopo l’approvazione della costruzione di Leroy Merlin e della cittadella universitaria, il nostro quartiere (a ridosso delle mura del centro storico) sia divenuto appetibile per le fauci della speculazione.
Lo sgombero di InfoSpazio ChinaTown non è quindi rivolto solo a noi, ma a tutto il quartiere. Per questo le nostre ripetute richieste di trattativa con Ater, per regolarizzare la nostra posizione, sono cadute nel vuoto. Per questo vogliono dapprima eliminare chi non si piega e fa della lotta alla speculazione la sua bandiera. Per questo si vanno moltiplicando i tentativi della Lega – noto partito che fa della guerra tra poveri la sua pratica sociale – di inserirsi nel quartiere mascherata da assistenzialismo (vedi l’associazione Sordi Veneti cui l’Ater a direzione leghista ha assegnato la nostra sede in comodato d’uso gratuito). Sono tutte operazioni che hanno un’unica direzione: consegnare il nostro quartiere agli speculatori.
E gli speculatori purtroppo stanno trovando buoni alleati: l’Ater in prima fila che tiene centinaia di case vuote e che non fa le dovute manutenzioni cercando di incentivare l’esodo dal quartiere, la Lega che in un rione multietnico come il nostro non può che portare divisioni e problemi, i fascisti di Forza Nuova tesi ad inneggiare al nostro sgombero e a complimentarsi con il Questore (quando questo partitino non dovrebbe nemmeno esistere) e, non ultimi, il sindaco Giordani e la giunta che afferma di non poter far nulla, mentre un intero rione viene militarizzato da decine e decine di poliziotti in tenuta antisommossa – e a camionette sempre accese – creando paura e scompiglio tra i residenti e lasciando pesanti interrogativi su chi abbia realmente il potere nella nostra città.
Ma noi non vogliamo assolutamente arrenderci. Da decenni siamo presenti in questo quartiere e non ce ne andremo semplicemente perché ci hanno privato della nostra sede storica. La nostra volontà è quella di continuare a combattere e lottare affinché il quartiere resti agli abitanti che lo abitano e lo fanno vivere, affinché la sete di profitto degli speculatori non si abbatta sulle vite delle famiglie del quartiere, affinché le politiche securitarie, discriminatorie e razziste della Lega Nord non trovino spazio nelle vie del nostro rione.
Per questo facciamo appello a tutti quelli (le organizzazioni e i tantissimi singoli) che in questi giorni ci hanno espresso solidarietà, ci chiedono di tenere duro e di andare avanti, alle varie realtà e associazioni presenti nel nostro quartiere, agli abitanti stessi, di portare avanti insieme questa lotta. Quello in corso non è semplicemente uno scontro tra noi e l’Ater che ha per oggetto la nostra sede, ma una lotta per difendere il quartiere Palestro dalle politiche speculative dell’Ater stesso coadiuvato dalla Lega. Una lotta che riguarda tutti gli antifascisti, gli antirazzisti e gli anticapitalisti della nostra città affinché il rione Palestro non venga consegnato alla sete di profitto delle agenzie immobiliari e degli speculatori.
CHINATOWN RESISTE!
★ SABATO 1 SETTEMBRE ore 17 in piazza Caduti della Resistenza (ex Toselli):
ASSEMBLEA CITTADINA
★ SABATO 8 SETTEMBRE ore 17 CORTEO per le vie del quartiere
Associazione Culturale “Nicola Pasian” – InfoSpazio ChinaTown