Padova, salute pubblica e auto privata
di Rom Vunner
Ti alzi la mattina, esci di casa e leggi che il sindaco Massimo Bitonci impedirà agli africani di entrare a Padova senza certificato medico, ovviamente per Ebola. Allora ti viene spontaneo: più ebola per tutt@!
Il tutto parte da un stato su facebook dove il primo cittadino di Cittadella a divenire sindaco di Padova ha scritto:
Il sindaco è l’autorità sanitaria locale e può emanare ordinanze specifiche, qualora si verifichino emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Il crescente allarme causato dall’epidemia di Ebola, unitamente alla diffusione nel territorio comunale padovano di malattie da tempo debellate, quali per esempio la scabbia, impongono misure straordinarie.
Emergenze sanitarie. Interessante. Forse il sindaco non sa, non lo avranno ancora informato, che Padova è tra le città con la maggiore concentrazione di polveri sottili d’Europa. Già, l’inferno di tangenziali che sono state realizzate ha portato la città e chi ci vive a soffocare. Questo primato ci fa guadagnare qualche centinaio di morti e qualche migliaio di malati cronici l’anno. Niente male come emergenza di salute pubblica.
Purtroppo nessuna ONG patinata pare interessata a promuovere campagne su questo. Nessun quotidiano è interessato a mostrare i lazareti in cui questi malati concludono i loro giorni. Così nessun opinionista ne fa cenno. Sarà un caso che tra le 30 europee più inquinate, 17 siano italiane?
I profughi fanno paura, non per le malattie, non perché richiamano il nostro passato ma, principalmente, perché ci avvisano sul nostro futuro.
Magari qualche giornalista vorrebbe pure scrivere o dire cose del genere… ma i padroni dei media (gli stessi delle auto e del cemento o loro stretti amici) non lo consentono.
Si chiama democrazia. Ma – come scappò detto all’ingenuo Einstein – una democrazia politica senza una democrazia economica è una pesante presa per il culo.