Papere femministe

Tra fumetti, diritto al voto delle donne, conquiste nello spazio e riletture di classici della letteratura femminile

di Maria Teresa Messidoro

 

Come moltə bambinə e ragazzə della mia generazione, sono cresciuta divorando fumetti di tutti i tipi, senza limiti.

A casa mia non c’era la televisione, per scelta dei miei genitori: farà la sua comparsa ormai negli anni del liceo, anche se nelle assolate vacanze estive, potevamo vederla nella casa di mia nonna. Ma i giochi avevano il sopravvento e i programmi televisivi erano relegati ad un paio d’ore dopo cena, nemmeno sempre.

Tra i personaggi dei fumetti non poteva mancare Paperino e la sua squinternata famiglia. Non era ancora il tempo delle alabarde spaziali, dei cartoni animati giapponesi, delle animazioni spumeggianti, dei numerosi canali televisivi e dei portali da cellulare che ora imperversano.

Paperino dicevo: il genere femminile si limitava a Paperina, Nonna Papera e le tre nipotine di Paperina, in Italia conosciute come Ely, Emy e Evy, in inglese invece come April, May e June; le tre sorelle avevano però un ruolo limitato.

Per questo, del tutto casualmente, ho scoperto con piacere che il fumettista statunitense Don Rosa, volendo sistemare l’albero genealogico di Paperino, ha introdotto nel 1993 delle figure femminili molto interessanti, almeno per me. (1)

Incominciamo da Ortensia, indicata come la mamma di Paperino, sorella di Paperon de’ Paperoni.

 

Un caratterino mica da poco questa Ortensia, se manda a stendere nientepopodimeno che il Presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt.

Con tutte le ragioni, visto che la questione del voto alle donne è stata una questione sofferta, risolta proprio negli Stati Uniti soltanto nel 1920, con il XIX Emendamento alla Costituzione del paese.

Il primo paese a ufficializzare il voto alle donne è stata la Nuova Zelanda, nel 1893: questo dicono le statistiche ufficiali. (2)

Ma commettono un errore.

O una dimenticanza.

Perché la Costituzione della Repubblica di Corsica con a capo Pasquale Paoli, stato indipendente dal 1755 al 1769 anche se mai riconosciuto da altri governi, fu pioniera nel campo dei diritti alle donne, dato che garantiva il diritto di voto a tutti gli abitanti, incluso il genere femminile.

Inoltre la Corsica indipendente fu tra le prime nazioni al mondo, assieme alla Svezia nel 1708, a considerare le donne come cittadine.

La costituzione venne redatta a Corte, in lingua italiana, all’epoca lingua ufficiale nell’isola, il 16, 17 e il 18 novembre 1755 e rimase in vigore fino alla definitiva occupazione francese dopo la Battaglia di Ponte Nuovo combattuta l’8 e il 9 maggio 1769.

Con l’annessione alla Francia, la Costituzione còrsa venne abrogata, e di conseguenza anche il suffragio universale maschile e femminile.  Le donne saranno considerate cittadine attive soltanto nel 1944, 189 anni dopo Pasquale Paoli.

Ecco perché ho sempre avuto un debole per la Corsica.

D’altra parte, come ci insegna il film della Cortellesi, C’è ancora domani, in Italia il voto alle donne arriverà nel 1946, mentre in Giappone era stato ufficializzato nel 1945, in Spagna e Portogallo nel 1931.

Scusate la divagazione, torniamo ad Ortensia, anzi a Della.

Della è la sorella gemella di Paperino, madre di Qui, Quo e Qua, e compare per la prima volta il 17 ottobre 1937; a volte è presentata come Anitra, Dumbella, o Thelma. Sarà inserita definitivamente da Don Rosa come Della nell’albero genealogico di Paperino.

Ho scoperto con piacere che Della in alcuni fumetti è stata aviatrice e poi astronauta, diventando protagonista di avventure sulla Luna, dove incontra l’acida tenente Penombra e il più disponibile Generale Lunaris

Vedere qui ad esempio https://youtu.be/9hciEH4PsBo?feature=shared.

In una storia, Della rimane sulla luna dieci anni: mica poco eh? Consideriamo che il primato reale di permanenza nello spazio, che appartiene alla statunitense Peggy Whitson, è di 675 giorni, nemmeno due anni, mentre l’italiana Samantha Cristoforetti vanta una permanenza di 370 giorni, appena poco più di un anno.

Il primato maschile non è poi nemmeno così lontano: 878 giorni, ed appartiene al cosmonauta russo Gennadij Ivanovič Padalka.

Quindi Della polverizza tutti i record di permanenza nello spazio, facendoci sognare e riempiendo di orgoglio noi del genere femminile, troppo spesso vilipeso o sottovalutato.

Ma non è ancora finita qui, perché oltre a Ortensia e Della, ecco Gaia, una paperina che appare per la prima volta in Duck Tales: è la nipote di Bentina Beakley, la Tata, governante di Qui, Quo e Qua; nel 1987 Gaia è una bimba perfettamente inquadrata nello stereotipo bambina vestita di rosa tutta gentilezza e sempre con il peluche.

Ma nel remake del 2017, la conversione è strabiliante: è una aspirante agente segreto e avventuriera esuberante, indossa un gilet rosa e viola, il cipiglio è da guerriera combattente, curiosa e intrepida.

Divertitevi con questo video https://youtu.be/G9nul9t2pMs?feature=shared

Che il femminismo sia approdato anche nei cartoni animati più tradizionali?

Perché, forse, semplicemente qualcosa sta cambiando.

Come dimostra Piccole papere, una storia a fumetti parodia del romanzo per l’infanzia Piccole donne, di Alcott: romanzo che, confesso, conoscevo quasi a memoria.

Nel fumetto, Paperina, blandamente femminista, si scontra con la tradizionalista Nonna Papera e, suo malgrado, scopre che la storia delle piccole papere non è così male come sembrava.

Meg parteciperà ad un ballo con il vestito macchiato, incurante dei giudizi altrui; Jo vince i pregiudizi nel campo letterario e diventa una scrittrice affermata; Amy, inizialmente dama di compagnia del ricco e scorbutico zio, Paperott, si trasforma in una sagace donna d’affari; infine Beth, grazie ad una sua semplice ma geniale invenzione – una bustina di garza per infusi e tisane – riesce a risollevare economicamente la famiglia.

Piccole papere certo, ma per nulla arrendevoli, pronte a rompere il silenzio e la soggezione in un mondo ancora troppo patriarcale e discriminatorio.

Come il nostro.

NOTE

  1. Questa volta il caso ha il volto e la penna del mio amico Carlo, che ringrazio
  2. Qui una mappa che mostra l’anno in cui le donne hanno avuto il diritto di voto in ciascun Paese del mondo https://www.greenme.it/lifestyle/costume-e-societa/mappa-diritto-donne-paesi-mondo/

 

 

 

Teresa Messidoro

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