Parole
di Virginia Woolf (*)
Per chi lavora con le parole, legge parole, ascolta parole, le dipinge, le regala, le fa volare. Per chi mette le parole sul banco degli imputati. E anche per coloro che le parole non possono pronunciarle e per tutti coloro cui è stata sottratta la parola. (dp)
«…Dunque, a chi daremo la colpa? Non ai nostri professori; non ai nostri critici; non ai nostri scrittori; ma alle parole. Sono le parole che vanno incolpate. Sono le più selvagge, le più libere, le più irresponsabili e meno educabili fra le cose. Naturalmente le puoi acchiappare e classificare e piazzarle in ordine alfabetico nei dizionari. Ma le parole non vivono nei dizionari; loro vivono nella mente. Se volete una prova di questo, considerate quanto spesso in momenti di emozione, quando abbiamo più bisogno di parole non ne troviamo nessuna. E il dizionario c’è, a nostra disposizione sono mezzo milione di parole tutte in ordine alfabetico. Ma le sappiamo usare?
[…] E come vivono nella mente? Variamente e stranamente, come molti degli esseri umani vivono gironzolando qui e là, innamorandosi, accompagnandosi…».
(*) dalla registrazione del 29 aprile 1937 di «Craftsmanship», una riflessione di Virginia Woolf sull’arte della scrittura, che troverete anche in audio qui: http://www.letteratura.rai.it/…/on-craft…/29095/default.aspx)
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https://m.youtube.com/watch?list=PL9ADC1B1BF038DCFE&fb_action_ids=908020135916301&index=3&v=w0a3dQWyxKM&fb_action_types=og.shares
UN CHIARIMENTO
Due fedelissimi (della bottega o forse di Mauro Antonio) mi chiedono come mai questo mercoledì non scrive. In effetti Mau non sta ancora bene e tornerà probabilmente fra 14 giorni. Voi pazientate e tifate per lui.