PASCALE CRODAZZU

Un libro racconta la vita di Pasquale Fancello, anarchico dorgalese

di Natalino Piras

Nico Orunesu, Figura-olio su juta e tela-cm 60×120

La fiaccola dell’anarchia, come società di uguali, reca tracce di sarditudine. Nel secolo scorso diversi furono gli anarchici sardi che presero parte a moti rivoluzionari, al biennio rosso (1919 -1920) contro le squadracce fasciste che mettevano a soqquadro le fabbriche e assaltavano le case del popolo. Combatterono, pure senza armi, nella guerra civile spagnola (1936 – 1939).

Ce ne furono anche nella Resistenza. Domenico Golosio di Mamoiada, i fratelli Pompeo e Ferdinando Franchi di Nuoro, Domenico Piredda pure lui di Nuoro, Lorenzo Giannotti (Larenteddu ‘e Colombo) di Bitti, Salvatore Marcello di Sarule, Giovanni Antioco Dettori di Orgosolo, Tommaso Serra di Barrali. E qualche altro. Quelli che non perirono in guerra, quanti non si persero nelle strade dell’emigrazione in Europa, nelle Americhe, a Tunisi, Algeri, quanti attraversarono l’inospitale Francia, quanti patirono nelle miniere del Belgio, tornati nell’Isola presero parte alle occupazioni delle terre insieme a contadini e pastori, andarono alle miniere dell’iglesiente, fortissimi agitatori, finirono in carcere e la loro detenzione fece clamore. I migliori avvocati li difesero: Gonario Pinna, Mario Melis, Umberto Terracini, Tommaso Pedio. Mandavano notizie delle loro gesta al giornale degli anarchici di tutto il mondo: “L’Adunata dei Refrattari”. Erano conosciuti al loro paese e a New York.

L’anarchico dorgalese Pasquale Fancello Crodazzu (1891-1953) tutto questo rappresenta, in tutte queste e altre situazioni fu coinvolto, di tutto questo tramanda memoria.

Però era la sua una storia sconosciuta, solo qualche frammento, voci dell’oralità paesana che ne rimarcavano l’eloquenza, il fascino della parola, l’anticlericalismo. A tirarla fuori dal pericolo della dimenticanza ci hanno pensato Pina e Cipriano Mele, moglie e marito, dorgalesi, compaesani dell’anarchico internazionalista.

Ne è venuto fuori un grande libro: “Pasquale Fancello Crodazzu. Contadino, minatore, giornalista, sempre anarchico” (Il Maestrale, 226 pagine, 18 euro).

Un libro fuori collana e che però, lo si è scoperto ieri[i] nella presentazione alla Biblioteca Satta di Nuoro dall’intervento del regista Salvatore Mereu, pure lui dorgalese, è già una sceneggiatura cinematografica bell’e che pronta.

Pascale Crodazzu è personaggio da romanzo che più non si può. Ma seppe essere, da costruttore di storia e storie, nella temperie del suo tempo. Va oltre. È figura di forte contemporaneità.

Natalino Piras, 17 dicembre 2013

https://www.facebook.com/natalino.piras

Immagini: Nico Orunesu

[i] L’articolo di Piras è del 17 dicembre 2013

https://edizionimaestrale.it/prodotto/pasquale-fancello-crodazzu/

 

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