Pena di morte: due storie dagli Usa e…

… la “disonorata carriera” della sedia elettrica

Con la presentazione e il sommario del nuovo «Foglio di collegamento» del Comitato Paul Rougeau

FINALMENTE PERSEGUIBILI: FECERO CONDANNARE DUE INNOCENTI NEL 1983

In North Carolina è stata definitivamente autorizzata una causa civile contro gli agenti e i detective che fecero condannare a morte il nero Henry Lee McCollum nel 1983 pur sapendo che era innocente.

Come abbiamo scritto a suo tempo, il 2 settembre 2014 in North Carolina sono stati riconosciuti ufficialmente innocenti e messi in libertà Henry Lee McCollum e Leon Brown, due fratellastri di colore, deboli di mente, che avevano passato 30 anni in carcere pur essendo del tutto innocenti. McCollum, che al momento dell’arresto, nel 1983, aveva 19 anni, era stato condannato a morte. Brown, quindicenne al momento dell’arresto, era stato condannato all’ergastolo (1).

Ora (ben cinque anni dopo!) viene data via libera all’azione civile contro coloro che avevano fatto condannare i due innocenti.

Il 31 luglio scorso la Corte federale d’Appello del Quinto Circuito ha confermato la sentenza emessa da una corte della North Carolina che ha consentito a Henry McCollum e Leon Brown di perseguire gli agenti Leroy Allen e Kenneth Snead e i detective Joel Garth Locklear e Kenneth Sealey, per l’arresto, la messa sotto accusa, la privazione del giusto processo nei loro riguardi.

L’azione legale contro gli agenti e i detective fu avviata nel 2015, un anno dopo la liberazione dei due sfortunati neri. Nell’azione legale si affermava che i tutori della legge «forzarono e inventarono le confessioni dei neri e poi, per nascondere il proprio operato scorretto, nascosero in mala fede le prove che dimostravano l’innocenza di McCollum e Brown e nascosero prove specifiche che indicavano che un’altra persona, tale Roscoe Artis, aveva commesso il crimine loro ascritto: lo stupro e l’uccisione dell’undicenne Sabrina Buie». Tra le altre cose i “tutori dell’ordine” fecero firmare ai due neri la confessione di aver commesso il crimine dicendo loro che si trattava di un documento che avrebbe consentito la loro liberazione. Tutto ciò dopo aver urlato e minacciato McCollum di mandarlo nella camera a gas se non avesse confessato, insultandolo con epiteti razzisti.

Ricordiamo il triste record battuto da Henry Lee McCollum: quello della più lunga permanenza nel braccio della morte della North Carolina.

(1) vedi numero 216

NON HA UCCISO NESSUNO NEL 1986, ORA È MORTO SULLA SEDIA ELETTRICA

Messo sulla sedia elettrica piangente ed ucciso in Tennessee il complice di un duplice omicidio avvento nel 1986. Colui che uccise due donne ricevette l’ergastolo con possibilità di liberazione.

Il 15 agosto Stephen Micheal West è stato ucciso sulla sedia elettrica 33 anni dopo essere stato condannato a morte per complicità nell’uccisione di Wanda Romines, di 51 anni, e della figlia quindicenne di lei, Sheila, nei pressi di Knoxville in Tennessee nel 1986.

Nella petizione per la grazia a Stephen West, i suoi avvocati hanno scritto che il suo amico 17enne Ronnie Martin aveva provato ad avere un rapporto con Sheila Romines ed era rimasto mortificato quando era stato respinto. Hanno scritto che Martin, prima di pugnalare a morte le due donne, aveva costretto West, che all’epoca aveva 23 anni, a violentare Sheila.

Gli avvocati hanno anche fatto notare che West fu processato per primo e che la giuria non ascoltò una registrazione audio in cui Martin nel corso del proprio processo (1) ammetteva di essere stato lui a uccidere le due donne. Hanno scritto che Martin minacciò di morte West e la di lui moglie, allora incinta, se West l’avesse accusato dei crimini.

Due dei giurati del processo a West, che nel 1986 avevano votato per la condanna a morte, hanno detto ai suoi avvocati di essere a favore della clemenza. Nonostante ciò il governatore Bill Lee ha dichiarato nel pomeriggio del 14 agosto che non avrebbe fermato l’esecuzione.

West ha scelto di essere ucciso sulla sedia elettrica ritenendo che l’iniezione letale fosse più dolorosa dell’elettrocuzione (2).

Le tende della stanza dell’esecuzione si sono aperte alle 19:15’ del 15 agosto, mostrando West, in pianto, legato alla sedia elettrica.

Il direttore del carcere Tony Mays ha chiesto a West se avesse qualcosa da dire. West ha risposto facendo riferimento alle Scritture. «All’inizio, Dio creò l’uomo» ha detto, fermandosi mentre continuava a piangere. «E Gesù pianse. È tutto».

Dopo la dichiarazione finale, i membri della squadra di esecuzione hanno legato un elmetto in testa al condannato e gli hanno messo un sudario sul viso. Alle 19:19’ il corpo di West ha sobbalzato verso l’alto mentre veniva somministrata la prima scossa elettrica. Il suo corpo è tornato sulla sedia per pochi secondi, prima di alzarsi di nuovo per una seconda scossa elettrica.

West è stato dichiarato morto alle 19:27’. Si è sciolta così la manifestazione contro la pena di morte tenuta da una ventina di persone nei pressi della prigione di Nashville in cui veniva ucciso West.

West è nato in un istituto psichiatrico, dove sua madre era stata mandata dopo aver tentato il suicidio mentre era incinta di lui. Da ragazzo fu abusato.

Il personale della prigione ha curato West per gravi disturbi mentali per anni, dandogli potenti farmaci antipsicotici che uno psichiatra ha descritto in un tribunale come «camicia di forza chimica». In un’ampia valutazione psichiatrica del 2002, il dottor Richard Dudley ha scritto che, secondo la sua opinione, West «soffriva di un disturbo mentale» al momento delle uccisioni che lo hanno mandato nel braccio della morte. Dudley afferma anche che «il disturbo mentale di West era del tipo che sarebbe stato rilevante sia per la sua difesa durante la fase del suo processo volta ad accertarne la colpevolezza sia per la mitigazione della pena». La salute mentale di West non è stata discussa durante il suo processo.

Il team legale di West ha rilasciato questa dichiarazione dopo l’esecuzione: «Siamo profondamente delusi dal fatto che lo Stato del Tennessee sia andato avanti con l’esecuzione di un uomo a cui lo Stato ha diagnosticato una grave malattia mentale; un uomo di profonda fede che ha avuto un impatto positivo su coloro che lo circondano da decenni; e un uomo che secondo prove schiaccianti non ha commesso questi omicidi ma si è comunque assunto la responsabilità personale per il proprio coinvolgimento in questi crimini. Non crediamo che le decisioni dei tribunali e, da ultimo, del Governatore riflettano l’atteggiamento orientato al perdono e alla misericordia dei cittadini di questo stato».

West è il quinto prigioniero del Tennessee ad essere giustiziato dall’agosto 2018. Un’altra esecuzione è prevista per quest’anno – quella di Lee Hall il 5 dicembre – e due sono attualmente in programma per il 2020. Lo stato del Tennessee non ha messo a morte con questo ritmo così tanti prigionieri dagli anni ’40.

Rick Halperin precisa che West è l’undicesimo detenuto giustiziato quest’anno negli Stati Uniti e il 1501esimo da quando la nazione ha ripreso le esecuzioni capitali il 17 gennaio 1977.

(1) Ronnie Martin, minorenne all’epoca del crimine, fu condannato all’ergastolo con possibilità di liberazione sulla parola dopo 30 anni di detenzione.

  1. Prima di Stephen West sulla sedia elettrica del Tennessee sono stati uccisi l’anno scorso David Miller ed Edmund Zagorski (vedi numeri 253, 254)

LA PRIMA ESECUZIONE SULLA SEDIA ELETTRICA AVVENNE NEL 1890

L’uso della sedia elettrica, oggi in declino, esplose negli Stati Uniti d’America nel 1890.

La prima esecuzione con la sedia elettrica fu portata a termine il 6 agosto del 1890 a New York, quando fu ucciso William Kemmler, un venditore ambulante di frutta e verdura che aveva ucciso la moglie con un’accetta per gelosia il 29 marzo 1899.

Kemmler si aspettava di essere impiccato. E invece fu il primo condannato a morte a salire sulla sedia elettrica.

Quella di William Kemmler fu un’esecuzione “mal riuscita” con il corpo del condannato sanguinante che prese fuoco.

Il New York Times scrisse che gli spettatori rimasero terrorizzati dall’orrendo spettacolo e che il corpo bruciato emanava un odore tremendo.

L’orribile esecuzione di Kemmler non impedì il moltiplicarsi delle esecuzioni sulla sedia elettrica da allora in poi in molti stati. Negli ultimi anni l’uso dell’elettrocuzione si è però molto ristretto. Oggi la sedia elettrica può essere usata solo in Alabama, Florida, South Carolina, Kentucky, Tennessee e Virginia. L’Arkansas e l’Oklahoma potrebbero ricorrere alla sedia elettrica solo qualora non potessero usare l’iniezione letale.

LA PRESENTAZIONE

Il numero 262 del nostro «Foglio di Collegamento» (il cui sommario è riportato qui sotto) contiene svariate cattive notizie a cominciare da quella dell’esecuzione in Texas del nostro amico Larry Swearingen.

Larry era colpevole dell’omicidio per il quale è fu condannato a morte nel 2000? Crediamo che il secondo articolo, scritto in extremis dallo stesso Larry, ci aiuti a farci un’idea in merito. (Ovviamente anche se colpevole Larry non doveva essere condannato a morte).

In Florida, nonostante l’avvento di un nuovo governatore, Ron DeSantis, continuano le esecuzioni e continua la missione del nostro amico Dale Recinella cappellano laico cattolico nel braccio della morte di quello stato.

Una buona notizia è quella del via libera in North Carolina, sia pure con 30 anni di ritardo, al perseguimento in sede civile di due agenti che fecero condannare a morte il nero disabile mentale Lee McCollum sapendo che era innocente.

Due articoli sull’Iran ci ricordano che la piaga della pena di morte non affligge solo gli Stati Uniti d’America.

Giuseppe Lodoli per il Comitato Paul Rougeau

 

SOMMARIO

1) Persa la battaglia ventennale per salvare Larry Swearingen                   

2) In extremis Larry scrive in sua difesa                                                

3) Gary Ray Bowles muore in Florida assistito da Dale Recinella    

4) Messaggio inviatoci da Dale dopo l’esecuzione di Bowles             

5) Finalmente perseguibili: fecero condannare due innocenti nel 1983       

6) Non ha ucciso nessuno nel 1986, ora è morto sulla sedia elettrica     

7) La prima esecuzione sulla sedia elettrica avvenne nel 1890             

8) Più di 3800 esecuzioni in Iran sotto la presidenza Rouhani              

9) Notiziario: Iran, Texas    

Vi ricordo che gli articoli pubblicati nei numeri precedenti del «Foglio di Collegamento» (ai quali rimandano le note in calce ad alcuni articoli di questo numero) si trovano nel nostro sito: www.comitatopaulrougeau.org

Pagina Facebook: Amici e sostenitori comitato Paul Rougeau contro la pena di morte

Mi raccomando: scriveteci all’indirizzo paulrougeau@tiscali.it per comunicarci il vostro parere su quanto scriviamo, per chiederci ulteriori informazioni riguardo ai temi trattati,  per domandarci dell’andamento delle campagne in corso, per comunicarci il vostro accordo o il vostro disaccordo sulle posizioni che assumiamo.

Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 31 agosto 2019

AIUTIAMOCI A TROVARE NUOVI ADERENTI

È di vitale importanza per il Comitato potersi giovare dell’entusiasmo e delle risorse personali di nuovi aderenti. Pertanto facciamo affidamento sui nostri soci pregandoli di trovare altre persone sensibili alla problematica della pena di morte disposte ad iscriversi alla nostra associazione.

Cercate soci disposti anche soltanto a versare la quota sociale.

Cercate soci attivi. Chiunque può diventare un socio ATTIVO facente parte dello staff del Comitato Paul Rougeau.

Cercate volontari disposti ad andare a parlare nelle scuole dopo un periodo di formazione al se­guito di soci già esperti.

Cercate amici con cui lavorare per il nostro sito Web, per le tradu­zioni. Occorre qualcuno che mandi avanti i libri in corso di pubblicazione, produca magliette e mate­riale promozionale, orga­nizzi campagne e azioni urgenti, si occupi della gestione dei soci, della raccolta fondi ecc.

Se ogni socio riuscisse ad ottenere l’iscrizione di un’altra persona, l’efficacia della

nostra azione aumenterebbe enormemente!

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TUTTE LE IMMAGINI – tranne quella sulla sedia elettrica – sono riprese dal progetto «Windows on Death Row» che incrocia i disegni e le pitture dei prigionieri in attesa della loro esecuzione con lo sguardo dei grandi vignettisti statunitensi.

Forte dei suoi contatti come vignettista per «New York Times» e come co-fondatore assieme a Plantu della «Fondazione Cartooning for Peace», Patrick Chappatte ha chiesto ai suoi colleghi americani di partecipare al suo progetto. Le vignette che la “bottega” ha ripreso in questo post sono di Nick Anderson, di Liza Donnelly, di Mike Luckovich e di Matt Wuerker oltrechè di Chappatte.

Se non conoscete l’inglese qui www.swissinfo.ch › ita › multimedia › la -matita-nella-piaga_i-vigne…  trovate la traduzione.

Giuseppe Lodoli
Ex insegnante di fisica (senza educazione). Presidente del Comitato Paul Rougeau per il sostegno dei condannati a morte degli Stati Uniti.
Lavora in una scuola di Italiano per stranieri di Sabaudia (LT) (piu' che altro come bidello).

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