Pena di morte: notizie pessime e qualcuna buona

dal «Foglio di collegamento» del Comitato Paul Rougeau

UCCISO IN TENNESSEE, DOPO 35 ANNI DALLA CONDANNA, UN UOMO REDENTO

Quasi nessuno in Tennessee voleva che si procedesse con l’esecuzione di Nick Sutton, un uomo diventato un detenuto modello. Ci sono state manifestazioni in suo favore, hanno chiesto per lui la grazia persino 5 membri della giuria che lo condannò a morte tanti anni fa. Ed hanno chiesto la grazia sette ex appartenenti al personale carcerario, 3 dei quali ricordavano che Sutton aveva salvato loro la vita. Niente da fare: il Governatore Bill Lee si è rifiutato di concedere clemenza. Dopo aver pronunciato bellissime parole il condannato è morto sulla sedia elettrica alla 19:26’ del 20 febbraio.

La sera del 20 febbraio il 58-enne Nick Sutton, condannato a morte nel 1985, è stato messo sulla sedia elettrica nel carcere di massima sicurezza di Riverbend a Nashville in Tennessee.

L’esecuzione del condannato non ha fatto piacere a nessuno, neanche ai sostenitori della pena capitale. Gli stessi parenti delle vittime di Sutton erano favorevoli alla grazia.

Alcune decine di persone contrarie alla pena di morte si sono radunate nel posto loro assegnato accanto al carcere di Riverbend, per ricordare le vittime, per pregare per Nick Sutton e per opporsi agli omicidi di Stato. Al contrario l’area destinata ai sostenitori della pena di morte è rimasta vuota finché un solo uomo vestito da cowboy alle 7 di sera è entrato in quell’area e ha cominciato a schiamazzare. I cronisti hanno precisato trattarsi un noto habitué delle esecuzioni.

La vita di Nick Sutton è stata tragica: a 18 anni, appena uscito da un’infanzia brutale e in preda all’abuso di sostanze dopanti, aveva ucciso Charles Almon, John Large e la propria nonna, Dorothy Sutton. Per questi omicidi era stato condannato all’ergastolo. Trascorsi 5 anni, nel 1985, fu accusato dell’accoltellamento mortale di un compagno di prigionia, Carl Estep, che aveva minacciato di morte Sutton durante un alterco per questioni di droga. Per l’uccisione di Estep, Sutton fu condannato a morte.

Durante gli anni trascorsi in carcere Nick Sutton è molto cambiato, circondato da volontari e amici che lo hanno aiutato a cambiar vita. Si è anche sposato con l’amatissima Reba 26 anni fa.

35 anni dopo la condanna Nick Sutton era un altro uomo e nessuno chiedeva più la sua morte.

Durante la veglia tenutasi la sera dell’esecuzione, alcune decine di persone che avevano conosciuto Sutton nel corso degli anni – dai cappellani, ai visitatori, agli studenti universitari che lo hanno incontrato durante le lezioni tenute in carcere – hanno parlato di lui come di un amico.

La richiesta di clemenza al Governatore Bill Lee era stata condivisa anche da 7 ex dipendenti della prigione, tra cui 3 che sostenevano che Sutton aveva salvato loro la vita. Anche 5 membri della giuria che condannò a morte Sutton nel 1985 si sono espressi per la clemenza.

Ma nulla ha potuto evitare l’esecuzione della condanna. Il 19 febbraio il Governatore ha fatto sapere di non voler intervenire.

Nick Sutton è stato dichiarato morto sulla sedia elettrica del Tennessee alle 19:26’ del 20 febbraio.

Dopo l’esecuzione, il Vice Governatore Randy McNally ha twittato: “Stasera è stata fatta giustizia e spero che questo porti un po’ di pace alle famiglie delle vittime”.

In realtà i familiari delle vittime di Sutton avevano sostenuto pubblicamente la sua richiesta di clemenza. Il nipote di Almon, Charles Maynard, aveva detto che la misericordia, non l’’esecuzione, avrebbe onorato la sua parente uccisa.

“Non ci sono nemmeno vittime sopravvissute che chiedono vendetta”, ha dichiarato alla CBS News Evan Mandery, professore al John Jay College of Criminal Justice e esperto di pena di morte. “Sul libro mastro pro e contro, non riesco a trovare nulla sul lato pro esecuzione”.

Nick Sutton prima di essere ucciso aveva detto:

“Non rinunciare mai al potere di Gesù Cristo di prendere le situazioni impossibili e correggerle”.

Lui può riparare qualunque cosa che si sia rotta. Lui ha riparato me”.

Mi sono fatto molti amici lungo il cammino e molte persone hanno arricchito la mia vita. Mi hanno raggiunto e mi hanno tirato su e gliene sono grato. Ho avuto il privilegio di essere sposato con la donna più bella, che è una grande serva di Dio. Senza di lei non avrei fatto i progressi che ho fatto. Spero di fare un lavoro molto migliore nella prossima vita di quello che ho fatto in questa. Se posso lasciare una cosa a tutti voi, è l’invito a non rinunciare mai alla capacità di Gesù Cristo di risolvere i problemi. Lui può risolvere qualsiasi cosa. Non sottovalutate mai la Sua capacità. Ha reso la mia vita significativa e fruttuosa attraverso i miei rapporti con la famiglia e gli amici. Così, anche nella mia morte, ne sono uscito vincitore. Dio mi ha dato tutto.”

Più tardi, ha aggiunto: “Sono solo grato di essere un servo di Dio, e non vedo l’ora di essere alla sua presenza – e vi ringrazio”.

L’asserito scopo della sua condanna era quello di togliere la vita ad un ventitreenne violento e impenitente. Ma quel ragazzo è morto da molto tempo. L’uomo che è stato giustiziato in Tennessee questa settimana era, a detta di tutti, qualcosa di nuovo.

La mattina dopo l’esecuzione, Kevin Sharp – un ex giudice federale che ha redatto la domanda di grazia di Sutton – stava ancora cercando di elaborare l’esperienza vissuta. “Non so che dire perché sono furibondo”, ha dichiarato.

Kevin Sharp ha visto Sutton per l’ultima volta martedì, prima che il governatore annunciasse il respingimento della richiesta di clemenza. Ciò che fa arrabbiare Sharp ora è il fatto che il Governatore Lee, un uomo che parla apertamente della sua fede nel redentore Gesù Cristo, non abbia voluto risparmiare la vita del condannato.

PRATICAMENTE ABOLITA LA PENA DI MORTE IN COLORADO

La Camera dei Rappresentanti del Colorado, dopo un lungo ed acceso dibattito, il 26 febbraio ha approvato la legge che abolisce la pena di morte. Essendo già stata approvata del Senato, la legge abolizionista per andare in vigore ha bisogno solo della firma del Governatore Jared Polis, un abolizionista.

I deputati del Colorado, con occhi annebbiati dalla stanchezza, hanno votato la legge di abolizione della pena di morte intorno alle 4 del mattino di mercoledì 26 febbraio, dopo circa 11 ore di discussione.

La legge abolizionista è stata approvata con 38 voti a favore e 27 contrari.

La maggior parte del tempo è stata occupata dai Repubblicani, contrari all’abolizione, che hanno tenuto discorsi ed hanno proposto inutilmente emendamenti alla legge abolizionista. I Repubblicani hanno utilizzato un paio d’ore di dibattito chiedendo che gli elettori fossero chiamati a decidere in merito tramite un referendum ma i Democratici hanno rintuzzato i loro attacchi.

“Non ho intenzione di schivare i problemi difficili scaricandoli sul popolo”, ha detto la deputata di Fort Collins, Jeni Arndt, sponsor della legge abolizionista. “Noi siamo il popolo”.

A un certo punto il deputato repubblicano Steve Humphrey ha cominciato a leggere la Bibbia e ha proseguito per 39 minuti.

Il blocco dell’approvazione della legge è stato considerato un lavoro di squadra dai Repubblicani, anche se gli interventi dei deputati Dave Williams, Terri Carver, Richard Holtorf, Larry Liston e Lori Saine sono stati particolarmente importanti.

“Una parte di questa assemblea ha difeso le famiglie e le vittime”, ha detto Lori Saine. “Una parte ha difeso i criminali”.

I Democratici sono riusciti a parlare solo dopo mezzanotte.

Il tono della discussione è stato per lo più tragico. Lo è stato in particolare quando il deputato democratico Tom Sullivan, ha parlato di suo figlio Alex, che fu ucciso in una famosa sparatoria nel teatro di Aurora, il cui assassino non ha ricevuto la pena di morte.

Già approvata dal Senato, dopo l’approvazione della Camera la legge abolizionista è stata inviata al Governatore democratico Jared Polis, che si è impegnato a firmarla nel giro di due settimane.

È quindi pressoché sicuro che il Colorado diventerà presto il 22-esimo stato USA ad abolire la pena di morte.

La legge abolizionista varrà per il futuro e non si applicherà ai tre uomini già nel braccio della morte del Colorado. Tuttavia il governatore Polis ha detto che prenderà in considerazione la concessione della clemenza per loro, se richiesta.

Robert Ray e Sir Mario Owens sono entrambi nel braccio della morte per l’uccisione di Javad Marshall-Fields, figlio della senatrice Rhonda Fields, e della sua fidanzata, Vivian Wolfe. I due giovani furono uccisi mentre percorrevano in auto una strada nella periferia di Denver nel 2005.

La terza persona nel braccio della morte del Colorado è Nathan Dunlap, condannato per la brutale uccisione a colpi di arma da fuoco di quattro persone all’interno del ristorante Chuck E. Cheese di Aurora nel lontano 1993. Nel 2013, l’allora Governatore John Hickenlooper rinviò a tempo indeterminato la sua esecuzione.

WASHINGTON È ABOLIZIONISTA DI FATTO, ORA LO DIVENTERÀ PER LEGGE

La stato di Washington non esegue più condanne a morte. Una legge abolizionista è stata approvata a larga maggioranza dal Senato il 31 gennaio. Ci si aspetta che quest’anno anche la Camera dei Rapprentanti la approvi. Ciò anche se negli ultimi tre anni tale ramo del parlamanto si è rifiutato di farlo.

Il 31 gennaio la proposta di legge per l’abolizione della pena di morte è stata approvata dal Senato dello stato di Washington con un’ampia maggioranza: 28 voti a favore, 18 contro.

Se la legge abolizionista verrà approvata anche dalla Camera dei Rappresentanti diventerà irreversibile il blocco delle esecuzioni conseguente ad una decisione presa della Corte Suprema di tale stato: nel 2018 la Corte Suprema dichiarò contraria alla costituzione la pena di morte per come era amministrata, in quanto inflitta in modo “arbitrario e razzista”. Allora le sentenze capitali venivano emesse solo in 3 delle 39 contee dello stato di Washington e la probabilità di essere condannti a morte per i neri era quattro volte maggiore che per i bianchi.

Il quella occasione tutte le 8 condanne a morte in essere furono commutate in ergastolo senza possibilità di liberazione.

Negli ultimi tre anni l’abolizione della pena capitale, approvata dal Senato per tre volte, non è passata alla Camera dei Rappresentanti.

Ora la mutata configurazione politica della Camera dei Rappresentanti fa ritenere che l’abrogazione della pena di morte sarà contenuta in una legge che il Governatore Jay Inslee, un abolizionista convinto, sottoscriverà sicuramente. Ricordiamo che Jay Inslee nel 2014 impose una moratoria rifiutandosi di firmare gli ordini di esecuzione (1).

La pena di morte è stata poco usata nello stato di Washington in cui sono state portate a termine solo 78 esecuzioni capitali a partire dal 1904, l’ultima delle quali il 10 settembre 2010 quando fu ucciso tale Cal Coburn Brown. É ora di finirla.

  1. Vedi numero 234

LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO FOGLIO DI COLLEGAMENTO

Il primo articolo parla di un uomo del Tennessee che compì numerosi folli omicidi nel 1985 ucciso ora sulla sedia elettrica nonostante abbia percorso un indubbio esemplare cammino di redenzione.

Vari articoli riportano notizie, positive o negative, riguardanti gli Stati Uniti d’America. Un articolo torna sulla terribile situazione dell’Arabia Saudita, paese in cui si mettono a morte anche pacifici oppositori del regime imposto dal principe Mohammed bin Salman.

Un centesimo di questo numero è dedicato al coronavirus: in Cina si possono ricevere pene severe e perfino la pena di morte se non ci si comporta correttamente nel corso dell’attuale emergenza.

In fondo si parla di pena di morte in Europa con un articolo sul boia francese Deibler. Questo articolo “storico” ci aiuta a comprendere l’orrore e il sadismo nascosti nella pena di morte attuale, diretta discendente della pena di morte dei secoli scorsi.

Vi ricordo che gli articoli pubblicati nei numeri precedenti del Foglio di Collegamento, ai quali rimandano le note in calce ad alcuni articoli di questo numero, si trovano nel nostro sito www.comitatopaulrougeau.org

Giuseppe Lodoli
per il Comitato Paul Rougeau

 

SOMMARIO DEL FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU

Numero 268 – Febbraio 2020

Ucciso in Tennessee, dopo 35 anni dalla condanna, un uomo redento

Seconda esecuzione capitale in Texas nel 2020: ucciso Abel Ochoa    

Fissata un’udienza per ascoltare un testimone a favore di Dailey

Rodney Reed salvo in Texas? Neanche per sogno.

Notevolmente peggiorate le condizioni di detenzione in Texas

Praticamente abolita la pena di morte in Colorado

Washington è abolizionista di fatto, ora lo diventerà per legge

Un’occhiata all’interno della camera della morte dell’Oregon

La Corte Criminale Speciale saudita silenzia le voci critiche

I diari spaventosamente dettagliati del boia francese Deibler

Notiziario: Cina, Giappone, Iran, Ohio, Somalia

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Cercate soci disposti anche soltanto a versare la quota sociale.

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LA FOTOGRAFIA IN ALTO E’ DI NICK SUTTON

Le altre immagini sono scelte dalla “bottega” e riprese dalla rete.

 

Giuseppe Lodoli
Ex insegnante di fisica (senza educazione). Presidente del Comitato Paul Rougeau per il sostegno dei condannati a morte degli Stati Uniti.
Lavora in una scuola di Italiano per stranieri di Sabaudia (LT) (piu' che altro come bidello).

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