El Salvador-Italia: un viaggio inclusivo con …

… con lAssociazione Los Angelitos (che difende i diritti dell’infanzia con disabilità) e Lisangà. Un progetto che chiediamo di sostenere.

di Maria Teresa Messidoro (*)

Non è un paese per giovani.

Né per le donne.

Né tantomeno per le persone con disabilità (1)

Sto parlando di El Salvador, dove secondo la Encuesta Nacional de Personas con discapacidad, realizzata nel 2015, vivono 343 mila persone con disabilità, corrispondenti all’8% circa della popolazione con più di 18 anni.

Di queste persone, poco più della metà, 191 mila, sono donne.

Nel paese centroamericano, la disabilità non è all’ordine del giorno, viceversa è sempre stata trascurata e ignorata. Nonostante la entrata in vigore della Ley Especial de Inclusión il primo gennaio 2021, nessuno degli ultimi governi è stato in grado di formulare il Reglamento de Ley, necessario per la sua applicazione.

Fotografia tratta da https://www.asociacionlosangelitos.org/index.php/documentos/galerias-fotograficas/item/138-acampada-por-la-inclusion

 

Non è stato nemmeno installato, come invece previsto dalla legge, un tribunale specifico sanzionatore nel tema delle violazioni di diritti nei confronti di persone con disabilità: finché non sarà introdotto, non esisterà il diritto delle persone con disabilità a denunciare le ingiustizie subite, né sarà possibile aprire delle indagini che portino alla individuazione di responsabili di eventuali violazioni.

Nel 2008 El Salvador ha ratificato la Convención sobre los Derechos de las Personas con Discapacidad della ONU, senza poi concretizzarla, al di là di alcune azioni mediatiche da parte della segreteria della Primera Dama, Gabriela Rodríguez de Bukele, azioni fondamentalmente assistenzialiste e che non implicano una reale garanzia dei diritti delle persone salvadoregne con disabilità.

In questo contesto si inserisce il lavoro dell’Associazione Los Angelitos, una associazione salvadoregna di volontariato, che opera dal 2004 in cinque delle quattordici regioni di El Salvador, in collaborazione con circa 700 famiglie di soggetti con disabilità. A partire dalle richieste di ALGES, l’associazione di invalidi di guerra, Los Angelitos ha elaborato un progetto di Riabilitazione basato sulla comunità, RBC, coinvolgendo oltre agli invalidi un crescente numero di bambine e bambini con disabilità. Sono le stesse famiglie di queste persone particolarmente fragili a dare vita e condurre il lavoro dell’associazione, supportata da organizzazioni internazionali, soprattutto tedesche e svizzere.

Le parole chiave dell’Associazione Los Angelitos sono Unità, Forza e Inclusione.

 

Foto tratta da https://www.asociacionlosangelitos.org/index.php/sala-de-prensa/boletines/item/200-3-ano-2023

 

La scommessa di Los Angelitos è quella di riuscire a difendere i diritti dell’infanzia con disabilità, migliorare la sua qualità di vita e promuovere l’appoggio mutuo tra le famiglie coinvolte, a partire proprio dall’area rurale, dove maggiormente si vivono le condizioni di esclusione in tutti gli ambiti della vita.

San Francisco Echeverría (SFE) è un piccolo cantón (frazione) di Tejutepeque, nella regione di Cabañas, dove dal 2011 esiste un Comitato locale di Los Angelitos, che dal 2012 è riuscito a garantire ad una decina di persone con disabilità delle terapie fisiche e psicologiche adeguate. La presidentessa del Comitato Los Angelitos di SFE è Veronica Irhaeta, poco più che trentenne, sposata con una unica figlia, Iliana Alexandra, di dieci anni, affetta da problemi congeniti che le impediscono di camminare e parlare.

La terapista assunta da Los Angelitos a SFE si chiama Maria Marleny Rivas Vargas, anche lei poco più che trentenne. Rimasta orfana da piccola di entrambi i genitori, viene affidata alle cure della nonna e della zia, lavorando con loro nei campi. Grazie a una borsa di studio statale, riesce a diplomarsi nel 2012 come tecnica di ingegneria e decide di sposarsi. Ora ha due figli, uno ancora piccolo. In un pomeriggio del 2016, come lei stessa racconta, riceve la visita delle madri del Comitato locale di Los Angelitos che le propongono di lavorare con loro; immediatamente accetta e dal gennaio 2017, dopo un corso di formazione, viene assunta come promotrice di RBC.

Lavora in alcune piccole comunità, tra cui SFE, dove, dal 2020, grazie all’Associazione Lisangà culture in movimento, riesce a portare a 2 le giornate di fisioterapia. Anche durante la pandemia, quando le sedute erano state sospese, Lisangà continua a garantirne lo stipendio.

 

Foto archivio Comitato Los Angelitos di San Francisco Echeverría

 

Quest’anno, Los Angelitos e Lisangà culture in movimento hanno elaborato un progetto, a partire da un sogno: superare le barriere e far viaggiare, in nome dell’inclusione e della solidarietà, una delegazione di SFE, composta da un ragazzo down, Juan Carlos, sua mamma, doña Dominga, e la fisioterapista Marleny.

Un viaggio da El Salvador all’Italia, per costruire ponti inclusivi e per progettare un altro viaggio, quello di ragazzi e ragazze con disabilità, accompagnati da familiari e terapisti, dall’Italia a El Salvador, giù giù, fino alla comunità di SFE.

Abbiamo bisogno di raccogliere 3 mila euro per il viaggio, previsto per aprile 2024, condiviso con  l’organizzazione svizzera Eirene Suisse, che riceverà la stessa delegazione.

I fondi raccolti saranno utilizzati per l’acquisto dei biglietti aerei dei 3 componenti della delegazione, e per la loro copertura assicurativa.

Ecco il link della campagna, da divulgare e da utilizzare per inviare il proprio contributo:

https://gofund.me/4131ce45

Per info:

lisanga.salvador@gmail.com

NOTE

1. Utilizzando il termine disabilità mi rifaccio a questo articolo Parlare di disabilità: quali sono le parole corrette da usare, https://www.fanpage.it/attualita/parlare-di-disabilita-quali-sono-le-parole-corrette-da-usare/

 

  • Vicepresidentessa Associazione Lisangà culture in movimento
Teresa Messidoro

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