Perchè l’Italia non cambia strada?
Campagna di Greenpeace all’insegna della rivoluzione urbana
di Greenpeace Italia
Quante volte, rientrando da un viaggio in una capitale europea, hai pensato a quanto invece siano invivibili le nostre grandi città?
Mentre noi continuiamo a muoverci ogni giorno nelle nostre giungle urbane, nel resto d’Europa -grazie a politiche e investimenti coraggiosi- le città si stanno trasformando: con un trasporto pubblico efficiente, infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclistica e sharing mobility. Il risultato? Meno inquinamento, meno rumore, meno parcheggi e più aree verdi per la socialità.
Perchè l’Italia non cambia strada?
Lo stiamo chiedendo direttamente ai sindaci delle quattro città italiane dove la qualità dell’aria –a causa degli elevati livello di smog– è tra le peggiori del Paese. UNISCITI A NOI!
L’IPCC prevede che, al 2050, la popolazione mondiale sarà di 10 miliardi di persone, e due terzi di queste risiederanno in grandi centri urbani.
Consentire a queste persone di muoversi senza impatti negativi sulla loro salute e quella del Pianeta: questa è la grande sfida della mobilità sostenibile.
Non solo a Copenaghen, ma anche a Parigi, Londra, Budapest, Lubiana e Berlino i Sindaci stanno affrontando questa sfida.
Non possiamo permetterci altro tempo: anche in Italia i governi locali devono impegnarsi per far compiere alle nostre città un salto verso il futuro, senza ascoltare le lobby dell’industria automobilistica.
Unisciti a noi: mettiamo in movimento le nostre città! Firma la petizione
…ma per timore di perdere consensi elettorali, nulla cambia!
Si promettono ripristino del tram, messa in sicurezza del trasporto ferroviario metropolitano, più autobus, più sicurezza stradale, quadruplicamento dell’A14, nuove strade, ecc, ma non vogliono parlare di limiti alla circolazione dei mezzi privati o di nuove pedonalizzazione, niente nuovi ripristini di ferrovie metropolitane dismesse là dove mancano: così affrontano il PUMS nella Città Metropolitana di Bologna!