Pianificazione (di Pabuda)
adesso come adesso
l’ospedale, per morirci,
non mi fa paura.
con le forze e
la chiarezza che ho
adesso come adesso
arrivo addirittura
a considerare:
il personale ospedaliero
sarebbe molto
verosimilmente
la porzione d’umanità
più titolata,
tranquilla e preparata
per regalarmi
le speciali attenzioni
che, tutto sommato,
immagino facciano piacere
in quel genere di situazioni.
però,
penso ugualmente
che potrebbe essermi d’aiuto
per dare sereno al mondo
l’ultimo saluto
riconoscere lenzuola mie…
sentire pareti note attorno e,
soprattutto,
fissare ancora qualche attimo
il soffitto che conosco
centimetro a centimetro.
questo, a parte altri imprevisti,
è il dilemma
che manda a gambe all’aria
ogni pretesa di pianificazione.
adesso come adesso.
BREVISSIMA NOTA
Oggi due neuropoesie invece di una. Io sono contento e voi? Vi ricordo che se ancora non siete sazi…. Pabuda ha un blog (db)