Pianoro :7mila evacuati e una domanda…
… scomoda: per i bombardamenti “eccessivi” nessuno paga?
di Vito Totire (*)
Pare di proporre una “quisquiglia” e persino di tipo ideologico nell’accezione deteriore del termine. D’altra parte nessun tribunale penale internazionale è stato istituito per processare gli autori dell’olocausto nucleare di Hiroshima e Nagasaki e allora è credibile chiamare i governi attuali dei Paesi che hanno effettuato “bombardamenti eccessivi” a pagare, almeno sul piano economico (che tuttavia sarebbe un’ammissione e un riconoscimento morale) per i danni che i capi di Stato in passato hanno fatto?
Sul disagio di 7.000 evacuati temporanei (**) a Pianoro “chiudiamo un occhio”? Visto che il (fu) movimento pacifista italiano è in letargo e che stiamo chiudendo gli occhi su ben altre evacuazioni e massacri in corso anche “grazie” a bombe fabbricate in territorio italiano allora si può lasciare un evento che per la popolazione equivale al distress di una sia pure spiacevole gita obbligata fuori porta (pur senza sottovalutare il particolare disagio degli anziani).
Questa bomba di Pianoro è l’ennesima degli ultimi anni nel territorio bolognese: emerge come le altre da interventi edilizi e cementificazioni magari a volte evitabili o nocive per l’ambiente ma, al momento, non entriamo in dettaglio in vista di una pur necessaria disamina generale.
Però dobbiamo rispondere alla domanda di verità storica: sconfiggere il nazifascismo era essenziale per il futuro della umanità. Ma come non è stato fatto per Hiroshima, non bisogna dimenticare la relazione tra l’indispensabile e l’evitabile: è anche possibile che questa di Pianoro fosse tra le bombe “utili” vista la vicinanza al fronte; TUTTAVIA IL PROBLEMA RIMANE E, SE VIENE RIMOSSO POLITICAMENTE E STORICAMENTE PER HIROSHIMA, RISCHIA DI RIMANERE ANCORA PIU’ SEPOLTO PER L’ITALIA.
Che i bombardamenti furono “eccessivi” è una tesi storica accreditata e convincente; quel che definiamo eccesso serviva agli angloamericani anche per imporre la loro supremazia politica alla Resistenza partigiana egemonizzata dalla sinistra e che vedeva nella liberazione dal nazifascismo l’occasione di affermare anche la giustizia sociale e l’uguaglianza tra i cittadini.
Di “eccesso” nei bombardamenti angloamericani su Bologna parla in maniera lucida e circostanziata Renato Romagnoli nel suo libro di memorie “Autunno-inverno 1944 – Repressione nazifascista e polizia partigiana”.
Il problema non è tanto o solo avviare una richiesta formale di risarcimento di danni di guerra a GB e USA ma contestare politicamente a questi due Paesi la loro condotta. Il problema è soprattutto che rimuovere il passato è purtroppo il modo “migliore” per chiudere gli occhi anche sul presente e pensare che ogni “eccesso” sia, in fondo, giustificato.
Quindi bravi gli sminatori per la loro professionalità, bravi i cittadini di Pianoro per la loro pazienza: in fondo ognuno stasera torna a dormire nel proprio letto, a differenza di yemeniti, siriani, rowinga, afgani, curdi, irakeni… In fondo a Pianoro non è successo proprio nulla: solo una scampagnata.
Sappiamo che le istituzioni “non faranno niente”. Noi , a rischio di non ottenere alcuna risposta, avvieremo una corrispondenza con le ambasciate Usa e GB in Italia con questo semplice invito: “parliamone”.
BIBLIOGRAFIA
Renato Romagnoli, Autunno-inverno 1944, Repressione nazifascista e polizia partigiana, edizione Anpi
(*) Vito Totire, a nome del circolo “Chico” Mendes e del Centro “Francesco Lorusso”
(**) Disinnesco ordigno a Pianoro: la bomba fatta esplodere