PICCOLA COSA

(una roba del Pabuda)

 

la mia bella mi racconta

una piccola cosa

ma bella:

gioco di sguardi e sorrisi 

che non sto nella pelle:

tribù ordinata

di microscopici studenti

d’una seconda elementare

(a far tanto, a strafare)

esce dalla mostra

di matematica applicata

e divertente

leggermente stralunata

pei misteri degli specchi,

delle forme ripetute

e dei conteggi complicati,

seguendo

la maestra-maga-che-sa-tutto

(e te lo spiega!)

come farebbe una famiglia

di paperelle

(un po’ ciucche ma prudenti)

sfilante in corteo

dietro alla mamma papera.

un operaio della manutenzione

dei tubi, delle valvole sfiatate,

delle piastrelle spaccate

e dei rubinetti perdenti,

piegato sulla distruzione,

sul buco in corridoio:

scorge lo spettacolo infantile

con la coda dell’occhio:

non resiste:

interrompe la ricerca del guasto,

posa il pesante martello distruttore,

gira la testa per goderselo meglio

e – nonostante il polverone negli occhi –

finalmente sorride.

la mia bella lo vede

e, non resistendo, lei pure sorride.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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