Poco più di cento rapidi racconti – Eliana Elia

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recensione di Francesco Masala

l’altra sera ho preso la metropolitana leggere, ho portato con me un librettino di quelli della Fahrenheit 451, un taschinabile,
ne trovo uno di racconti brevissimi, perfetto per un viaggetto da meno di un’ora fra andata e ritorno.
ce l’avevo da anni, finalmente l’ho preso.
partito il trenino ho aperto il libro, e ho cominciato a sorridere, un paio di volte anche a ridere, insomma Eliana mi piaceva.
ogni tanto alzavo lo sguardo e vedevo che qualcuno mi guardava come se avessi un problema, sopratutto quelle ragazzine e quei ragazzini semi-autistici, col cellulare sempre in mano.
come poteva un libro fare quell’effetto, immagino pensassero, e siccome era impossibile, lo sanno tutti, dovevo essere un po’ toccato.adesso faccio una prova, vediamo l’effetto che fa.

Aperture (p.78)

La maestra entrò in classe e disse: “Aprite le finestre”. Gli alunni fecero silenzio, spalancarono i loro libri e respirarono aria fresca.

Il Paradiso Terrestre (p.45)

Durante le vacanze estive sono andata nel Paradiso Terrestre; tutti me lo avevano sconsigliato dicendomi che si trattava di un posto fuori moda, antiquato, senza piscina e senza aria condizionata. Mi sono trovata, invece, benissimo. Il posto era incantevole.: Adamo ed Eva mi hanno offerto tante mele renette.

In aria (p.97)

Si era finalmente alzato il vento. Strinse nel pugno il filo e, mentre l’aquilone si posava sulla terra, il bambino cominciò a volare.

Giornata (p.29)

I nipoti andarono a farle visita. Si rallegrò di vederli dopo tanti anni. Aveva preparato con cura i loro piatti preferiti e, durante il pranzo, assaporò tutti i loro racconti. Il tempo passò in fretta e quando i ragazzi andarono via , mise una cornice a quella giornata e l’appese al muro.

cosa ve ne sembra?
spero che questi microracconti non vi piacciano, perché il libro è introvabile

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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