Polaroid vulcanica per Franco Cardinale
di Sandro Sardella
io che ho avuto il privilegio di incontrare Franco
Cardinale nei primi anni ’80 del secolo scorso ..
di condividere con altri lavoratori l’esperienza di
“abiti-lavoro” – quaderni di scrittura operaia .. di
scoprire Napoli City di percorrerla con Lui che
c’era nato nel 1946 alla Sanità .. di presentarlo e
sentirlo declamare versi pure a Varese ..
Lui disseminatore di librini e calendari autoprodot
ti di vignette .. Lui un solo libro in vita “L’amaro in
bocca” (con undici disegni di Manfred Beelke ed
annotazioni di Marcello Venturi Roberto Roversi
Francesco Moisio Marina Beelke Ferruccio
Brugnaro e Gaetano Monte – Centro Stampa
Cavallermaggiore – 1997) ..
e io che poi con i miei disegni a china nera .. in
“Mouth bitters” .. saltello tra le sue poesie ..
tradotte da Jack Hirschman e pubblicate da
C.C.Marimbo – Berkeley – California – USA – nel
2009 ..
Lui morto per tumore nel 1998 e .. al suo funerale
perdersi nello sconvolgente cimitero-città di
Poggioreale .. Lui uomo dalla memoria di ferro ..
(era operaio metalmeccanico! .. ) .. Lui poeta di
strada di gabinetti di bacheche di fabbrica .. Lui
goloso di conoscere che mentre stava a Parigi per
le terapie era andato ad incontrare- intervistare
Edmond Jabès .. Lui insofferente ai maneggiamenti
ai voltagabbana all’ipocrisia .. Lui dalla parte dei
senza voce .. rigoroso ma non ideologico .. Lui e la
sua fede religiosa ritrovata .. Lui fino all’ultimo
lottatore per il sogno di una vita migliore più giusta
per sé la sua famiglia e per tutti “cose belle” ..
e io che mi salutava ancora al telefono ormai molto
malato .. e io che mi diceva “C’è sempre qualcuno
a Sud di Copenaghen!” ..
Lui con le sue poesie stampate su lastrine di metallo
per aerei .. Lui con il suo “Angelo” operaio-chaplin ..
Lui con la sua intransigente vulcanica passione ..
e io che ho nella mia mente ..
e io che ho nel mio cuore .. Lui .. Franco Cardinale .. ..
*
Testimonianza
Sono stato discriminato
per aver sempre scioperato,
non avrò fatto carriera
ma la coscienza mi resta intera.
Per essere stato un comunista
il mio nome è in qualche lista,
sarò stato di certo schedato
come uno che ha sempre lottato.
Nelle bacheche ora affiggo poesie
(tengo all’erta le ipocrisie),
ventisett’anni in reparti nocivi
mi costa molto restare tra i vivi.
Ho perso un rene per un tumore,
or debbo lottare il malumore …
Tutti temiamo l’effetto serra
mentre lo spot la mente ci afferra,
accalappiati ad un televisore
manco t’accorgi di perdere il cuore.
Il consumismo acceca ideali
(chi ci comanda ci vuole leali),
fare carriera pensare al guadagno
siam come mosche preda del ragno.
Il consumismo è maniera di vita
(questa razza non è ancora finita),
non ci vuol tessera per essere onesti,
ho i miei valori, io tengo a questi.
*
L’eredità
Quando resteranno
solo queste poesie
a testimoniare
delle mie grida,
spero che sia
qualcuno dei miei
a riconoscere
(per infierire con stile)
Il nemico:
Mostrargli l’amore
per la vita
con tutto l’odio possibile.
Spero che almeno essi
abbiano imparato
a far capriole
per districarsi dalla
solitudine del silenzio.
*
Bicentenario
Un grande business
le commemorazioni
(dappertutto)
sono un affare …
La Bastiglia non c’è più,
al suo posto un grande
TEATRO …
La Bastiglia non c’è più,
solo una grande piazza
una fermata di metrò:
la rivoluzione
è andata a gogò!
chiedo scusa .. le poesie sono di FRANCO CARDINALE .. e sono tratte del suo unico libro …