Psyops e cellule PI: le fake news della Nato
Francesca Angius, con il suo saggio sulle Psyops, apre una finestra di conoscenza importante in un settore trattato spesso con molta discrezione per i suoi risvolti politici e per i suoi aspetti di segretezza.
In tale saggio si legge: “Alcune attività richiedono una più stretta interazione tra PSYOPS e PI, come lo studio dei media condotto dalla Cellula PI allo scopo di acquisire dati utili per lo sviluppo delle operazioni psicologiche e per il loro aggiornamento, il contributo della Cellula PI per assicurare i collegamenti con i media potenzialmente destinati della diffusione dei messaggi psicologici e l’opinione della Cellula PSYOPS circa l’impatto psicologico che i contenuti e le forme della informazione rilasciata dalla Cellula PI potrebbero avere su specifici gruppi obiettivo. Nonostante l’esistenza di sovrapposizione in vasti settori, i compiti e le responsabilità delle due funzioni operative possono essere suddivisi: PI informa il pubblico, per mezzo dei media, sulle attività che la Forza Armata o l’Alleanza o la coalizione conduce o intende condurre sul territorio nazionale o al di fuori di esso (questa informazione deve essere accurata, veritiera, obiettiva e tempestiva). Le PSYOPS si rivolgono a specifici gruppi obiettivi attraverso i mezzi di divulgazione, per influenzarne gli atteggiamenti e i comportamenti allo scopo di supportare una determinata missione”.
Lo Stato Maggiore della Difesa ha organizzato un seminario su “Network Centric Warfare/Network Enabled Capability” (NCW/NEC) nei locali della Scuola Trasporti e Materiali dell’EI alla Cecchignola nei giorni 13 e 14 dicembre 2005.
La Difesa considera il rapporto con i media una “rivoluzione culturale” e intende alimentare in maniera adeguata le unità PSYOPS e PI al fine di costituire sinergie di media management.
Scrive l’ammiraglio Giampaolo Di Paola: “La questione non è pertanto “se” dovremo acquisire capacità NCW/NEC ma “quando”, “come” e “in che misura” saremo in grado di acquisirle”.
“Ci consta che esperienze positive reali si siano già avute in tal senso, sia in Afghanistan che in Irak. Andrà perciò intensificato il ricorso a giornalisti, redattori, esperti di marketing, linguisti e traduttori, antropologi, sociologi, vignettisti, mediatori culturali e quant’altro (attenzione alla selezione di questo personale! specialmente dal punto di vista, per così dire, psicoattitudinale…) possa rivelarsi utile a delineare sia corrette campagne PSYOPS, sia appropriate attività PI, sia, soprattutto, aggressive quanto complesse strategie di media management quali quelle delineate nel corso del presente lavoro”.
Questo si legge in un ampio saggio di Lorenzo Striuli, in quale precisa che tutto ciò “implica che testate ed aziende locali si prestino a “scoprirsi” come apertamente collaborative” anche se mette nel conto che “timori di ritorsioni potrebbero inibire la sostanziale possibilità di attuazione di tali forme di cooperazione con questi strumenti comunicativi”.
Nel saggio si legge: “Bisogna dunque imporre la propria credibilità, la propria visione delle cose, l’autorevolezza dei propri messaggi e del proprio punto di vista e modo di vedere”.
Di particolare interesse sono le IO (Information Operations).
Sono una categoria di operazioni di supporto diretto e indiretto per l’esercito degli Stati Uniti. Per definizione nella Pubblicazione congiunta 3-13, “gli IO sono descritti come impiego integrato di guerra elettronica (EW), operazioni di rete di computer (CNO), operazioni psicologiche (PSYOP), inganno militare (MILDEC) e sicurezza delle operazioni (OPSEC), di concerto con le specifiche capacità di supporto e correlate, per influenzare, interrompere, corrompere o usurpare il processo decisionale umano e automatizzato avversario proteggendo al contempo il nostro. Le operazioni di informazione (IO) sono azioni intraprese per influenzare i sistemi di informazione “.
In Italia tali questioni connesse alle Psyops sono gestite a Pesaro dal 28° Reggimento Pavia.
Infine va detto che in questo dettorre delle psyops è molto forte il ruolo della RAND. Questo think tank è noto a livello internazionale, con i suoi 1500 ricercatori, per i suoi rapporti con il mondo militare come scrive anche Melissa Dittmann.
Le PSYOPS possono essere definite come il complesso delle attività psicologiche pianificate in tempo di pace, crisi e guerra, dirette verso Gruppi Obiettivo (GO) amici, neutrali o nemici, al fine di influenzarne gli atteggiamenti ed i comportamenti che incidono sul conseguimento di obiettivi politici e militari, dove per GO si intende un selezionato insieme di persone o di figure sociali, quali forze nemiche, schieramenti amici, settori della popolazione, autorità civili e militari, personalità di rilievo o comunque godenti di ampio credito.