Qatar 2022: aggiornamenti / 27
Un articolo da www.calcioromantico.com e a seguire alcuni link. La “bottega” continua a denunciare i mondiali della vergogna (64 partite e 6500 morti) e cerca di allargare il discorso allo sport del capitale.
Stephanie Frappart e la storia diretta (e interpretata) dalla FIFA
Appunti da Qatar 2022 per il futuro, per ricordare meglio cosa il Mondiale più controverso ha consegnato alla storia e alla cronaca… La prima terna arbitrale tutta al femminile in un Mondiale maschile (*)
Il 1° dicembre 2022, in occasione di Costarica-Germania, match valido per la fase a gironi, cade un grande tabù del calcio professionistico maschile: per la prima volta a dirigere la gara di un Mondiale maschile una direttrice di gara, anzi una terna arbitrale tutta femminile. La FIFA, gongolante, si autocelebra con un tweet in cui parla di giorno in cui si scrive la storia
Today, history is made as an all-female refereeing trio taking charge for the first time at a men’s #FIFAWorldCup
Al Mondiale le donne che fanno parte della squadra dei fischietti sono tre, ma la scelta cade su Stephanie Frappart e non potrebbe essere altrimenti. La francese, classe 1983, ha, infatti, già abbattuto tante barriere presenti nel calcio maschile: prima donna a essere designata come arbitra di una gara di Ligue 1 (28 aprile 2019, Amiens-Strasburgo), di una gara per club sotto egida UEFA (2 agosto 2019, Supercoppa Europea), di una gara di Champions League (2 dicembre 2020, Juventus-Dinamo Kiev); nonché prima donna quarto ufficiale a una partita dell’Europeo (Italia-Svizzera, partita inaugurale dell’edizione giocata nel 2021)1.
Ad assisterla in Costa Rica-Germania la brasiliana Neuza Back e la messicana Karen Diaz. Frappart fa anche la quarta ufficiale (o il quarto uomo come continuano indefessamente a chiamarlo i principali media italiani) in due match della fase a gironi; in sei partite lo stesso ruolo è ricoperto dalla giapponese Yoshimi Yamashita, in tre dalla ruandese Salima Mukansanga.
La statunitense Kathryn Nesbitt assiste, invece, il salvadoregno Barton in Inghilterra-Senegal, valida per gli ottavi.
In un dispaccio dell’agenzia di stampa Reuters il capo degli arbitri FIFA, Pierluigi Collina, assicurava poco prima dell’inizio del Mondiale che la presenza di donne direttrici di gara o assistenti «will not face restrictions based on cultural or religious grounds». Già, perché nel Paese cui la FIFA ha concesso questa rassegna iridata le donne sono soggette alla “tutela” di un guardiano che decide per loro in fatto di matrimonio, di possibilità di studiare o viaggiare all’estero, di lavorare in uffici pubblici e chissà quante altre cose nella vita di tutti i giorni.
Ma, a suo tempo, la certificazione per legge della disparità tra qatarioti e qatariote non fu considerato motivo sufficiente per non tenere in conto della candidatura dell’emirato all’organizzazione del Mondiale 2022. Le parole di Collina fanno pertanto sorgere il sospetto che la FIFA stessa abbia dovuto chiedere un permesso per convocare anche arbitre e assistenti donna o almeno accertarsi che la loro presenza in campo non avrebbe urtato la cultura e le tradizioni maschiliste del paese ospitante.
Senza contare la possibilità di rightwashing concessa al Qatar che potrà sempre vantarsi di aver ospitato il primo Mondiale della storia del calcio maschile in cui le donne hanno arbitrato. Qualora, ovviamente, l’emirato voglia in futuro ritenere tale fatto degno di essere messo a valore.
Nell’immagine in evidenza: la crew arbitrale di Costarica-Germania: da sinistra a destra Karen Diaz, Stephanie Frappart e Neuza Back. In mezzo a loro il quarto che stavolta è davvero uomo (l’unico), l’honduregno Said Martinez.
(*) ripreso da www.calcioromantico.com
ALCUNI LINK
Qatar
di Roberto Musacchio
Si può certo decidere di non guardare i mondiali per protesta contro il calcio business e/o contro il Qatar. Ma non si può non guardare ai mondiali come cartina al…
CONTINUA QUI: https://transform-italia.it/qatar/
Qatargate, l’Ituc-Csi: tolleranza zero per la corruzione
La Confederazione sindacale internazionale commenta le indagini che hanno toccato il Parlamento europeo: “Noi impegnati per i diritti in Qatar“. Interessato dall’inchiesta anche il segretario generale della Csi Luca Visentini, rilasciato nei giorni scorsi dopo essere stato ascoltato dalle autorità belghe: “Io innocente di qualsiasi illecito”…
NOTA DELLA “BOTTEGA”
Da quando la FIFA ha assegnato al Qatar i mondiali almeno 6500 lavoratori sono morti mentre costruivano le infrastrutture per le gare.
In Qatar i diritti umani sono quotidianamente calpestati. Ma il Qatar è così schifosamente ricco che i grandi media italiani (schifosamente servi) vedono solo tiri, parate, gol. Problemi? Sangue? Giustizia? Dignità umana?
Lo spettacolo a ogni costo.
Questo piccolo blog ha scelto di stare contro ogni fascismo e questi Mondiali ne sono parte. Abbiamo scritto Boicottare (ogni giorno) i mondiali di calcio in Qatar e così faremo fino al 18 dicembre. Grazie a chi ci segnalerà riflessioni, notizie e iniziative ma anche le punte massime dello “schifezzario” che passa per giornalismo.
E grazie a chi ci aiuterà ad allargare il discorso sullo sport dello sfruttamento, dello spreco e dell’inganno .