Qatar 2022: aggiornamenti e forse bilanci / 29

Una riflessione di db. La “bottega” continua a denunciare i mondiali della vergogna (64 partite e 6500 morti) e cerca di allargare il discorso allo sport del capitale.

Domenica si concludono i «Mondiali della vergogna» partiti con 6500 morti (in “lavori forzati”) in un Paese che calpesta ogni minimo diritto umano. Come sempre accade nello sport (e non solo) questa grande e ricca fiera dell’inganno e dello spreco, dei crimini nascosti e dei finti eroi, viene travisata dai massmedia. Salvo rarissime eccezioni, per oltre un mese giornaliste/i italiani – sportivi e non – hanno mentito tutto il tempo, inventando notizie per nasconderne altre. «Sparate e sparite» come titolava una rubrica che compariva ogni tanto su codesto blog. Il giornalismo italiano è stato vergognoso oltre la sua media che già era altissima, forse siamo uno dei peggiori Paesi al mondo quando si tocca il nodo sport-soldi. Per quel poco di lingue che so – e usando il “traduttore automatico” – credo che i miei “colleghi” (sono un giornalista in pensione) italiani mirino seriamente all’Oscar della merda.

Un passo indietro.

Poco prima del «big bang Qatar 22» discutemmo in redazione (*) cosa fare, anche perchè un amico scrisse che bisognava «boicottare»: certo ma come? Un blog orgogliosamente controcorrente non può indire manifestazioni … però cercare di “contro-informare” sì. Era realistico avere almeno un articolo non conformista per 30 giorni? Ce l’abbiamo fatta: a noi sembra con una buona qualità media e alcune perle, comunque dando notizie e/o riflessioni che appunto i grandi (presunti e presuntuosi) media facevano di tutto – a volte sudando parecchio – per nascondere e/o raccontare al contrario. Quante persone ci hanno letto? Poche ma viviamo in tempi di minoranze e/o solitudini.

A un certo punto qualche “sassata informativa” ha rotto la vetrina. Alcune proteste in campo e fuori; la questione Iran (**); qualche caso di giornalismo vero (ovviamente fuori d’Italia); i tifosi marocchini che gioiscono in modo poco educato (ciò viene considerato grave) e dunque ogni tanto vengono accoltellati o picchiati (questo invece è “abituale”)… Poi si sono rotte le qataratte – è una battuta serissima – con europarlamentari venduti (***) e tutti a fare «oooooooh». Si sa che gli scandali durano poco: ovviamente si può sbraitare di «poche mele marce» non di un «cestino tossico» e/o di una strega Europa che come la “matrigna” di Biancaneve butta merda dentro le menti e i corpi (con diserbanti, Pfas e i mille vel-ENI della lobby gas-petrolio-nucleare) ogni giorno. Insomma fra un po’ tutto finirà in cagnara: voleranno solo gli stracci, come al solito.

E noi da doopodomani che facciamo? Per «noi» io intendo qualcosa di più di un minuscolo blog e/o di quelle poche persone che teorizzano e praticano un altro modo di fare e vivere lo sport. Intendo un’area relativamente grande di persone che – ogni tanto – avverte il bisogno di disintossicarsi, di cercare un’altra informazione, di pensare con la propria testa, di non accettare che gli sport (del capitale) o altre droghe ci “distraggano” dal cercare una d’uscita all’infelicità e all’oppressione quotidiana.

Insomma l’idea di continuare a ragionare insieme di sport e capitalismo dovunque sarà possibile.

Un’idea pazza ? Vedremo.

La “bottega” cercherà di fare la sua piccola parte. E io mi candido a un ruolo minuscolo ma forse utile: in primo luogo a riannodare i fili di alcuni libri utili (a un collettivo di studio? se ancora ne esistono sì) e appena possibile a raccontarvi – con l’aiuto del mio amico, compagno e fratello (di lotte non di nascita) Danilo – 4, magari 5, forse 9 vicende “sportive” accadute in un passato più o meno recente che potrebbe essere utile rispolverare.

Se può interessare fate un fiiiiiiiiiischio. D’inizio? Chissà. Comunque di incoraggiamento.

(*) se aveste dubbi … è una piccola redazione di volontari e volontarie, con tante generose collaborazioni esterne ma senza euri, rubli o dollari.

(**) ho sentito un italico “intellettuale” distinguere fra arabi che si stanno evolvendo, ovvero Qatar, Arabia Saudita ecc da una parte e arabi cattivi, cioè l’Iran; premesso che i persiani non sono arabi (sarebbe chiedere troppo ai presunti esperti di avere qualche nozione storica) l’Iran è un Paese governato da un branco di assassini e sessuofobi pari a quelli che comandano in Arabia Saudita; ma per i giornalisti venduti e per i servi volontari la differenza è gigantesca: un Paese è “nemico” degli Usa mentre l’altro è un suo importante e ricco alleato.

(***) ci sarebbe da chiedersi dov’è la novità ma rimandiamo questo discorso a un’altra occasione, accennando comunque che in Italia “la sinistra” delle istituzioni è morta da tempo e dunque può manifestarsi solo in forma di zombies.

NOTA DELLA “BOTTEGA”

Da quando la FIFA ha assegnato al Qatar i mondiali almeno 6500 lavoratori sono morti mentre costruivano le infrastrutture per le gare.

In Qatar i diritti umani sono quotidianamente calpestati. Ma il Qatar è così schifosamente ricco che i grandi media italiani (schifosamente servi) vedono solo tiri, parate, gol. Problemi? Sangue? Giustizia? Dignità umana?

Lo spettacolo a ogni costo.

Questo piccolo blog ha scelto di stare contro ogni fascismo e questi Mondiali ne sono parte. Abbiamo scritto Boicottare (ogni giorno) i mondiali di calcio in Qatar e così faremo fino al 18 dicembre. Grazie a chi ci segnalerà riflessioni, notizie e iniziative ma anche le punte massime dello “schifezzario” che passa per giornalismo.

E grazie a chi ci aiuterà ad allargare il discorso sullo sport dello sfruttamento, dello spreco e dell’inganno .

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

5 commenti

  • Mi sembra un ottima idea. Soprattutto alla luce di quanto si sta scoprendo sui voti scambiati per denaro sulle violazioni dei diritti civili in Qatar.
    M’interesserebbe per esempio, proprio perchè come dice db l’unica cosa che può fare un blog è la contro informazione, iniziare a operare una distinzione tra lo sport, quello vero, fatto di divertimento e partecipazione, e agonismo televisivo che è un’altra cosa.
    Gli impianti pubblici, la possibilità d’incentivare ragazze e ragazzi a fare sport per la propria salute e benessere e non per un risultato domani che a tutto guarda tranne al benessere di chi fa sport. Argomenti messi da parte in nome di medaglie che quando arrivano, come si sta scoprendo nel caso della ginnastica artistica, sono frutto di un dolore delle atlete e di una disumanità dei loro carnefici che niente hanno a che fare con lo sport
    Quanto spende una famiglia per far fare sport ai figli, quanti soldi vengono spesi per il Coni?
    Sono tutte domande lecite che non trovano risposta su nessuna pagina di sport su quotidiani e periodici. Aderisco quindi alla proposta e attendo con entusiasmo che partiamo.

  • Cari e care di Bottega, confesso di essere uno che guarda volentieri una partita, chiunque giochi, importante che sia ben gioocata… Ma resto tenacemente portatore di desiderio di giustizia, che non mi fa chiudere gli occhi davanti alle schifezze del capitalismo pallonaro.
    per questo vi ringrazio delle vostre riflessioni, che cercherò anche di far circolare nei miei gruppi.
    E vi abbraccio. in modo specialissimo quel pensionato di Daniele, che mi npiacerebbe riabbracciare un giorno.

  • Raffaele Mantegazza

    Provo a esserci. Da quando millenni fa facevo l’allenatore di pallacanestro dei ragazzini e scrivevo un piccolo libro sulla funzione educativa dello sport mi sono molto disilluso. Ho provato per esempio a proporre alle federazioni incontri con gli allenatori sulle dimensioni educative, psicologiche, pedagogiche del loro lavoro…le pochissime volte in cui lo si è fatto c’erano 4 persone 4, 3 delle quali erano interessate solo a come usare la psiche dei ragazzini come un acceleratore di risultati (frase di Livio Sgarbi, l’Immotivatore della squadra di Ciccio Graziani immortalato dalla Gialappa’s). Per il resto vedevo gente che allenata i bambini di 8 anni e prendeva appunti per 3 ore in modo frenetico sulla difesa match-up dei Cleveland Cavaliers quando incontravano i Detroit Pistons e se ne andava quando iniziava la lezione dello psico-pallo-gogista che ero io. Sul versante genitori vedi lo stesso padre/madre che scrive all’Onu se l’insegnante di italiano corregge in rosso la frase sbagliata grammaticalmente, sostenere poi l’allenatore che insulta i ragazzi e permette il nonnismo nello spogliatoio perchè “è così che si cresce”. Se lo sport è una delle manifestazioni più evidenti della disumanità del Capitale a livello dei Mondiali non è una sorpresa il fatto che tutto ciò si ramifichi (o abbia inizio?) nella formazione dei bambini. Comunque spero davvero di essere smentito.

  • Gian Marco Martignoni

    Grazie db per tutto quello che hai scritto e per quello prometti di fare, a fronte di un giornalismo italiano da cui non c’è nulla da aspettarsi. Se pensiamo che il Qatar si è aggiudicato anche i mondiali invernali ( certo, avete letto bene ), il futuro di questo capitalismo di merda promette altri sfracelli ( che non mancheremo di denunciare ).A suo tempo, a proposito della corruzione nello sport, avevo recensito il libro dell’allenatore Sandro Donati uscito per le Edizioni del Gruppo Abele.Mi riprometto , essendo un praticante da sempre dell’atletica leggera, di contribuire per quanto mi è possibile all’opera di demistificazione che hai brevemente tratteggiato.

  • 18 dicembre- DIRETTA dalle 16
    “Spegni i Mondiali Accendi i Diritti”

    Promotori :

    Disarmisti esigenti (www.disarmistiesigenti.org)

    in diretta su Nuovaresistenza.org

    Evento On-line 18 dicembre 2022 ore 16:00

    Parteciperanno tra gli altri (in ordine alfabetico):

    Bassam Saleh ( giornalista palestinese )
    Emanuele Noviello – Staffetta sanitaria di Rete Kurdistan
    Giorgio Cremaschi
    Luciana Castellina
    Moni Ovadia
    Riccardo Noury Amnesty int.
    Sara Reginella ( giornalista – scrittrice )
    Valerio Moggia ( scrittore )
    Valentina Vallesi ( antropologa )
    Dr Yousef – Wael Al Faqeeh ( Tanweer Forum – Nablus Palestina occupata)

    Marco Anichini (cantautore)
    Rodolfo Vettor ( Lettura Testi e poesie )

    Regia:
    Marco Zinno (NuovaResistenza.org)
    Alfonso Navarra (Disarmisti Esigenti )
    Ennio Cabiddu (Disarmisti Esigenti )
    Gianmarco Pisa (saggista, segretario IPRI – CCP | Istituto Italiano di Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace)

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