Qualche «rossobruno» si agita: il caso di Orazio Maria Gnerre
da Osservatorio democratico sulle nuove destre (*)
Orazio Maria Gnerre, il capo di Millenium-Pce (Partito comunitarista europeo), una delle espressioni del rossobrunismo, da qualche giorno si agita. Scrive e protesta per alcuni articoli usciti su alcuni blog, quotidiani e riviste che lo indicano tra gli indagati in un procedimento del Tribunale di Genova per il reclutamento di mercenari da inviare nel Donbass (*). Minaccia interventi legali. Crediamo sia utile, a questo punto, pubblicare per intero l’Ordinanza applicativa di misure cautelari del 23 luglio 2018, emessa dal Gip Ferdinando Baldini, affinché sia data la possibilità a tutti di leggere quanto scritto dagli inquirenti su questo signore, che con ogni evidenza per nascondere dei fatti oggettivi cerca di intimidire chi si occupa di lui.
In questi atti riteniamo di particolare interesse alcune pagine. Quelle in cui:
– si ricostruisce l’inizio delle indagini dopo un’iniziativa pubblica di Gnerre a Lavagna nel novembre 2014 (tutta registrata dagli inquirenti) promossa con il gruppo neofascista di Liguria Skin e i “buoni uffici” dei neofascisti di Lealtà azione di Milano (pagina 6 dell’Ordinanza);
– si parla del passato di Gnerre che rivendica in un’intercettazione nell’ottobre 2015 “la sua militanza nella destra radicale” (pag. 36 dell’Ordinanza);
– si riferisce della partecipazione nel marzo 2015 di Gnerre (insieme a Luca Pintaudi) a Mosca a un incontro con “numerosi militanti neonazisti, antisemiti ed omofobi”, tra cui Alexey Milchakov, il comandante dell'”unità neonazista Dshrg Rusich”, esponenti del “movimento di estrema destra Lotta per il Donbass” e Roberto Fiore leader di Forza nuova (pagg. 87-88 dell’Ordinanza);
– si esplicitano i consolidati rapporti di Gnerre nel Donbass con Andrea Palmeri esponente di Forza nuova (pag 21 dell’Ordinanza), attualmente latitante;
Facciamo, infine, presente a Gnerre, che si domanda dove mai Lenin abbia scritto sui “bolscevichi nazionali”, che sarebbe il caso che si leggesse davvero qualche sua opera. Lenin definì, infatti, questo fenomeno come una “madornale assurdità” in «L’estremismo malattia infantile del comunismo» (pagina 1428 delle Opere scelte pubblicate da Editori Riuniti nel 1971).
L’Ordinanza è reperibile su:
(*) cfr Donbass: mercenari neonazisti e “rosso-bruni”