Quando il tuo grande cuore ha cessato di battere
di Maria G. Di Rienzo (*)
Oggi Tugce A. se n’è andata, nel giorno del suo 23° compleanno. I suoi genitori
hanno chiesto di “staccare la spina” al macchinario che la teneva ancora in vita nell’ospedale di Offenbach, Germania: la sua morte cerebrale era stata attestata già due settimane fa.
Tugce è finita in quelle condizioni il 15 novembre quando – unica fra la folla costituita da personale e clienti di un McDonald’s – è andata in soccorso di due ragazze aggredite da tre bulli nelle toilette del locale. Nessun altro ha ritenuto di dover rispondere alle grida di aiuto delle ragazze. E i bulli, costretti a smettere le molestie, non le hanno perdonato l’intervento. Hanno atteso che finisse di mangiare e uscisse nel parcheggio dove uno di loro, il 18enne Sanel M., l’ha colpita con un pugno alla tempia. Tugce è caduta, ha battuto la testa al suolo e non si è più rialzata.
Questi versi li dedico a lei. La poesia si intitola «Great heart» di Margaret Ann Griffiths – poeta inglese (1947-2009) – e la traduzione è mia.
Quando il tuo grande cuore
ha cessato di battere, penso
ci sia stato un silenzio
nel cielo, una lunga eco
del pulsare sospeso,
e poi un sospiro circolare
finale proveniente
dalle stelle e dalle sfere.
Quando il tuo grande cuore
ha cessato di battere, penso
ci sia stata un’ombra
nello spettro, una dissolvenza
di piume di pavone e fiori,
un attenuarsi di tutti i colori
come se sulla tavolozza della natura
fossero scorse cupe lacrime.
Quando il tuo grande cuore
ha cessato di battere, penso
ci fosse una fragranza
nell’aria, di prezioso olio essenziale
che brucia, di incenso
e legno di rosa fumanti
da una pira di sogni.
Quando il tuo grande cuore
ha cessato di battere, so
che c’è stato un vuoto.
Una grigia ed improvvisa stanza
si è aperta nella torre
con un campionatore di alfabeto.
Niente è così certo
come sembra.