Quasi
quasi ogni mattino,
percorrendo
la scorciatoia
che mi consente
d’entrare in ufficio
dal lato svelto e proletario,
incontro una vecchietta
col rossetto tutto storto
per mano assai tremolante
e con le gambette secche
senz’alcuna residua simmetria:
nel complesso,
vistosamente zoppicante.
per un guaio mio
(più che per empatia)
zoppico anch’io.
a dispetto
del nostro incerto,
traballante
e mitissimo aspetto,
incrociandoci,
lanciamo quasi sempre
un quasi feroce grido di battaglia.
di regola comincia lei:
“noi non ci fermeremo mai!”
e io rispondo: “mai, mai!”
siamo talmente
affannati e sorridenti
mentre urliamo
che quasi
ci crediamo.
che fortuna…
essere poeta.
Sarina