Quel 25 aprile e oggi – 10
La rana gracida del partigiano Gino
di David Lifodi (*)
«La rana gracida. Una storia partigiana» è uno spettacolo teatrale e un libro: narra la storia di Renato Masi, detto Gino, partigiano senese militante della brigata Garibaldi Spartaco Lavagnini, cresciuto in un quartiere popolare della città e fermo oppositore del fascismo fin dall’adolescenza.
Tratto dall’autobiografia pubblicata dalla casa editrice Pascal (Siena, 2012) lo spettacolo racconta le vicende del microcosmo senese sotto il regime attraverso una lente di osservazione tutta particolare, quella di Renato Masi, e soprattutto serve a smitizzare l’immagine di un fascismo buono che, per alcuni, a Siena non avrebbe mai mostrato il suo volto feroce e prevaricatore e secondo la quale per gli antifascisti, al massimo, c’era qualche giorno di reclusione e non più di qualche schiaffone. Questa tesi sembra confermata da un fatto realmente accaduto, quello del podestà cittadino Luigi Socini Guelfi, che alla caduta del regime poté permettersi di tornarsene tranquillamente a casa senza che nessuno gli torcesse un capello, tanto da apparire a molti come esponente di un fascismo moderato e per certi aspetti paterno. In realtà, sebbene la città sia stata liberata dagli Alleati senza episodi particolarmente cruenti, in quella che a Siena è conosciuta come la “Casermetta”, situata in pieno centro cittadino, si picchiava e si torturava: fu la sede dei fascisti della Repubblica Sociale, dove si interrogavano gli antifascisti arrestati e da dove partivano le squadracce per i rastrellamenti e le fucilazioni dei partigiani. Al suo posto, adesso, si trovano le «Stanze della Memoria», un piccolo museo dedicato alla Liberazione della città sorto grazie alla sezione locale dell’Anpi e all’Istituto Storico della Resistenza Senese. È lì che è andata in scena una delle tante rappresentazioni de «La rana gracida. Una storia partigiana» proprio alla presenza del partigiano Gino, in occasione del suo compleanno.
Renato Masi è un piccolo ribelle, lo è fin dal periodo scolastico, guarda con sdegno alle adunate dei fascisti che si svolgono presso la Fortezza Medicea, e presto viene arrestato per la distribuzione di volantini contro il regime. Renato vive in Fontebranda, un rione popolare, tanto da riconoscere i fascisti che abitavano nel suo quartiere al suo ritorno a Siena dopo drammatiche vicissitudini. Proprio nel cuore di Fontebranda, dove è nato l’8 novembre 1924 e tuttora risiede, Gino partecipa alle attività del gruppo partigiano “La riscossa”. Fin da giovane conosce le atrocità della dittatura fascista per cui, in seguito al trasferimento presso il carcere di Parma (avvenuto in seguito all’arresto per volantinaggio a Siena), riesce a scappare approfittando di un bombardamento. Ancora un arresto, al quale seguirà una liberazione a furor di popolo a Casciano di Murlo, fino al suo ingresso nella brigata Garibaldi denominata Spartaco Lavagnini, insieme alla quale parteciperà alla battaglia di Monticiano, paese della Val di Merse nella provincia senese. Durante la Resistenza Monticiano ospitò i partigiani senesi, divenne zona di operazioni della Spartaco Lavagnini ed è conosciuta perché la località di Scalvaia fu teatro della fucilazione di dieci renitenti alla leva datisi alla macchia: furono trucidati in segno di rappresaglia per l’uccisione di un appartenente alla Guardia Nazionale Repubblicana. La speranza e gli ideali in una società migliore, più libera e giusta animano Gino anche dopo la liberazione di Siena, avvenuta il 3 luglio del 1944, quando sceglie di arruolarsi come volontario nella divisione Cremona per combattere contro gli occupanti tedeschi e repubblichini ancora presenti nel nord-est del Paese.
La rana gracida racconta alcuni degli episodi più toccanti della guerra di Liberazione nel senese per riaffermare i valori della Resistenza e non farla cadere in quell’oblio a cui molti vorrebbero confinarla: lo dobbiamo a Renato Masi e a tutti coloro che hanno dato la loro vita affinché l’Italia non fosse soffocata dall’intolleranza e dall’ideologia fascista.
(*) Oggi un blog speciale con 24 post, uno ogni ora, su Liberazione e sulla resistenza – sia minuscola che maiuscola – al nazifascismo. Nella piccola redazione (un po’ allargata per l’occasione) abbiamo discusso l’idea, partita proprio da David, di scegliere 24 testi o immagini che raccontassero quel giorno e l’oggi; che mostrassero qualcosa (o qualcuna/o) importante da ricordare; che attualizzassero e/o problematizzassero la Liberazione e la Resistenza. Alcuni post sono firmati, gli altri sono nati – come già è successo – nel lavoro comune che possiamo chiamare Qbea cioè Questo Blog E’ Antifascista.